Eccovi la loro storia, visto che avrete tanto da leggere nel frattempo avviate il videomusicale qui sotto,vi fara' da colonna sonora...
Buena Vista Social Club
Buena Vista Social Club era il nome di un club dell'Avana (Cuba), il cui ingresso era riservato alle persone di colore. Quasi quarant'anni dopo la chiusura del club, un gruppo di all star cubane si fondono nell'Afro-Cuban All Stars.
Membri dell'Afro Cuban All Stars
Juan de Marcos González - percussioni Ibrahim Ferrer - voce Rubén González - piano Compay Segundo - chitarra, voce Ry Cooder - chitarra Idania Valdés - voce Pío Leyva - voce Manuel "Puntillita" Licea - voce Orlando López - contrabbasso Manuel "Guajiro" Mirabal - tromba Eliades Ochoa - chitarra, voce Omara Portuondo - voce Barbarito Torres - laud Amadito Valdés - timbales Joachim Cooder - batteria Nick Gold - produttore per la World Circuit Records
A produrre l'ensemble è Nick Gold. È in modo rocambolesco che all'iniziativa partecipa anche il chitarrista californiano Ry Cooder. Il disco Buena Vista Social Club esce nel 1996. Nel 1999, Wim Wenders dirige un documentario sull'intera vicenda della produzione e sui membri dell'orchestra, anch'esso intitolato Buena Vista Social Club.
Il club
Il club era attivo fin dal 1932 e aveva raggiunto con il tempo una tale notorietà che diversi celebri cubani gli avevano dedicato canzoni: così Arsenio Rodríguez con Buena Vista en guaguancó e Israel López (Cachao) con Club Social Buena Vista. Prima del 1959, esistevano a Cuba diverse società, spesso legate alle differenti etnie: quella nera, quella spagnola, quella cinese e altre ancora. Per quanto riguarda la prima di queste, le più famose furono la Unión Fraternal, Las Águilas, Marianao Social, Atenas, Antillas, Isora, Jóvenes del vals e, infine, il Club Social Buena Vista, che prendeva il nome da Buena Vista, quartiere dell'Avana. Quando nel 1939 si inaugura la sala che poi diverrà il Tropicana, distante un chilometro dalla sede del Buena Vista, questo si trasferisce nell'antico quartiere Alturas de almendares. Il club, oltre a fornire servizi tipici di un'associazione (come lezioni di cucito per le adolescenti), concentrava i suoi sforzi nell'organizzazione delle sale da ballo: orchestre di varia estrazione accompagnavano i balli della tradizione cubana. La strada su cui affacciava l'ingresso del club si riempiva di appassionati, spesso bianchi cui era negato l'ingresso.
Il disco
Memore di questa antica gloria quasi dimenticata, Juan de Marcos González, direttore del gruppo Sierra Maestra, decide di mettere insieme un'orchestra che riunisca la storia e gli elementi più brillanti del son e del resto della musica tradizionale cubana, la Afro-Cuban All Stars. Nel 1995, González viaggia a Londra, al fine di promuovere il disco Dundumbanza. Ne parla con Nick Gold, presidente della World Circuit Records: la proposta è quella di produrre un disco con un ven tú (una selezione di all stars della vecchia guardia), allo scopo di riunire alcuni musicisti affermati ma un po' dimenticati e riscattare il genere delle big band di jazz afrolatino. Gold abbraccia l'idea: la Afro Cuban All Stars mette insieme Compay Segundo, Ibrahim Ferrer, Manuel "Puntillita" Licea, José Antonio (Maceo), Pío Leyva, Raúl Planas, oltre a musicisti della stazza di Manuel "Guajiro" Mirabal, Javier Zalba, Orlando López (Cachaíto), Rubén González , Miguel Angá. Solo nel 1996 vengono pubblicati tre dischi, tra cui Buena Vista Social Club e A toda Cuba le gusta. Il primo vince il Grammy del 1998, nella categoria della musica tradizionale. Il disco è anche un enorme successo di pubblico.
E' un caso unico, quello di "Buena Vista Social Club", quello di un disco che vive di vita propria e che sconvolge le regole del mercato arrivando da Cuba, dimostrando che, insomma, il pubblico non ama soltanto quello che la grande industria della musica propone. Chi era appassionato di questo genere di musica capiva da subito, dalle prime note ascoltate, che quel cd era uno straordinario scrigno di sorprese e che chiunque avesse avuto la pazienza di aprirlo avrebbe trovato quello che avevano trovato loro: canzoni per il cuore e per la mente, realizzate da un gruppo di vecchi musicisti cubani che nulla sanno di classifiche e di successi ma che conoscono il segreto della musica meglio di chiunque altro.
Ry Cooder
Ryland "Peter Cooder Ry (Nato il 15 marzo 1947, a Los Angeles, California) è un chitarrista, cantante e compositore. Ry Cooder e` uno dei costruttori di suono piu` ispirati di tutti i tempi. La sua carriera inizio` nell'ambito del blues revival ma presto Cooder si affermo` come arrangiatore e compositore capace di creare le atmosfere piu` tormentate. Ha collaborato con molti importanti musicisti, tra cui The Rolling Stones, Van Morrison, Earl Hines, Little Feat, Captain Beefheart, The Chieftains, John Lee Hooker, Pops, Mavis Staples, Gabby Pahinui, Flaco Jiménez, Freddy Fender e Ali Farka Touré. Ha formato il Little Village supergruppo con Nick Lowe, John HiattE Jim Keltner.
Cooder si è classificato ottavo su Rolling Stone rivista elenco di "Le 100 migliori chitarristi di tutti i tempi".
Nel 1996, Cooder era stato invitato da Gold a registrare una session con due anziani musicisti del Mali che avrebbero dovuto collaborare con alcuni musicisti cubani. All'arrivo di Cooder a Cuba (via Messico, al fine di evitare l'embargo statunitense contro Cuba), viene a sapere che i due musicisti del Mali, non avendo ottenuto i visti, non erano stati in grado di raggiungere Cuba. Cooder e Gold cambiano i loro piani e decidono di registrare un album di son cubano con musicisti locali.
Il gruppo era nato dall’unione di musicisti del calibro di Compay Segundo, Rubén González, Manuel "Guajiro" Mirabal Vazquez, Omara Portuondo, Eliades Ochoa, Orlando López Vergara "Cachaito", Pio Leyva, Manuel Licea "Punitillita" e Ibrahim Ferrer, famoso cantante cubano. Nel progetto, vengono coinvolti tutti i musicisti che dovevano entrare a far parte del precedente progetto abortito.
Il Trio Grande, (da sinistra), Ruben Gonzales, Omara Portuondo e Ibrahim Ferrer da Buena Vista Social Club - giovane nel cuore e nello spirito!
Compay Segundo, al secolo Maximo Francisco Repilado Muñoz, cantautore cubano e star del "Buena Vista Social Club" era assurto negli ultimi anni allo "status" di leggenda, almeno nei paesi occidentali, dove era poco conosciuto. Compay Segundo ha infatti suonato nel suo paese per circa 80 anni ma ha conquistato la fama solo in tarda età, nel 1997, quando uscirono l'album (vincitore di un Grammy Award) di Ry Cooder e il film di Wim Wenders "Buena Vista Social Club". Dischi e film hanno segnato le mode, dando origine ad un vero e proprio fenomeno sociale.
Il film
Poco dopo esser tornato da Cuba e aver registrato il disco Buena Vista Social Club, Cooder inizia a lavorare con Wenders alla colonna sonora di Crimini invisibili, terza collaborazione tra i due artisti. Per quanto Wenders non conoscesse per niente la musica cubana, si entusiasma ascoltando le registrazioni che Cooder gli fa ascoltare e acconsente a viaggiare fino all'Avana per filmare il primo disco solista di Ibrahim Ferrer, Buena Vista Social Club Presents: Ibrahim Ferrer (1998).
Wenders filma le session, sfruttando il format Digital Video, recentemente sviluppato, avvalendosi dell'aiuto di Robert Müller, suo collaboratore di lungo corso. Ne approfitta per intervistare alcuni membri dell'ensemble e non perde l'occasione di registrare il gruppo in una famosa performance ad Amsterdam, la prima con l'intero line-up (1999) e un secondo concerto alla Carnegie Hall di New York.
È il 7 settembre del 1999 che esce il film-documentario Buena Vista Social Club.Il film è anch'esso un successo strepitoso, incassando in tutto il mondo 23.002.182 dollari.
Il musicista Ry Cooder, invitato da Wenders, va alla scoperta dei musicisti del Buena Vista Social Club di Havana. I talenti che ospitava, erano (e sono) enormi, ma sconosciuti (fino a questo film) al grande pubblico. Wenders, col suo stile rigoroso, reale-espressionista (appunto, è solo suo) racconta la loro storia, lunga, misera e magnifica. I personaggi sono: Ibrahim Ferrer, cantante, Ruben Gonzalez, chitarrista, Manuel "Puntillita" Licea, pianista, Omara Portuondo, l'Edith Piaf cubana, Manuel Galban, chitarrista. E altri. Tutti oltre gli ottanta, qualcuno oltre i novanta. Il regime di Castro, inibendo loro il resto del mondo, li ha costretti a una vita povera anche se non infelice: lo dicono continuamente "la fortuna di essere cubano". E comunque, per il successo nel mondo c'è voluto Wenders, che ama queste iniziative, basti ricordare i Madredeus, diventati internazionali grazie a Lisbon Story. Nella loro tournée americana i cubani guardano le vetrine della Quinta strada e non riconoscono le effigi di Kennedy e della Monroe. E tutti raccontano, di quegli anni lontani, del Club in cui si esibivano, loro, leggende tornate viventi. E naturalmente Wenders non ignora L'Havana, la povertà, i colori, le vecchie Cadillac rimaste lì dai tempi di Batista, gli alberghi lussuosi rovinati dal vento e dal mare e lasciati a marcire, le prostitute, i mendicanti, i bambini che rincorrono i turisti. Il film comincia col grande concerto di New York del gruppo, e ricordo dopo ricordo ritorna al concerto. Da allora i musicisti, vitali, eterni, girano i teatri del mondo e vendono milioni di dischi. Un grande film, il miglior Wenders. Nel corso dei, pochi, anni intercorsi dalla realizzazione di questo film fino ad oggi, tutti i musicisti protagonisti, già allora molto anziani, sono tutti morti. Uno dei primissimi dvd pubblicati in Italia. Nella prima edizione, i sottotitoli italiani non coprono tutta la lunghezza del film.
Quì sopra la banda dei “Super Abuelos” (i“super nonni”, come vennero affettuosamente ribattezzati i più anziani componenti del gruppo), che ebbero la meritata occasione di vivere una seconda e brillante giovinezza artistica, che permise loro di far conoscere anche alle più giovani generazioni cubane (e non solo) la musica che rese famosa Cuba nel mondo.
Tutto questo è l'incredibile storia di questi grandi vecchi della musica cubana, che rappresenta un'incantevole dichiarazione d'amore a Cuba, alla sua musica e alla sua gente.