Le orchidee

Titolo: Le orchidee Gio Gen 17, 2013 10:11 am

LE ORCHIDEE

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Fino a pochi anni fa le coltivazione delle orchidee era un privilegio che solo pochi botanici e alcuni appassionati facoltosi potevano permettersi. Oggi con le attuali conoscenze è diventato un hobby alla portata di tutti.
Innanzitutto è necessario conoscere il rapporto tra temperatura, luce e umidità.

Temperatura

Durante il giorno la pianta, con la fotosintesi clorofiliana che avviene in presenza della luce solare, trasforma l'anidride carbonica in ossigeno e zuccheri. Questi costituiranno il nutrimento per crescere, per costituire foglie, fiori, frutti, semi e per respirare. La crescita continuerà anche la notte, quando la pianta utilizzerà il nutrimento immagazzinato durante il giorno.
La temperatura regola il ritmo delle attività di una pianta: una temperatura bassa rallenta i processi vitali, mentre una temperatura che tende ad aumentare li accelera. Questo in linea generale: ogni pianta ha la sua specificità. Comunque se la temperatura diviene molto alta la respirazione tende a inibire lo sviluppo e porta a sofferenza la pianta.

I TRE MICROCLIMI
Serra Fredda	Serra Intermedia	Serra calda
Max giorno 27 °C	Max giorno 30 °C	Max giorno 32 °C
Min. notte 10 °C	Min. notte 13 °C	Min. notte 15 °C

Luce

La maggior parte delle orchidee necessita di una luce abbondante, anche se non diretta, altre si sviluppano e fioriscono solo in presenza della luce diretta del sole.
E' comunque necessario offrire alle orchidee la maggior parte di luce possibile. L'ideale sarebbe riporre le piante in una serra o in una veranda.
Le orchidee portate all'esterno hanno bisogno di un periodo di acclimatazione: non riporle fuori finché la temperatura notturna si aggira intorno ai 15/16 °C.
I primi giorni tenetele all'ombra e solo gradatamente portatele a una maggior esposizione di luce.
I raggi diretti del sole possono bruciare le foglie: riparatele sempre. Scegliete il posto in cui rimarranno definitivamente, leggermente ombreggiato.
Quando in autunno le riporterete in casa, ripetete la procedura inversa, riadattondele gradualmente a una minor luce e umidità.

Umidità

Finché sulla pianta non si intravvedono nuovi germogli e finché il nuovo germoglio non avrà raggiunto qualche centimetro e non saranno apparse le nuove radici, la pianta andrà mantenuta piuttosto asciutta e poco fertilizzata. Quando le radici avranno fatto presa sul composto, le innaffiature dovranno riprendere associate a una concimazione ricca di azoto sino a quando il nuovo pseudobulbo non sarà diventato turgido. Non appena avrà smesso di crescere le bagnature andranno diminuite. Il metodo più semplice per aumentare l'umidità è nebulizzare dell'acqua intorno alla pianta e sulle foglie. E' importante che le piante non restino bagnate di notte. Attenzione che nelle ascelle delle foglie non ristagni acqua: potrebbe indurre marciume e sviluppo di malattie.

Ventilazione

Nei giorni di sole è bene aprire il locale dove alloggiano le piante in modo da far entrare aria fresca, così da mantenere aria ed energia "viva" nella serra o nell'orchidario:
Cambiare aria darà sollievo alle piante e aiuterà a prevenire malattie.
Se le piante vengono coltivate alle finestre preferite quelle esposte a est o a sud-est. Vanno evitate, possibilmente, le finestre con esposizione a sud e a sud-ovest (perché troppo calde) e quelle a nord (perché poco luminose).
Le orchidee danno il meglio di sé proprio dove possono disporre di un leggero ricambio di aria umida.
In cattività è importante dotare gli orchidari o le serre di un buon impianto di ventilazione che eviti sacche d'aria insalubre e consenta di asciugare le piante tra una annaffiatura e l'altra. Nelle piccole serre sono utilissime le ventole dinamiche.

Le Annaffiature

L'acqua è un elemento indispensabile per la crescita, ma le piante non devono essere annegate! E' preferibile utilizzare l'acqua piovana invece dell'acqua ricca di calcare dell'acquedotto e sempre a temperatura ambiente.

QUANDO ANNAFFIARE?
Bagnare molto quando	Bagnare meno quando
La luminosità è forte (primavera-estate)	La luminosità è bassa (autunno-inverno)
La temperatura aumenta	La temperatura diminuisce
L'aria è secca	L'umidità atmosferica è alta
Le foglie sono abbondanti	Presenza di poche foglie (pianta a foglie caduche)
Il substrato è poroso	Il substrato trattiene bene l'acqua
Il vaso è in terracotta	Il vaso è di plastica
Il vaso è piccolo	Il vaso è grande
La pianta è coltivata su zattera	La pianta è appena rinvasata
L'umidità è inferiore al 40%	L'umidità è superiore al 70%
L'areazione è forte	La ventilazione è insufficiente
La pianta è in piena vegetazione	La pianta è a riposo

Concimazione

In primavera e in estate è indispensabile concimare spesso le piante (meglio piccole concentrazioni, ma frequenti), mentre in autunno si rallenterà la fertilizzazione per sospenderla quasi del tutto in inverno. I principali costituenti dei tessuti vegetali sono: carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto, fosforo, potassio, calcio, manganese e zolfo, oltre, naturalmente, all'acqua. Carbonio, idrogeno, ossigeno vengono prelevati dall'aria e dall'acqua; gli altri elementi vengono prelevati dal terreno, disciolti nell'acqua tramite le radici.

Come concimare
I concimi hanno una formula internazionale NPK e per lo più vengono utilizzati in forma bilanciata (18-18-18 o 20-20-20). In primavera, per favorire lo sviluppo della vegetazione, si forza con l'azoto, cioè si usa la formula tipo: 30-10-10; per favorire una maggior fioritura di diminuisce lìazoto e si aumenta il fosforo (10-30-20).
I concimi vengono disciolti in acqua nella concentrazione dello 0.5% se usati frequentemente (anche due volte la settimana) o dell'1% se usati in media una volta la settimana.
E' bene non superare mai il grammo per litro.
Si raccomanda di effettuare le concimazioni sul substrato umido e non lasciare mai asciugare completamente le piante concimate.
La fibra di osmunda, lo sfagno e la torba danno un apporto di sali minerali che determina una necessità minore di fertilizzazione; il bark, invece, fornisce scarso contributo di sali, soprattutto di azoto, che va necessariamente integrato.

Il rinvaso

L'orchidea va rinvasata solo quando il substrato non è più in grado di assicurare sufficiente aerazione alle radici perché si è deteriorato o quando risulta infestato da parassiti o da muffe. In tutti i casi l'orchidea va mondata di tutti i pezzi di substrato veccho e di tutte le radici morte o danneggiate, avendo cura di sterilizzare la cesoia. La pianta va poi messa a dimora in un contenitore di giuste proporzioni (più piccolo rispetto ad altri generi di piante) debitamente pulito. Sono di uso comune vasi di plastica con grossi fori sul fondo, ma si possono utilizzare anche cestini di legno, o vasi creati con materiale naturale. I vasi vanno riempiti del nuovo composto facendo attenzione di porre i pezzi più grossi sul fondo per migliorere il drenaggio. Dopo il trapianto la pianta va lasciata a secco e a riposo in posizione protetta dalla luce diretta e dagli sbalzi di temperatura per una settimana circa, per consentire alle parti tagliate di cicatrizzare. Le innaffiature vanno riprese gradatamente.

Fonte: tratto da "Coltivare orchidee" - Giunti Demetra

Titolo: Phalaenopsis Mer Gen 23, 2013 10:26 am

PHALAENOPSIS

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I fiori sono di colori svariati, simili alla farfalla da cui il nome dato al genere. Le Phalaenopsis amano il caldo, (temperatura ottimale minima di 17 °C, massima di 28 °C). Naturalmente la temperatura è importante, ma occorre anche tenere in considerazione la luce, l'umidità, la ventilazione, la concimazione, le bagnature. Trascurare anche uno solo di questi fattori può portare a errori colturali tali da pregiudicare lo sviluppo delle piante.
La luce deve essere abbondante, ma non diretta. La mancanza di luce è la prima causa della non fioritura.
Bagnate la pianta preferibilmente al mattino per permettere alle foglie di asciugare ed evitare così lo sviluppo di malattie. L'acqua non deve ristagnare nel cuore della pianta che è il suo punto sensibile. Sono morte più Phalaenopsis per eccesso di acqua che per altre cause.
Ogni 15 giorni aggiungete all'acqua del concime.
Esponete la piante in un angolo ben illuminato lontano da fonti di calore in un contenitore basso e largo riempito di argilla espansa o piccoli sassi mantenuti sempre bagnati.
La prossimità di altre piante da appartamento migliora l'ambiente perché crea un microclima ideale.
Tenere le piante in appartamento il problema è rappresentato più che altro dall'umidità atmosferica quasi sempre troppo bassa. Se le piante emetteranno delle radici, rallegratevi: è segno di benessere e di cure adeguate.

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Fonte: tratto da "Coltivare orchidee" - Giunti Demetra

Titolo: Drendrobium Mer Gen 23, 2013 11:41 am

DENDROBIUM

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Il nome deriva dal greco "dendro" che vuol dire tronco e "bios" vita. Il genere è diffuso in tutta l'Asia orientale dall'Himalaya alle isole del Pacifico. Varie sono, quindi, le condizioni climatiche, i requisiti colturali e i comportamenti di queste piante. Provengono da una vasta famiglia tanto da essere stimate secondo il genere delle orchidee per il gran numero di specie (1600 specie); sono di dimensioni assai diverse, dalle miniature di 3-4 cm fino a giganti alti un metro e mezzo e oltre.
I fiori, di colore variabile, durano da un giorno a 3-4 settimane e si presentano singoli, disposti a racemi; compaiono sull'apice o lungo lo pseudobulbo in corrispondenza dei nodi. Questo spettacolo raramente passa inosservato ed è il motivo per cui molte persone tendono ad acquirere il Dendrobium come prima orchidea. Essendo una famiglia di piante molto numerosa e dalla provenienza disparata, è naturale che ne siano derivati degli ibridi altrettanto diversi, sia di aspetto che di necessità colturali. Questo permette di effetturare la scelta tenendo conto del luogo di coltivazione delle piante.

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Fonte: tratto da "Coltivare orchidee" - Giunti Demetra

Titolo: Cymbidium Mer Feb 06, 2013 12:29 pm

CYMBIDIUM

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Sono piante delle montagne dell'Asia e dell'Australia. Si riconoscono dai grossi pseudobulbi e dalle foglie lunghe a forma di striscia, ricadenti. I fiori, fino a venticinque per fusto, appaiono dalla base dello pseudobulbo su steli alti all'incirca come la pianta; in alcune specie sono ricadenti. Desiderano molta luce, ventilazione normale e umidità intorno al 50%, temperatura dai 15 °C ai 18 °C (elementi presenti in un normale appartamento). Annaffiare una volta alla settimana se l'atmosfera non è particolarmente secca. Concimatele con un concime per orchidee ad ogni annaffiatura. E' importante che queste piante a partire da metà maggio siano portate all'aperto, non al sole diretto. Per avere la certezza della fioritura, necessitano di un periodo a temperatura notturna intorno agli 8-10 °C e pertanto dimorano bene all'aperto fino a ottobre. Le divisioni devono essere composte da almeno tre pseudobulbi e un germoglio. La fioritura è assicurata nell'anno che segue la divisione. Vi consigliamo di iniziare con questa orchidea; se avete una veranda, per esempio, fiorirà facilmente e i suoi fiori possono restare aperti anche per 8 settimane se l'atmosfera non è troppo calda e secca.

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Fonte: tratto da "Coltivare orchidee" - Giunti Demetra
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Titolo: Paphiopedilium Mer Feb 27, 2013 11:49 am

PAPHIOPEDILUM

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Le famose scarpette di Venere. Le 50 e più specie sono originarie dell'Asia tropicale, Malesia, Sumatra e isole vicine. Sono piante che non pongono eccessivi problemi al neofita e il loro prezzo di acquisto è spesso competitivo. Si riconoscono al primo colpo d'occhio per il loro labello a forma di "zoccolo" e per il grande sepalo dorsale. Il fogliame spesso è screziato e conferisce alla pianta un aspetto decorativo anche al di fuori del periodo di fioritura. Gli ibridi possono fiorire anche due volte l'anno. Ci sono due gruppi di Paphiopedilum: quelli che vivono bene con meno di 15 °C notturni (con le foglie di un bel verde omogeneo) e quelli che amano una temperatura notturna di almeno 17 °C (con foglie screziate). La temperatura ottimale durante il giorno è intorno a 20-22 °C. L'umidità atmosferica non deve essere troppo elevata; evitare sempre la vicinanza di una fonte di calore. Una delle caratteristiche delle "scarpette di Venere" è la loro predilezione per i luoghi poco luminosi.
Non sopportano il sole diretto e vivono bene nei vecchi appartamenti con poca luce. Il Paphiopedilum non ha riserve d'acqua negli pseudobulbi e abbisogna perciò di una regolare bagnatura settimanale. Amano essere coltivate in vasi piccoli, con un buon drenaggio. Non necessitano di frequenti concimazioni.

Fonte: tratto da "Coltivare orchidee" - Giunti Demetra
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Titolo: Re: Le orchidee Mer Mag 08, 2013 9:07 am

CATTLEYA

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In natura ne esistono 60 specie quasi tutte epifite. Si dividono in due gruppi: le monofoliate e le bifoliate. Hano bisogno di un ambiente caldo umido con una temperatura compresa tra un minimo di circa 13,5 °C e un massimo intorno ai 28 °C. Sono piante che si possono coltivare anche in casa. Per farle rifiorire dopo l'acquisto occorre, se tenete la piante in casa, ridurre l'esposizione alla luce artificiale alla sera dal mese di settembre per non impedire lo sviluppo del bottone floreale. Per il resto del giorno queste piante apprezzano la luce, anzi amano un'esposizione abbondante al sole, soprattutto al mattino. Evitate le correnti d'aria che possono essere dannose.
Le bagnature devono essere regolari, una per settimana per tutto l'anno, diminuitele in inverno solo nei giorni di poca luce. Prestate attenzione a ribagnare solo quando il substrato di coltura si è asciugato.
Se volete dividerle lo dovete fare in primavera, comunque dopo le fioriture.

Fonte: Fonte: tratto da "Coltivare orchidee" - Giunti Demetra
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