Il codice EAN (European Article Numbering) lo troviamo nei prodotti in vendita nei supermercati ed affini per la rilevazione automatica del prezzo. E' utilizzato nella grande distribuzione in Europa ed altri paesi extraeuropei. Fanno eccezione gli USA ed il Canada dove per motivi storici viene utilizzato il sistema UPC, comunque molto simile (vedi prossimo riquadro).
E' un codice estremamente affidabile le cui cifre in sostanza contengono il codice dello stato (80 ad esempio è riservato all'Italia), il codice azienda ed il codice del prodotto. Fanno eccezione i prodotti confezionati internamente (frutta, salumi, pane, etc.) che sfruttano in modo diverso il medesimo codice.
Ogni stato possiede un organismo (
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In questo modo è garantita a livello mondiale l'univocità del codice articolo e quindi si evita che gli venga assegnato un prezzo errato.
Nei punti vendita un database in linea permette in tempo reale di ottenere dal codice prodotto il relativo prezzo, evitando la lentezza e gli errori della digitazione manuale.
L'EAN-8 è un codice più piccolo, il cui uso è limitato ai prodotti che per le loro dimensioni hanno difficoltà ad ospitare un EAN-13. Per contro permette però la codifica di un numero ridotto di combinazioni (7 anziché 12).
Dell'EAN-13 esistono delle varianti d'uso particolari, ad esempio:
- se inizia con 977... si tratta dell'ISSN per la codifica dei periodici;
- se inizia per 978... o 979... si chiama ISBN per la codifica dei libri;
- se inizia con 2... è per un uso interno o per prodotti a peso variabile.
UPC-A e UPC-EIl codice UPC (Universal Product Code) è l'equivalente dell'EAN per la grande distribuzione statunitense e canadese, gestito e regolamentato in maniera del tutto simile all'EAN dalla UCC (Uniform Code Council).
Anche in questo caso siamo in presenza di due tipi di codice: l'UPC-A più grande per la codifica di 11 numeri e l'UPC-E, che codifica 6 numeri, utilizzato per l'identificazione dei prodotti di piccole dimensioni.
Il numero di caratteri disponibile è apparentemente ridotto rispetto all'EAN, in realtà il codice nazione non è usato in quanto lo si considera unico.
A ben vedere l'UPC-A non sarebbe altro che un caso particolare dell'EAN-13, dove la prima cifra è 0 (nascosta, antecedente lo 0 dell'esempio) che quindi lo fa sembrare un caso particolare dell'EAN-13. Le barre infatti risultano costruite esattamente allo stesso modo.
In realtà il sistema UPC è nato prima di quello Europeo ed è grazie ad un astuto artificio che si è riusciti ad ideare il codice EAN, con un numero in più, ma compatibile con il "vecchio" UPC, al punto da farlo sembrare un suo caso particolare.
CODE-39 e CODE-39 FULL ASCIIE' stato il primo codice a barre, di libero uso, che consentisse la codifica oltre dei numeri anche delle lettere (maiuscole) e qualche segno d'interpunzione. La variante CODE 39 FULL ASCII sviluppata in seguito permise di espandere la codifica a ben 127 caratteri diversi, comprendendo quindi anche le lettere minuscole, molti segni di interpunzione aggiuntivi e caratteri di controllo.
Di lunghezza variabile a piacere, è un codice "discreto", cioè solo le barre contengono informazioni (contrariamente ai codici "continui" dove anche la larghezza degli spazi codifica informazioni).
E' storicamente il codice a barre alfanumerico più diffuso e più compatibile con i lettori anche datati. Il pregio principale è l'elevata tolleranza degli errori. La sua semplice costruzione inoltre lo rende facile da ottenere sotto forma di font True Type per Windows.
Il suo difetto principale rispetto ad altri codici risiede nella bassa densità di dati, in altre parole a parità di spazio e larghezza barre il numero di dati che può contenere è minore.
FARMACEUTICO ITALIANO / CODE-32Questo codice nasce da uno strano artificio studiato per il mercato italiano dei prodotti farmaceutici e regolato da apposita Legge.
E' stato preso in sostanza un CODE-39 di 6 caratteri alfanumerici e da questi, tramite un particolare algoritmo matematico, si è ottenuto un codice numerico di 9 cifre (la "A" iniziale è fissa, non codificata).
Il codice nell'esempio, se letto come CODE-39, in realtà conterrebbe "0M590N"; dopo l'elaborazione invece si ricava "A020096020". Questo procedimento viene fatto sui caratteri stessi, non sulle barre, e quindi non implica alcuna modifica effettiva sulla struttura del codice che rimane in tutto e per tutto un CODE-39.
Sotto il codice viene riportato il contenuto in chiaro, ricodificato, preceduto da una "A" e stampato con il font OCR-A.
INTERLEAVED 2 OF 5 / ITFE' il principale codice della famiglia "2 of 5", accumunati dal fatto che per codificare ogni cifra, vi sono 5 elementi di cui 2 larghi, siano essi barre o spazi.
Viene spesso chiamato anche I2o5, I2/5 o ITF (Interleaved Two of Five).
Gli altri codici della famiglia sono il "2 of 5 Industrial", il "2 of 5 5 barre" ed il "2 of 5 matrix 3 barre", sempre più in disuso.
Interleaved significa interlacciato, intercalato: le cifre sono infatti a due a due "incastrate" fra di loro (5 barre per la prima cifra e 5 spazi per la seconda). Ne consegue che il numero di cifre che può contenere è sempre pari, anche se variabile a piacere.
Un suo caso particolare è l'ITF-14, utilizzato per codificare le confezioni multiple di prodotti a loro volta singolarmente codificati EAN. E' un I2o5 normalissimo solo che lungo 14 caratteri, dei quali il primo è tipicamente "0" e gli altri 13 corrispondono esattamente ai numeri contenuti nell'EAN-13 dei prodotti singoli.
L'I2o5 è un codice libero uso che ha avuto grande diffusione soprattutto in campo industriale, il suo pregio principale è la densità di dati elevata, mentre il suo difetto è la bassa affidabilità se non vengono prese opportune precauzioni. Oggigiorno esistono valide alternative, come il CODE-128.
CODE-128 / EAN-128Il CODE-128 è certamente il più moderno e "factotum" tra i codici a barre di libero uso. Infatti permette un'elevata densità di dati (numerici), la codifica di caratteri alfanumerici, ed una buona affidabilità, certamente molto superiore ad esempio a quella dell'Interleaved 2 of 5.
L'algoritmo che lo gestisce fa in modo che, in presenza di coppie consecutive di numeri, la loro codifica avvenga utilizzando lo stesso numero di barre e spazi utilizzate da una sola lettera, dimezzando così lo spazio occupato.
A seconda del contenuto, in fase di stampa, può quindi cambiare la propria larghezza, anche se il numero di caratteri rimane lo stesso.
La sua flessibilità lo rendono il preferito in molte nuove applicazioni industriali e non, ad esempio nella codifica delle sacche di sangue a livello internazionale (ISBT-128), e nella realtà italiana con un CODE-128 "limitato" (in Italia in questo settore si cercano sempre strane complicazioni, vedi il codice farmaceutico...).
Un'importante applicazione del 128 è la sua forma regolamentata dal consorzio EAN, con la creazione del codice EAN-128.
Si tratta di un normalissimo CODE-128 il cui contenuto è però gestito a livello internazionale allo scopo di dare uno standard comune per la codifica dei più svariati tipi di dati (data bolla, n. ordine, codice cliente, codice prodotto, quantità contenuta, ecc...) tramite identificatori di campo seguiti dal relativo dato, concatenati a piacere. Vedremo approfonditamente questo interessante codice in uno dei prossimi articoli.