Di recentissima realizzazione, il “Museo Minerario di Gambatesa” ha raggiunto in pochissimi mesi d’attività un’affluenza tale da collocarsi tra i primi posti delle mete proposte nella regione Liguria, inserendosi in diversi percorsi di interesse nazionale come quelli delle 5 Terre, di Portofino o dell’Acquario di Genova. Il Museo è realizzato all’interno del Parco Regionale dell’Aveto, classificato come parco appenninico di crinale, che comprende alcune tra le cime più elevate dell’Appennino ligure, tra le quali il Monte Aiona e il Monte Penna rispettivamente di 1703 e 1735 metri s.l.m. L’alta Val Graveglia, attraversata dal torrente Reppia, rappresenta una delle valli più meridionali del parco. Il centro minerario di maggiore interesse è la Miniera di Gambatesa, ultimo di numerosissimi giacimenti scoperti e lavorati nella zona. Le attività minerarie si sono fuse con l’ambiente naturale circostante lentamente e con rispetto, in oltre un secolo d’attività ininterrotta, sino a dare l’impressione di essere qui da sempre. La miniera ha estratto inizialmente solfuri misti di ferro e rame e solo successivamente ossidi e silicati di manganese. La valle è delimitata a nord dal Monte Zatta (1404 metri s.l.m.) e circoscritta dal Monte Chiappozzo ad est e dal Monte Bossea ad ovest. La zona è costituita prevalentemente da boschi, pascoli e macchia mediterranea d’altura ed è attraversata da una fitta rete di sentieri, tra i quali quello carsologico che si diparte dal paese di Arzeno. Numerosissimi i giacimenti di minerali riconosciuti nella valle, sempre legati alla serie di rocce magmatiche di un antico fondale oceanico (Ofioliti) e alla loro copertura sedimentaria (Diaspri). In oltre un secolo d’attività, la regione Liguria, e la Val Graveglia in particolare, è divenuta la maggiore area di produzione di manganese d’Italia. La Miniera di Gambatesa rappresenta uno dei più ricchi giacimenti scoperti in Europa. Scopo della riconversione è quello di preservare e rendere fruibile parte dei sotterranei, delle strutture logistiche esterne, delle numerose attrezzature e dei suoi archivi minerari. Le materie e gli aspetti maggiormente evidenziati sono quelli naturalistici, geologici, storici e geografici, mirati a preservare tradizioni secolari d’attività estrattiva, sociale ed umana.
SOTTERRANEI La vera ricchezza del museo minerario è rappresentata dai suoi spazi sotterranei. Dopo avere indossato le classiche protezioni individuali, cuffie protettive e casco, si raggiunge la stazione di partenza e quindi si accede ai sotterranei. La visita ad un ambiente di così forte impatto emotivo non può lasciare indifferenti. Lentamente con il passare dei metri si capisce la reale dimensione delle opere eseguite da uomini che hanno lavorato per giorni, settimane, mesi ed anni. Durante la permanenza nei sotterranei, si ha modo di sentirsi minatori per alcune ore, ricevendo notizie dettagliate e in forma tale da iniziare ad analizzare ogni piccola traccia nera e cercare di penetrare i segreti della montagna e del manganese. I lavori sotterranei si estendono su una superficie di oltre 25 chilometri fra gallerie, discenderie, pozzi, rimonte, fornelli e vuoti di coltivazione. La visita ha inizio attraverso l’imbocco della galleria di livello 550. Questa galleria è percorsa per un tratto iniziale di circa un chilometro con un classico treno da miniera adibito al trasporto del personale e per un altro chilometro a piedi. Suddiviso in varie tappe tematiche, il percorso a piedi risulta piacevole e costruttivo, grazie alla competente presenza di una guida sempre a disposizione e di numeroso materiale originale. Fra i diversi argomenti trattati, le tecniche di scavo e d’estrazione, i mezzi di carico e di trasporto. Gli ambienti sotterranei propongono le reali condizioni di lavoro e le varie metodologie di scavo operate in oltre un secolo d’attività ininterrotta. Particolare cura è dedicata anche agli aspetti umani che una miniera cela, gli scherzi, le storie e le leggende si mescolano senza fine creando una realtà dalle mille sfaccettature. La visita si concluderà dentro il più grande vuoto di coltivazione per l’estrazione di manganese realizzato in Europa, dal quale sono state estratte, in oltre 40 anni di lavoro ininterrotto, circa 600.000 tonnellate di manganese.
L’accesso alla visita avviene per mezzo del centro visitatori, il quale, seppure di recente costruzione, ha mantenuto il tipico stile architettonico degli edifici minerari. Sempre nel centro è localizzata una sala proiezioni attrezzata con supporti multimediali in grado di assistere approfondimenti da parte degli insegnanti. Dalla SP 26 dopo circa un chilometro di comoda strada asfaltata, si accede all’ampio parcheggio nel quale è possibile lasciare in tutta tranquillità i pullman o le automobili. Con un breve tragitto a piedi si accede al centro visitatori e alle strutture minerarie. Solo per portatori di handicap o per la salita e la discesa di persone anziane è consentita la prosecuzione sino al centro visitatori con autovetture.
La presenza di un bar tavola fredda con numerosi tavoli e coperti permette inoltre di trascorrere una piacevole giornata con qualsiasi condizione meteorologica, pranzando con panini, piadine e toast di nostra produzione o con colazioni al sacco; è anche attivo un punto vendita con numerosi libri, minerali ed altri prodotti locali. Si possono acquistare libri a prevalente indirizzo geologico e minerario, ma anche sulle peculiarità naturalistiche del Parco dell’Aveto, e campioni di minerali della miniera o di altre località.
A ridosso del centro visitatori è localizzata la stazione di partenza del trenino con il quale i visitatori sono introdotti nei sotterranei. I convogli sono realizzati con vagoncini da miniera a quattro posti, che, trainati da originali locomotori elettrici, accompagnano gruppi di circa 36 visitatori.
COME ARRIVARE In auto Autostrada A12, uscita Lavagna, a destra, direzione Val Graveglia-Ne-Reppia Statale SS1 Aurelia, all’altezza di Lavagna, verso l’entroterra, direzione Val Graveglia-Ne-Reppia
In treno Linea Genova-La Spezia-Pisa: stazione di Lavagna, autobus per Arzeno-Varese Ligure (solo feriale). Per ulteriori informazioni consultare l’orario di Trenitalia e contattare la Tigullio Trasporti (tel. 0185/373233, dalle 7:30 alle 19:30 anche festivi).
Aereo Aeroporto Cristoforo Colombo di Genova: km 65. Sono disponibili in rete gli orari dei voli Alitalia.