Negli anni sessanta/settanta per i viaggiatori più squattrinati andava di voga l'autostop, oggi nell'era del Web 2.0 esiste [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link].
Nata da un'idea di un ragazzo di 28 anni, Olivier Bremer, il network di passaggi in auto condivisa sta spopolando da pochi mesi a questa parte in Italia e da almeno un paio di anni nel mondo.
Le ragioni che spingono diversi milioni di persone a viaggiare così è semplice: il risparmio.
Spendere una ventina di Euro per andare da Roma a Milano o viceversa, e nel frattempo passare momenti piacevoli di conversazione con persone che fino al giorno prima non conoscevate è senz'altro un buon motivo per aderire a questo progetto.
E poi ci sono le tematiche ambientali. Cosa c'è di più green di un progetto come questo?
Esiste anche la [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] di [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] che permette di trovare in pochi secondi un passaggio in auto dalla propria città verso numerosissime destinazioni in Italia ed Europa con un risparmio che arriva al 75% rispetto a ogni altro mezzo di trasporto, anche e soprattutto last minute.
Se qualcuno storce il naso circa i potenziali pericoli di utilizzare questo servizio, va detto subito che la percezione del rischio è ancora molto superiore al rischio reale: su oltre due miliardi di chilometri condivisi in Europa (50mila volte il giro del mondo), non si è verificato nessun episodio spiacevole (a parte qualche ritardo o annullamento all’ultimo minuto).
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