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MessaggioTitolo: I Bulbi   I Bulbi EmptyMar Feb 19, 2013 1:05 pm

I BULBI



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Molte volte vi sarà capitato di trovarvi ad una fiera e trovare una bancarella con tantissime varietà di bulbi: calla, gladiolo, giglio, narciso, tulipano e chi più ne ha più ne metta. I bulbi si possono coltivare sia in vaso che in piena terra e molto spesso li vediamo nei giardini delle nostre città, essi abbelliscono, decorano e rendono più colorati anche i nostri giardini e parchi.
Il bulbo è un organo non sessuale della pianta che serve alla propagazione vegetativa che permette anche alla pianta di far fronte a situazioni climatiche sfavorevoli. I bulbi o piante bulbose, necessitano di un terreno fresco che, prima dell’operazione di messa a dimora, andrebbe vangato e aggiunta sabbia grossa che favorisca un buon drenaggio; non gradiscono il letame per la concimazione. Un consiglio molto importante è quello di piantare i bulbi comprati quasi immediatamente, non aspettare troppo tempo, e posizionati in un luogo fresco. E’ possibile piantare i bulbi da settembre fino alla fine di dicembre. Un consiglio di buon gusto è quello di posizionare calle e tulipani attorno ad un piccolo laghetto o stagno, queste piante bulbose, attraverso i loro colori e la loro eleganza, daranno a questo semplice specchio d’acqua un aspetto originale e di classe. Naturalmente i bulbi possono benissimo essere coltivati anche in vaso senza bisogno di supporti perché hanno steli molto robusti.
La manutenzione e la cura dei bulbi non è assolutamente difficile e, con piccoli accorgimenti, anche persone principianti che per la prima volta si accingono a provare questo tipo di coltivazione, proveranno molta soddisfazione nel veder sbocciare il loro amato bulbo.
Se acquistate bulbi con fioritura durante il periodo estivo, va ricordato che essi sono importati da zone sub-tropicali come Africa e America del sud e quindi necessitano di temperature molto calde e sono molto sensibili a quelle fredde e alle gelate invernali, sono delicati e vanno protetti.

RIPOSO VEGETATIVO
Dopo la bella stagione, in autunno, i bulbi interrati entrano in quel periodo chiamato di riposo vegetativo. In questo periodo questi ultimi, anche se sono interrati e dunque a contatto con la terra, avranno si modo di sviluppare il loro apparato radicale prima dell'arrivo del freddo più intenso, ma cominceranno anche ad attivare le difese percependo l'abbassamento delle temperature. Durante questo periodo praticamente il bulbo, come difesa estrema, concentra le proprie energie sulla sopravvivenza azzerando quasi del tutto le proprie altre attività. Successivamente, non appena il freddo lascerà il posto al caldo, il bulbo, percependo questa volta l'aumento delle temperature, comincerà a riattivare piano piano tutte le sue attività uscendo dal riposo vegetativo e reinnestando tutte le funzioni vitali sino a far spuntare il germoglio e, successivamente, man mano che il caldo aumenta, il germoglio farà crescere una pianta sana e forte che darà vita a dei boccioli e poi a dei coloratissimi fiori.

TERRENO
In linea generale il terreno ideale per i bulbi è quello sciolto, con sciolto si intende un terreno che sia assolutamente privo di sassi ed altri residui particolari, come ad esempio radici di altre piante. Importante anche l'ossigenazione del terreno, detto così potrebbe sembrare una pratica difficile ed impossibile, ma in realtà sarà semplicemente sufficiente rimestare in profondità il terreno cominciando a lavorarci almeno due settimane prima la messa a dimora del bulbo. L'operazione come abbiamo visto consiste semplicemente nel far prendere ciclicamente aria al terreno.

Molto importante il fattore umidità, tranne alcuni casi i bulbi non amano per niente l'umidità, anzi a dire il vero quest'ultima è nemica giurata della maggior parte delle piante, e dunque è fondamentale che il terreno sia drenato alla perfezione. Per ottenere un terreno ben drenato si può solitamente aggiungere una piccola percentuale di sabbia, questo è valido per i giardini ma anche per i vasi. Creare un sottile strato di sabbia, oppure usare piccole quantità di argilla espansa sarà utilissimo per creare un terriccio perfettamente drenante dove il bulbo che pianterete prospererà alla perfezione. Saper miscelare sapientemente sabbia e torba (la torba per chi non lo sapesse contribuisce a mantenere umido il terreno) è la chiave del successo di ogni coltivatore, le piante infatti temono i terreni eccessivamente umidi ed i ristagno di acqua, tuttavia un terreno secco non è certo l'ideale per fare crescere una pianta, ricordate bene il terreno ideale è quello non secco ed arido ma nemmeno troppo umido e bagnato, un perfetto bilanciamento tra le due cose è l'ideale per il vostro bulbo.



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MessaggioTitolo: Aglio   I Bulbi EmptyLun Mar 04, 2013 12:34 pm

L'AGLIO

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L’aglio è una pianta erbacea bulbosa perenne che trae la propria origine dalle zone desertiche asiatiche. Oggi questa pianta è coltivata un po’ in tutto il mondo; i maggiori produttori mondiali di aglio sono la Cina, la Corea, l’India, Indonesia e Thailandia mentre tra i paesi europei la Spagna, la Francia e l’Italia dove questa produzione si localizza soprattutto in Campania, veneto, Emilia-Romagna, Sicilia, Puglia, Abruzzo. L’aglio è molto usato in cucina per aromatizzare e dare sapore alle varie pietanze ma anche per le sue proprietà terapeutiche che spiegheremo più avanti. Tantissime specie di aglio sono usate per scopi decorativi, oggi in commercio troviamo circa trenta varietà; l’Allium Sativum e l’Allium Moly erano apprezzate come piante da fiore già nel 1800. L’apparato radicale dell’aglio è di tipo fascicolato e poco profondo, le radici non vanno oltre i trenta centimetri di profondità. Il fusto è piccolo e presenta una forma appiattita, raggiunge una lunghezza massima di circa tre centimetri e due di larghezza, in genere viene chiamato disco o girello. Le foglie dell’aglio si sviluppano alla base avvolgendosi l’una all’altra e avvolgendo anche il fusto tantè che molte volte vengono confuse con il fusto stesso, hanno una forma lineare che termina con una punta, possono essere lunghe fino ad ottanta centimetri e larghe fino a tre. Il bulbo dell’aglio può racchiudere fino a quattordici spicchi attaccati fra loro e protetti da una pellicina somigliante a della carta; questi spicchi rappresentano l’organo necessario per il processo di moltiplicazione. I fiori dell’aglio non sempre si formano e sbocciato anzi, molte volte muoiono prima di aprirsi; sono piccoli ed hanno un colore bianco-rosso-rosa. Vi sarà capitato molte volte di andare dal vostro fruttivendolo e di chiedere una testa di aglio, sì perché la parte che noi mangiamo è il bulbo detto anche “testa”. Come detto in precedenza, i fiori dell’aglio spesso muoiono prima di sbocciare, per questo motivo è molto difficile che questa pianta formi dei semi. Il frutto dell’aglio è una capsula.
Nei tempi antichi, in Grecia, l’aglio era considerata una pianta dell’inferno, mentre in Egitto gli adoratori delle divinità dell’inferno lo usavano sottoforma di ghirlande per decorarsi. Come tutti sappiamo, le credenze popolari associano all’aglio il poter di allontanare streghe e vampiri.

Specie

Numerose sono le specie esistenti di aglio, di seguito vi parleremo delle principali, maggiormente note e coltivate.
Allium Sativum: la specie più famosa e coltivata da cui derivano molte varietà che a loro volta vengono divise in aglio a tunica bianca e aglio a tunica rossa, questi ultimi presentano un ciclo di coltivazione di poco più corto e hanno dei bulbi di grandezza molto superiore.

Allium Vineale: questa specie di aglio la troviamo nelle vigne, nei campi di alberi da frutto, ai lati delle strade. I fiori, quando vengono prodotti, sono di colore rosa-verde protetti da una brattea.

Allium Ursinum: cioè aglio orsino, questa specie bulbosa si sviluppa molto in altezza, ha portamento eretto e sviluppa fiori di colore bianco e grandi foglie che emanano un forte odore di aglio.

Oltre alle specie sopra descritte possiamo trovare anche l’Allium Fragrans e l’Allium Oreaceum.

Terreno e Tecniche Colturali

L’aglio gradisce terreni a medio impasto e molto ben drenati. Odia terreni ricchi di argilla e quelli molto acidi.

Prima di iniziare la coltivazione dell’aglio il terreno va preparato e arato ad una profondità di circa quaranta centimetri; non bisognerebbe apportare letame in quanto esso può portare alla comparsa di malattie fungine ed influire in modo negativo sulla conservazione dei bulbi. Dopo aver effettuato la prima aratura si potrà passare all’operazione di erpicatura, cioè un lavoro di completamento e rifinitura del terreno prima dell’effettiva semina.

Dove il clima è mite i bulbilli (cioè gli spicchi che compongono il bulbo) vengono interrati nel periodo autunnale, mentre in quelle in cui il clima è più freddo in quello primaverile. La messa a dimora, se fatta manualmente, deve avvenire con la punta dei bulbilli verso l’alto e la profondità dovrà essere di circa cinque centimetri. Prima dell’operazione d’impianto si effettuerà la spicchiatura o sgranatura, cioè la divisione del bulbo in spicchi. Questo procedimento, come quello dell’impianto, può essere fatto a mano oppure con macchine, di seguito parleremo di quello manuale. Per quando riguarda l’impianto manuale, esso consiste nel praticare dei solchi nel terreno e successivamente depositare gli spicchi sul fondo. Ricordatevi di piantare gli spicchi con la punta verso l’alto, in questo modo germoglieranno più velocemente. Riguardo al posizionamento, andranno piantati circa dieci-venti spicchi per metro quadrato, aumentando questo numero si avranno naturalmente quantità maggiori ma di minor grandezza. Questa operazione d’impianto dipende dal clima e dalla varietà di aglio, in alcune zone si effettuerà in ottobre-novembre, mentre in altre fino quasi a marzo. La temperatura ideale per avere una germogliazione più rapida è di circa quindici-venti gradi.

Concimazione ed Irrigazione

L’aglio, come tutte le altre piante, deve essere concimato al fine di fornirgli tutti gli elementi necessari ad un corretto e sano sviluppo. L’azoto va apportato durante la coltivazione, esso favorisce lo sviluppo vigoroso delle foglie e della pianta necessario per ottenere una buona produzione; attenzione però a non esagerare con l’azoto perché una quantità eccessiva porterebbe ad una lenta maturazione dei bulbi. Due elementi utili e indispensabili per una corretta crescita dell’aglio sono il potassio e il fosforo, questi due minerali vanno somministrati nella fase prima dell’impianto, cioè durante l’operazione di lavorazione del terreno. L’azoto invece dona all’aglio il suo caratteristico odore. Il Fosforo ed il Potassio si devono somministrare durante la preparazione del terreno prima della semina mentre l'Azoto (preferibilmente sotto forma di Solfato ammonico) si somministra in due volte durante la coltivazione (in copertura).
In genere l’aglio trae una giusta quantità di acqua dalle piogge, durante la fase di sviluppo e ingrossamento dei bulbi, che di solito coincide con la stagione calda, questa pianta potrebbe aver bisogno di ulteriori irrigazioni. Quando vedrete che le foglie cominceranno a diventare secche vorrà dire che i bulbi avranno cominciato la fase di maturazione, in questo momento sarà necessario interrompere l’apporto di acqua.



leggi ancora su: Aglio - Allium - Giardino - Bulbi [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]

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MessaggioTitolo: Calla   I Bulbi EmptyLun Mar 04, 2013 12:47 pm

LA CALLA

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La calla è una pianta da giardino molto bella e piuttosto comune, essa è una pianta bulbosa perenne caratterizzata da fusti alti ed eretti, in cima ai quali si trova uno spadice giallo avvolto da una foglia dalla caratteristica forma di imbuto, la quale può essere bianca o colorata. La calla, il cui nome scientifico è Zantedeschia ed è originaria delle zone africane al di sotto dell'equatore, può essere, come detto, con fiori bianchi oppure colorati, si noti che la differenza tra le due varietà si può evincere già semplicemente osservandone i bulbi. I bulbi di calla bianca, quelli più comuni, sono infatti molto grandi (anche 12 cm) ed anno forma allungata; dal bulbo nasce una sorta di grossa zolla che sviluppa inizialmente un germoglio per poi, sviluppando, produrne altri. Di contro i bulbi di calle colorate sono molto più piccoli, raramente superano gli 8 cm, e hanno forma rotonda e non allungata; grande differenza nei germogli, la calla bianca sviluppa un solo germoglio, che poi si moltiplica nella fase di sviluppo, al contrario invece da un bulbo di calla colorata fioriscono subito diversi germogli.

Ambiente ed esposizione

La calla, essendo una pianta di origine africana, non può che essere una grande amante del sole ed una nemica del freddo. In effetti è bene scegliere un luogo piuttosto assolato, dove magari per un'ora o due la pianta è anche a contatto con i raggi del sole, per piantare il vostro bulbo, mentre, diversamente, se lo tenete in vaso, non è affatto una cattiva idea tenerla al sole per un paio d'ore al giorno. La pianta però durante il periodo invernale può avere qualche problema con il freddo, è comunque necessario chiarire che se la temperatura non scende di alcuni gradi sotto le zero non vi è alcun problema. Se abitate in una zona molto fredda è una buona idea dissotterrare le bulbose dopo la fioritura, per farlo attendete che il fogliame diventi secco, e conservate le bulbose in un luogo ben fresco ed asciutto sino al periodo propizio per la fioritura. Una cosa da non fare assolutamente è coprire le piantine con teli di nylon, questi teli non lasciano traspirare il terreno e piuttosto che riparare le piante dal freddo creano condensa ed umidità; se ritenete necessario coprire la pianta allora utilizzate dei teli traspiranti, ma tenete a mente che in genere è una cosa decisamente inutile.


Terreno

La calla va generalmente piantata in un terreno piuttosto ricco e fertile al quale è bene aggiungere un po di torba per dare più consistenza. Se le piantate in vaso è di solito una buona idea aggiungere un poco di sabbia sul fondo, in modo da rendere più drenante il terreno nel quale il bulbo verrà interrato, creando così la soluzione ideale per evitare troppa umidità e conseguenti marciumi.


Messa a dimora e Rinvaso

Una volta preparato il terreno è ora di mettere a dimora i bulbi, la calla si divide in due specie, alcune a fioritura precoce, altre invece con fioritura tardiva. Le specie a fioritura precoce andranno interrate tra la fine di agosto e la metà di settembre, non più tardi; le specie a fioritura tardiva invece è bene metterle a dimora a fine febbraio. Il rinvaso non ha particolari indicazioni se non quella di interrare i rizomi delle specie a fioritura tardiva ad almeno 10 cm di profondità, per la tempistica va bene invece quella già specificata.


Annaffiatura

L'annaffiatura della calla si divide in due fasi, riconoscibili perché la prima è identificabile con la crescita di foglie e fiori, mentre la seconda è caratterizzata dalla loro assenza. Quando la pianta sta cominciando a far nascere fogliame e boccioli è il caso di iniziare ad annaffiare con regolarità la piantina, aumentando sempre di più il dosaggio sino ad arrivare a delle abbondanti irrigazioni quando la pianta è in fioritura. Di converso quando non ci sono foglie e fiori sospendete l'irrigazione, e date un po' d'acqua di tanto in tanto giusto per non far seccare il terreno. Ovviamente è necessario tenere sempre a mente il principio generale di non “affogare” la pianta, evitate di bagnare direttamente la piante e non create uno stagno sotto di essa, troppa acqua può causare come sempre umidità facendo ammuffire bulbo e radici.


Concimazione

Concimare la pianta di calla è un lavoro di pochi mesi, essa infatti si riduce al solo periodo della fioritura. Quando vedete spuntare i primi boccioli infatti, dato che avrete cominciato ad annaffiare con maggiore generosità, diluite nell'acqua del concime liquido evitando di seguire le dosi riportate sulla confezione che acquistate, mettetene un pochino di meno nell'acqua ma datelo con costanza ogni dieci o quindici giorni durante il periodo della fioritura, i risultati arriveranno di certo. Senza andare a vedere uno ad uno gli elementi che deve contenere il concime, scegliete nel vostro garden di fiducia un prodotto studiato per la crescita della pianta, che sia dunque, per intenderci, ricco almeno di potassio e fosforo.


Riproduzione

La calla si moltiplica attraverso i rizomi. Per riprodurre la pianta dunque dovrete, al momento del rinvaso, tagliare i rizomi che troverete con molta attenzione. Badate bene che il taglio deve essere netto e preciso, effettuato con un coltello sterilizzato e molto affilato; dopo il taglio è bene trattare la parte recisa sia del bulbo principale che del rizoma con dei prodotti fungicidi per evitare qualsiasi insorgenza negativa. Dopo il trattamento interrate ad una profondità di 10 cm almeno, il terriccio dovrà essere un buon mix di terra fertile e torba, annaffiate molto raramente solo per non far seccare il terreno e tenete il vasetto in un luogo ben caldo. Quando vedrete i primi germogli sarà il segno che l'operazione è andata a buon fine, a questo punto potrete rinvasare le nuove piantine e potrete cominciare a trattarle come esemplari adulti. La moltiplicazione della calla può comunque avvenire anche per seme, tuttavia è una operazione più che complessa molto lunga, basti pensare che ci vogliono qualcosa come quattro anni per vedere un seme generare una bella pianta fiorita.


Potatura

Questa pianta non ha bisogno di una eccessiva potatura, l'unica cosa da fare è controllare periodicamente ed eliminare le foglie secche ed i fiori appassiti, che possono essere veicolo di malattie parassitarie e possono in ogni caso togliere parecchia energia alla vostra piantina. Per il resto non c'è alcun bisogno di ulteriori o più profonde potature.


Fioritura

Per quanto riguarda la fioritura abbiamo già specificato un paio di paragrafi più su che esistono due diverse categorie generali di calla, quelle a fioritura precoce e quelle a fioritura tardiva. Le calle a fioritura precoce fioriscono in un periodo compreso tra febbraio e maggio, ovviamente a seconda del tipo di clima che incontrano e nel quale sono coltivate; le calle a fioritura tardiva hanno invece il periodo di fioritura che va da marzo a ottobre.

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leggi ancora su: Calle - Zantedeschia aethiopica - Giardino - Bulbi
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MessaggioTitolo: Il cliclamino   I Bulbi EmptyVen Mar 08, 2013 1:46 pm

IL CICLAMINO

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Il cliclamino, nome botanico Cyclamen, è una bella pianta bulbosa perenne che racchiude numerose specie che traggono origine dalle zone del Mediterraneo orientale; in alcune parti dell’Italia cresce e si sviluppa in modo spontaneo e la troviamo molto spesso sui nostri monti e la vediamo coltivata come pianta d’appartamento e nei nostri giardini. Il ciclamino è utilizzato in modo particolare come pianta ornamentale e decorativa grazie ai suoi delicati e colorati fiori dal gradevole profumo. Il ciclamino spontaneo può raggiungere un’altezza di circa dieci centimetri mentre coltivato arriva ai venti. La maggiore parte delle specie di questa pianta preferiscono un clima caldo temperato e, se coltivate in casa, vanno tenute all’interno e in estate si possono esporre su balconi e terrazze; il tipo di clima adatto però dipendente da specie a specie perché, ad esempio, quelle alpine possono resistere anche a -30°C! Le foglie del ciclamino crescono alla base ed hanno lunghi piccoli, la forma ricorda vagamente un cuore e possono avere contorno liscio oppure leggermente dentellato, sono di colore verde con una leggera striatura di bianco nella parte superiore e rossastre in quella inferiore, a seconda delle specie possono essere caduche oppure persistenti. Il periodo di fioritura del ciclamino è quello invernale che va da settembre fino a marzo-aprile, i fiori sono composti dal calice che è il più esterno degli involucri fiorali ed è composto dai sepali, dalla corolla che è l’insieme dei petali, dall’androceo cioè gli organi maschili e dal gineceo che sono gli organi femminili; a volte hanno un buon profumo e possono avere vari colori: bianco, rosso, lilla, rosa. I frutti del ciclamino sono delle capsule di forma rotonda e contengono i semi che maturano l’anno successivo alla fioritura. In commercio e nei vivai attualmente si possono trovare diverse varietà di ciclamino create dall’uomo, ad esempio quella Otello molto bella ed originale grazie alle meravigliose sfumature.
La pianta del ciclamino è velenosa per l’uomo, questo perché il tubero racchiude una sostanza tossica.

In passato la pianta del ciclamino era considerata utile contro il malocchio e i filtri negativi. Altri invece la usavano per facilitare il concepimento date le sue doti eccitanti; c’era anche chi però aveva una considerazione negativa di questa pianta, infatti uno dei significati che gli fu attribuito era la diffidenza, forse data dal fatto che è una pianta velenosa e dannosa per l’uomo.



Specie e Varietà

Di ciclamino troviamo diverse specie e varietà, di seguito ve ne illustreremo alcune:
Cyclamen Persicum: questa specie è la più nota ed ha origine nell'Asia minore, Siria e Libano. Viene coltivata soprattutto per decorare serre ed appartamenti, i fiori sono bellissimi, grandi e coloratissimi ma non hanno profumo; le foglie hanno forma di cuore, di colore verde con striature nella parte superiore. La radice è un tubero nero. Non resiste in piena terra nella parte dell’Italia del nord, si coltiva in vaso con terra d’erica ed ha bisogno di un ottimo drenaggio. Da questa specie ne derivano varietà come il Cyclamen Persicum Giganteum, il Cyclamen Persicum Flore Pleno che ha fiori doppi, il Cyclamen Persicum Papillo che possiede fiori grandissimi che ricordano delle farfalle e il Cyclamen Persicum Rococò.

Cyclamen Graecum: è una specie ben commercializzata e i fiori sono rosa chiaro o arancioni.

Cyclamen Balearicum: questa specie ha fiori profumati di colore bianco.

Cyclamen Libanoticum: ha fiori rosa-viola che possono avere delle striature bianche come le foglie.

Cyclamen Europeum: è una specie spontanea che fiorisce a settembre, i fiori sono profumati e di colore rosa.

Cyclamen Neapolitanum: anche questa è una specie di tipo spontaneo, fiorisce a settembre e i fiori sono di colore rosa, bianco oppure porpora. La troviamo nelle zone boschive dell’Italia del sud.

Cyclamen Repandum: questa specie spontanea fiorisce nel periodo primaverile dando origine a fiori di colore rosa.

Cyclamen Africanum: come dice il nome stesso, è originaria del continente africano, le foglie sono molto grandi di colore verde-bianco nella parte superiore e violetto in quella inferiore.

Cyclamen x Atkinsii: è un ibrido creato dall’unione di varie specie, le foglie sono verdi con macchie argento. Fiorisce da dicembre a marzo.

Cyclamen Cilicium: questa specie trae la propria origine dall’Asia Minore, ha fiori bianchi o rosa.

Cyclamen Coum: i fiori presentano varie colorazioni, possono essere bianchi, rossi oppure rosa, è una specie rustica.

Cyclamen Cyprium: come dice il nome, ha origine sull’isola di Cipro, ha foglie rotonde con macchie gialle, i fiori sono profumati.

Cyclamen Rolfsianum: questa specie ha origine nell’Africa del nord, ha foglie verde con striature argento.

Terreno e Tecniche Colturali

La temperatura ottimale per coltivare il ciclamino è di circa 16-22°C durante la stagione calda, mentre in inverno non dovrebbe essere inferiore ai 15°C di giorno e 8 di notte.
Per quanto riguarda l’operazione di rinvaso, deve essere fatta solamente quando il vaso sarà diventato troppo piccolo per contenere le radici. Di solito si effettua nel periodo primaverile. Il terriccio del rinvaso deve essere composto da foglie, torba e sabbia.
Il terreno preferito dal ciclamino è fresco, fertile e un po’ umido ma non troppo perché anche questa pianta teme i ristagni idrici, per evitarli si potranno mettere sul fondo del vaso dei pezzi di vasi in terracotta rotti o altro materiale che favorisca il drenaggio dell’acqua in eccesso.
Nella coltivazione del ciclamino, oltre ad usare un terriccio adatto, bisogna fare attenzione alle radici, non bisogna mai bagnarle quando si innaffia perché essere sono soggette a marciumi
Un fattore molto importante per la corretta crescita di questa pianta è la temperatura, durante lo sviluppo di foglie e fiori essa non dovrebbe essere superiore ai quindici gradi, quindi si posizionerà lontana da caloriferi e fonti di calore e mai al sole diretto. Le foglie e i fiori secchi, danneggiati o deboli vanno eliminati immediatamente.

Moltiplicazione

Il ciclamino si moltiplica per seme o divisione del tubero.
L’operazione di moltiplicazione per seme, va fatta tra i mesi di luglio e settembre, i semi vanno distribuiti in modo uniforme in file parallele sul terriccio e vanno interrati non eccessivamente. Il contenitore con i semi andrà posizionato in una zona ricca di ombra ad una temperatura di circa venti grandi con ambiente umido; a questo punto, come spiegato più volte, il contenitore si coprirà con della plastica per mantenere la giusta temperatura ed evitare che il terriccio si secchi in poco tempo. Quando saranno comparsi i primi germogli, si toglierà la plastica e si posizionerà il contenitore in una zona maggiormente luminosa con una temperatura di circa diciotto gradi. Nel momento in cui le nuove piantine avranno raggiungo una grandezza sufficiente, saranno pronte per essere trapiantate delicatamente.
Riguardo la moltiplicazione per divisione del tubero, esso va diviso con un coltello pulito ed affilato facendo attenzione che ogni parte abbia due o tre gemme. Questa operazione si compie nel tardo periodo primaverile.

Concimazione ed Irrigazione

Il concime che va somministrato al ciclamino è di tipo liquido e va mescolato all’acqua d’irrigazione. Sarebbe opportuno apportare questo fertilizzante ogni due o tre settimane; nel periodo di fioritura questo concime dovrebbe essere più ricco di potassio. Riguardo l’apporto di acqua, il ciclamino dovrebbe avere sempre un terriccio della giusta umidità, quindi bisognerà regolarsi per evitare ristagni idrici e marciumi. In estate questa pianta termina l’attività di sviluppo vegetativo quindi andrà posizionata all’ombra e innaffiata molto poco solo nei pressi del bulbo.

Potatura

La potatura del ciclamino consiste nell’eliminare le foglie secche o indebolite per evitare la possibile infestazione da parte di parassiti.

Malattie e Parassiti

Il ciclamino, come molte altre piante, è soggetto all’attacco di parassiti e malattie, eccovi alcune spiegazioni dei principali sintomi da essi provocati:
I punteruoli sono dei coleotteri che attaccano e danneggiato i tuberi di questa pianta. Anche gli acari sono nemici del ciclamino, essi danneggiano gemme e boccioli e deformano foglie e fiori. Altri parassiti che possono infestare questa pianta sono il ragnetto rosso, gli afidi e gli acari.
Due sono le malattie più importanti che colpiscono il ciclamino: la muffa grigia e il mosaico del cetriolo. I sintomi della prima grave patologia si manifestano con la comparsa di macchie e marciumi sulle foglie; mentre la seconda, meno grave, si manifesta con macchie e deformazione fogliare.
Una malattia molto grave provocata da un fungo è la fusariosi, essa di manifesta dapprima con la comparsa di macchie di colore giallo sul picciolo e, con il passare del tempo, si diffonde anche sul bordo della foglia portandola al rinsecchimento. Presenza di macchie scure sulle foglie e parti marce e molli con muffa della pianta, sono sintomo di attacco del fungo Botrytis.
Come abbiamo già detto più volte per altri tipi di piante, a volte siamo noi con la nostra disattenzione ed i nostri errori a provocare malessere e problemi alle nostre piante. Ad esempio se notate che le foglie e i fiori del vostro ciclamino diventano deboli e si afflosciano, questo vuol dire che è stato posizionato in un luogo troppo secco e con troppo calore, in questo caso correte ai ripari bagnandolo e spostandolo in un luogo maggiormente fresco e con più umidità; se invece le foglie ingialliscono potrà essere sintomo del posizionamento in una zona troppo buia e con temperatura troppo alta.

Proprietà

Le piante come il ciclamino hanno le proprietà di regolare il flusso mestruale, di eliminare i vermi presenti nell’intestino e possono avere un effetto purgante. Può essere molto utile, insieme a lavanda ed ippocastano, per chi soffre di emorroidi.
Il tubero è uno dei cibi preferiti dai maiali e, al contrario dell’uomo, per loro non risulta velenoso.

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MessaggioTitolo: I tulipani   I Bulbi EmptyLun Mar 11, 2013 10:31 am

I TULIPANI

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Il tulipano è un bellissimo fiore di origine orientale ma molto conosciuto in Europa per via della coltivazione olandese. Gli olandesi, nei loro commerci con l'Asia, scoprirono questo notevole bulbo e cominciarono a coltivarlo a partire dalla metà del 600'. Il tulipano, o Tulipa, appartiene alla famiglia delle Liliacee, ed è universalmente conosciuto per il suo profumo intenso e molto dolce che emana. I fiori che nascono da questo tipo di bulbo possono avere diverse tonalità, mentre le sue foglie sono di un caratteristico verde estremamente intenso. Il tulipano, nelle sue varietà, può avere diverse grandezze poiché ne esistono di alti e di nani, ma in ogni caso la grandezza massima che può avere e di massimo trenta centimetri, difficilmente va oltre.

Ambiente ed esposizione

A differenza di altre piante che non amano troppo la luce solare, e che devono essere sistemate in una posizione assolata ma al riparo dalla luce diretta dei raggi, il Tulipano ha il pregio di resistete molto bene anche ai raggi solari diretti, le sue foglie ed i suoi petali anzi amano la luce del sole, ma ovviamente nelle giornate estive più calde è sconsigliato tenerlo in piena esposizione perché, anche se resistenti, le sue foglie potrebbero bruciarsi. Ciò che invece il tulipano dimostra di soffrire davvero molto è il vento, le zone troppo ventose, o magari un angolo della casa soggetto ad una forte corrente, sono decisamente sconsigliate per il vostro tulipano, che soffrirà moltissimo questa situazione. Ricordate sempre che questa pianta è una vera e propria amante del caldo e delle posizioni assolate, che non siano però troppo ventose.

Terreno

Il terriccio nel quale il bulbo del tulipano preferisce essere piantato è di tipo basico, mentre soffre in maniera particolare i terreni troppo argillosi. Da considerare il fattore umidità, il terreno per questi bulbi deve essere molto drenante e mai troppo umido, se piantato in vaso può essere una ottima idea creare un sottile, e ci raccomandiamo, sottile, strato di argilla che servirà a dare al terreno una maggiore capacità drenante, utilissima per creare una tipologia di terreno ideale per il bulbo. Non utilizzate mai terreni appena concimati, terreni troppo duri e compatti, o terreni dove è presente un'alta concentrazione di torba, tenete infatti a mente che i bulbi di tulipano con terra nelle condizioni sopra descritte ed in condizioni di umidità estrema del terreno farciscono con molta molta facilità.

Messa a dimora e rinvaso

Il periodo migliore per interrare e mettere a dimora i vostri bei bulbi è a novembre. In questa operazione è bene ricordarsi alcune semplici norme, le quali favoriranno molto una crescita adeguata della pianta. In primo luogo i bulbi vanno interrati ad una profondità di almeno dieci centimetri, se dunque dovete metterli in vaso cercate di prenderne di abbastanza profondi per mettere il bulbo nella giusta posizione. Altra cosa molto importante è la distanza, questi fiori, come altri necessitano di spazio per crescere e fiorire, e vanno quindi messi ad una distanza di almeno venti centimetri l'uno dall'altro. Questo significa che in un vaso di sessanta centimetri pianterete non più di tre bulbi. Quando interrate, inoltre, ricordate sempre di utilizzare un terreno ben drenante, ristagni d'acqua eccessivi faranno infatti marcire irrimediabilmente il vostro bulbo. Il rinvaso, quando necessario, è consigliabile effettuarlo in primavera non troppo inoltrata.

Annaffiatura

Il tulipano non è una pianta che ha bisogno di molta acqua. Se piantate il bulbo in giardino, dopo la messa a dimora lasciate passare almeno cinque giorni e annaffiate con cura e senza abbondare il luogo dove avete pianto i bulbi. In seguito basterà la pioggia ad irrigare il terreno e voi dovrete intervenire solamente in caso di periodi piuttosto prolungati di siccità. Stesso discorso per i bulbi piantati in vaso e conservati in appartamento, innaffiate con parsimonia aumentando la frequenza durante i mesi estivi ma non esagerate mai, terreno troppo umido e ristagno d'acqua non sono per niente graditi dai tulipani.

Fioritura

Durante il periodo della fioritura dovrete prendervi molta cura della vostra della pianta; la concimazione avverrà prevalentemente in questo periodo. Il bulbo infatti non ha bisogno di molta acqua e non ama, come abbiamo detto, terreni troppo concimati. Tuttavia il periodo della fioritura sarà estremamente delicato e dovrete intervenire con del concime. Il tipo di concime è quello che si può trovare in qualsiasi negozio di giardinaggio, ed è il tipo specifico per piante fiorite, e lo dovrete somministrare regolarmente da quando la pianta fiorisce per circa quattro settimane. Tenete a mente un altro trucco per far si che i fiori siano dai colori molto vivaci ed estremamente profumati, coprite con dei teloni le piante dai raggi diretti del sole durante la fioritura, questo favorirà la brillantezza dei colori, che viceversa potrebbero venir opacizzati dai raggi del sole.

Riproduzione

La riproduzione dei tulipani può avvenire in due modi, tramite seme e tramite bulbilli. Nel primo caso si raccolgono i semi del frutto e si lasciano seccare, interrandoli in un terreno ricco ed innaffiandoli con attenzione si vedranno i frutti del lavoro dopo non meno di sei anni. Molto più semplice utilizzare i bulbilli, i quali come sappiamo crescono come diramazione dei bulbi principali e possono essere tratti da questi. I bulbilli, se colti, vanno conservati in un luogo fresco ed asciutto sino al momento della messa a dimora. Da notare che quando il bulbillo è ancora molto piccolo non va interrato alla canonica profondità di dieci centimetri, ma va invece interrato a cinque centimetri ed innaffiato con grande regolarità, se invece il bulbillo è di dimensione simile al bulbo è ormai cresciuto è va trattato e curato esattamente come quest'ultimo.

Potatura

Come abbiamo visto dunque il tulipano non necessita di particolare cura in fase di concimazione, ne di annaffiatura, in quanto alla potatura siamo sulla stessa barca; sarà infatti necessario solamente curare la pianta togliendo i fiori appassiti e le foglie secche di tanto in tanto, questo per evitare di soffocarla eccessivamente, per il resto non sarà necessaria alcuna altra operazione di potatura.

Fioritura

Il tulipano fiorisce, a seconda della varietà, dalla fine della primavera sino all'inizio dell'autunno; i suoi fiori sono di diverse tonalità e colori ed hanno una forma piuttosto bombata, alcune specie di tulipano possono dare vita a più fiori (anche sino a sei) su ogni singolo stelo, ma la maggior parte di queste piante genererà in maniera più consueta solo un fiore per stelo. Ricordatevi di avere bene a mente il periodo di fioritura della varietà di tulipano che avete piantato, questa fase è senz'altro la più delicata e dedicare maggiori cure alla piantina in questo periodo, come ho già evidenziato, darà dei risultati sorprendenti, generando dei fiori profumati e dai colori brillanti e vivaci

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MessaggioTitolo: La dalia   I Bulbi EmptyMer Giu 19, 2013 7:37 am

La dalia

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La dalia, fiore appartenente alla famiglia delle composite, è originaria del Messico ma ha avuto una grandissima diffusione in tutta Europa. Questo bulbo da vita a fiori magnifici, ritenuti tra i migliori per adornare giardini e terrazze per la loro incomparabile bellezza. La dalia è caratterizzata da fiori cosiddetti “capolini”, sostenuti da gambi piuttosto lunghi e dritti, questi ultimi sono simmetrici ed esplodono in tantissimi colori diversi. La dalia è una erbacea e produce delle foglie grandi e dal colore verde molto intenso, con i bordi interi oppure seghettati. Questo bulbo è destinato ad un uso ornamentale in aiuole e giardini, va molto bene anche per i terrazzi ma non è assolutamente adatto per gli appartamenti.

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Come si diceva la dalia non è una pianta da appartamento, essendo infatti originaria dell'America Centrale è abituata al sole ed al caldo, sopporta dunque perfettamente le alte temperature, anche quando la colonnina di mercurio in estate sale oltre i trenta gradi, ma non ha assolutamente resistenza al freddo. Per questo motivo durante la bella stagione le piantine vanno messe al sole, anche esposte alla luce solare diretta, in un luogo insomma caldo ed assolato, dove magari spira anche una leggera brezza. Diversamente in inverno la dalia va tenuta al riparo, gelate e basse temperature possono minare la successiva fioritura durante la bella stagione, pertanto se possedete delle belle dalie in vaso sul vostro terrazzo è una idea assolutamente sensata metterle in una posizione molto riparata durante i mesi invernali.



Terreno

La dalia si riproduce per seme oppure tramite la divisione delle radici tuberizzate. Per ottenere delle nuove piante dalle radici sarà necessario conservare queste ultime in delle cassette con torba e sabbia ad una temperatura che va dai tre ai cinque gradi centigradi sino in primavera, quando verranno messe in un'altra cassetta con terriccio umido e non troppo ricco, a questo punto sarà sufficiente attendere che le piccole dalie diventino forti abbastanza da essere trapiantate in un vaso oppure essere messe in dimora in una bella aiuola.



Potatura
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Una volta scelto con cura il luogo dove interrare il bulbo, ricordiamo ancora una volta che deve essere molto soleggiato ma se è in una posizione moderatamente ventilata è ancor meglio, la messa a dimora avverrà all'inizio della primavera, ma assicuratevi che il periodo più freddo sia passato. Solitamente infatti il periodo ottimale è marzo-aprile, ma anche alla fine di marzo c'è pericolo di freddo intenso dunque non siate frettolosi ed attendete che l'inverno sia veramente andato via prima di mettere a dimora le vostre dalie. Ovviamente con questo non intendo dire di aspettare l'arrivo del caldo intenso, va bene anche una temperatura leggermente più mite di quella invernale, l'importante è che non ci sia timore di gelate, ricordate che queste piante sono assolutamente amanti del sole e nemiche giurate delle gelate. La pianta non necessita di rinvaso.



Annaffiatura

La dalia è sempre molto assetata, vi sembrerà una strana frase ma è proprio così, queste piante amano il sole e pertanto hanno sempre bisogno di acqua in abbondanza. Per il motivo sopra elencato durante l'estate provvedete ad innaffiare con grande cura il terreno con acqua a temperatura ambiente, stando bene attenti ad inumidire a sufficienza il terreno seguendo la linea generale del non esagerare, perché la troppa umidità è sempre causa di marciume nei bulbi. Quando cominciano le piogge autunnali sospendete l'irrigazione e limitatevi a dare un po d'acqua solo in caso di periodi prolungati senza pioggia. Una buona idea è quella di aggiungere all'acqua del concime liquido durante il periodo vegetativo.



Concimazione

Per avere un buon risultato in termini decorativi è di estrema importanza anche la potatura. Controllate con estrema cura la pianta durante il periodo della fioritura almeno una volta a settimana, durante questa operazione provvedete ad eliminare tutte le parti secche ed i fiori appassiti. In questo modo riuscirete a salvaguardare parte delle energie immagazzinate dalla dalia che verranno utilizzate meglio per nuovi fiori.



Fioritura

Questi bulbi utilizzano per fiorire tutte le sostanze nutritive che riescono ad immagazzinare in precedenza, per questo motivo il terriccio ideale per far ben fiorire una dalia è quello ricco di materiale organico che vi abbiamo consigliato, ma oltre a questo è di sicuro aiuto per il bulbo continuare a concimare con cadenza regolare almeno ogni due settimane, il nostro consiglio è quello di utilizzare del fertilizzante a lenta cessione, oppure organico, almeno sino a quando non stanno spuntando le prime foglie, dopo di che durante la fase della fioritura non sarà necessario intervenire con altro concime poiché il bulbo avrà immagazzinato energie a sufficienza per garantire al vostro giardino oppure al vostro terrazzo la decorazione richiesta.



Riproduzione

Uno dei più grandi pregi della dalia è il suo lungo periodo di fioritura, da luglio sino all'inizio dell'autunno la vostra pianta vi regalerà tantissimi fiori colorati. Il fiore della dalia, a seconda della varietà, sarà semplice, a palla, doppio, a forma di margherita, a pompon oppure globoso; i colori dominanti sono solitamente il giallo ed il rosso ma non mancano varietà diverse oppure colori con varie sfumature, petali screziati oppure bicolore.





La dalia è soggetta a diverse problematiche, è facilmente attaccata da afidi e lepidotteri di varia natura che ne rovinano le piante ed i fusti, è poi soggetta ad alcune malattie quali il mal bianco ed è scelta da alcuni parassiti per depositare le larve. Anche in questo caso il nostro consiglio non può che essere uno, prevenzione. Quando mettete le piantine nel terreno distanziatele un po' le une dalle altre, questo garantirà una vegetazione meno fitta e dunque più luce e più aria, evitate i ristagni d'acqua, i parassiti amano le zone umide le piante no, ed inoltre si crea marciume nelle radici. Al momento della fioritura trattate la pianta con antiparassitari ed agenti che combattono funghi e muffe, se riscontrate vostro malgrado una malattia rivolgetevi al vostro garden center per curare al meglio la vostra piantina ed evitare soluzioni fai da te.


Malattie e parassiti
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Questo bulbo è molto esigente per quel che riguarda il terreno, generalmente va bene qualsiasi terreno standard ben concimato e drenato con della sabbia, tuttavia per ottenere dei risultati migliori è consigliabile utilizzare del terriccio speciale. In ogni negozio specializzato si trova del terriccio sciolto studiato appositamente per piante più esigenti, terriccio al quale viene aggiunto concime organico e che darà forza e sostanza alla vostra dalia nella fase iniziale di crescita; se state coltivando la dalia in vaso aggiungete a questo terriccio un substrato di sabbia sul fondo, questo piccolo accorgimento lo renderà maggiormente drenante e la cosa sarà particolarmente apprezzata dal bulbo.


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