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 Piante medicinali: la fitoterapia

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MessaggioTitolo: Piante medicinali: la fitoterapia   Piante medicinali: la fitoterapia EmptyLun Nov 19, 2012 3:33 pm

PIANTE MEDICINALI


Le piante e le [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] prendono il loro nome dalla parola latina officina in riferimento agli antichi laboratori farmaceutici dove si procedeva all’estrazione di droghe tradizionalmente usate nella medicina popolare.
L’espressione piante officinali, così come la conosciamo oggi, identifica sia le piante medicinali sia le piante aromatiche.
La legge n.99 del 6 gennaio 1931 recita: Per piante officinali si intendono le piante medicinali, aromatiche e da profumo.
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, l’espressione piante medicinali comprende ogni vegetale che contiene, in uno o più organi, delle sostanze che possono essere utilizzate a fini terapeutici o che sono i precursori di emisintesi chemio-farmaceutiche.
Mentre le piante aromatiche da essenze sono quelle piante che per i loro particolari principi attivi vengono usate per rendere più appetibili i cibi, per aromatizzare i liquori ed entrare nella composizione dei prodotti cosmetici.

"Le piante e le erbe medicinali, o officinali, trovano un vasto utilizzo in omeopatia, fitoterapia, aromaterapia".

"Le piante e le erbe officinali, in erboristeria vengono anche chiamate droghe, con questo termine si intende la parte della pianta, corteccia, foglie, fiori, frutti o radici, più ricca dei suoi principi attivi. Queste vengono utilizzate in diversi modi."

I principi attivi che si trovano nelle erbe medicinali possono essere di varia natura e, da un punto di vista puramente chimico, appartengono alle classi degli alcaloidi, degli eterosidi, delle gomme, delle mucillagini, dei tannini, degli enzimi e delle vitamine.
Mentre, oli essenziali, resine, balsami e gommoresine, prodotti dalle piante per attrarre gli insetti (come le api per l'impollinazione) o per respingere i predatori, sono i principi attivi ottenuti dalle piante aromatiche che, per le loro proprietà odorose, sono utilizzati nella preparazione di profumi, cosmetici, bevande.

L'impiego delle erbe medicinali per fini curativi è una pratica usata da tempo immemorabile. Per molto tempo i rimedi naturali, e soprattutto le piante medicinali, furono le principali e perfino l'unica risorsa che disponevano i medici. Questo fece che si approfondisse la conoscenza delle specie vegetali che possiedono proprietà medicinali ed ampliare l'esperienza e la conoscenza nell'impiego dei prodotti che si estraggono da erbe e piante officinali.
Le prime notizie e descrizioni sulle piante officinali si trovano in antichissimi scritti in cui le erbe venivano catalogate, descritte ed illustrate.
Uno dei più antichi è il formulario del Pen-Tsao (8700 a.C.) dove vengono nominati e descritti le polveri, pillole, unguenti, pomate, infusi e decotti.
Non si può non citare Ippocrate (V sec. a.C.) che propose la prima classificazione delle erbe in base alle loro azioni.

Gli Alchimisti, nel Medioevo: si deve a loro la distillazione vera e propria che utilizzavano per la ricerca di elisir d’amore e della pietra filosofale.
I Monasteri Benedettini: qui venivano studiati, sviluppati e custodoti i trattati di botanica.
Ma fu il XIX secolo un periodo molto importante per lo studio farmacognostico delle piante officinali; si isolarono numerosi principi attivi, primo tra tutti la salicina isolata dalla corteccia del salice, dalla quale lo stesso Ippocrate, padre della moderna medicina, estraendone la linfa, ne aveva individuato le proprietà febbrifughe ed antidolorifiche, pur ignorandone il principio attivo.

Qui di seguito vi proponiamo alcuni esempi di erbe medicinali:

Betonica, rimedio naturale per catarro, piaghe e ulcere varicose

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La Betonica è una pianta comunissima qui in Italia, appartiene alla famiglia delle labiate ed è molto facile trovarla nelle aree boschive e nei prati. Si tratta di un'erba perenne dal busto corto e ricoperto di peluria, i fiori, che spuntano con l’inizio dell’estate, sono di colore rosa tendente al porpora mentre le foglie di colore verde lucido sono nervate e dal perimetro irregolare. E’ conosciuta da millenni, sono stati trovati, infatti, riferimenti al suo uso come medicinale già ai tempi di Roma antica.

Nell’ambito della erbe e piante officinali vengono usate solo le foglie fresche della betonica, con le quali si può curare efficacemente il catarro oppure problemi di respirazione, attraverso la preparazione di un infuso. Ma gli effetti benefici di questa pianta non si fermano a questo. Il decotto di betonica infatti è uno dei rimedi naturali più efficaci per la cura e la cicatrizzazione di ferite, piaghe della pelle e del cuoio capelluto e per le ulcere varicose.

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Per l’infuso: riscaldare in una pentola la quantità d’acqua sufficiente alla vostra tisana e portare ad ebollizione, a quel punto aggiungere 6 grammi di foglie fresche di betonica e lasciare riposare per almeno 10 minuti e poi filtrare con un colino. Per il decotto, il cui uso è esterno, mettete un litro d’acqua fresca in una pentola e poi aggiungere 50 grammi di foglie fresche di betonica. Fate bollire il tutto per almeno 10 minuti e poi filtrate. Con questo composto vanno preparati degli impacchi da applicare nelle zone interessate.

Agrifoglio per guarire febbre e bronchite

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L’Agrifoglio, facente parte della famiglia delle Aquifoliacee, è una pianta che predilige le aree montagnose, molto comune in Italia. Può superare i 10 metri di altezza, il busto è molto resistente e le foglie sono contorniate da forti spine. I fiori, di colore bianco, sbocciano all’inizio dell’estate. L’agrifoglio presenta delle bacche rosse sui ramoscelli contorniate dal fogliame che sicuramente tutti noi abbiamo visto durante il periodo natalizio in quanto viene comunemente usato come addobbo.

L’agrifoglio ha molti principi attivi tra cui illicina, tannino e diversi acidi che lo rendono un ottimo rimedio naturale contro febbre e bronchite. Può anche essere usato come lassativo, digestivo, diuretico, antireumatico e tossifugo. Questa pianta, come molte altre, se assunta ad alte dosi può risultare velenosa; per questo motivo vi invito a leggere attentamente le avvertenze mediche presenti nel nostro disclaimer, valido per ogni rimedio presente su questo sito. Le bacche sono molto velenose, non vanno quindi usate per nessun motivo.

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Per guarire la bronchite e la febbre vi consiglio un decotto contenente 20 grammi di foglie di agrifoglio che vanno bollite in un pentolino contenente 1 litro di acqua per 15 minuti. Una volta freddato e filtrato il composto è pronto da bere. Se ne può assumere tranquillamente due tazze al giorno, se lo si preferisce si può anche dolcificare con del miele. Come lassativo si consiglia il decotto composto però da 10 grammi di foglie di agrifoglio in mezzo litro d’acqua.

Per tutti gli altri usi elencati in precedenza si consiglia la preparazione di una tintura, ottenibile lasciando macerare 10 grammi di corteccia in 40 millilitri di alcool a 50° per una settimana. A questo punto basta filtrare e la tintura è pronta. Si consigliano 20 gocce in un bicchiere d’acqua, due volte al giorno.


Limone, rimedio naturale contro reumatismi e infezioni

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Il Limone, una pianta molto comune in Italia ed all’estero, apprezzato da tutti sia per i suoi usi in cucina e sia per le sue qualità dissetanti. Appartiene alla famiglia delle citracee, predilige zone il cui clima è abbastanza mite e nel nostro paese se ne produce in grossissime quantità. Il limone contiene diverse sostanze tra cui vitamine B e C, acido citrico, limonene e molti altri.

Questi elementi lo rendono adatto, per uso interno, ad un’infinità di disturbi come manifestazioni emorragiche, reumatisma articolare, infezioni del cavo orale e per il raffreddore. Per uso esterno invece il limone è ottimo per la cura dei dolori reumatici, le nevralgie, lacerazioni cutanee, ottimo sbiancante per i denti e rinforza le gengive. Ha inoltre effetti benefici sul metabolismo o su un semplice mal di stomaco. Insomma, come possiamo vedere, si tratta di una pianta dai mille usi, utilissima non solo per cucinare.

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Ma ecco le ricette da utilizzare come rimedio naturale fitoterapico per i disturbi sopra esposti. Per uso interno occorre preparare un decotto con 2 limoni e mezzo litro di acqua. Portare ad ebollizione l’acqua coi limoni a fuoco lento, lasciare bollire per 10 minuti e a questo punto togliere dal fuoco e fare riposare il tutto per almeno 15 minuti, passati i quali potete filtrare e bere la vostra tisana. Se ne può assumere due tazze al giorno.

Per l’uso esterno invece, per tutti gli usi già descritti, si consiglia di tagliare a metà il limone e procedere con delle frizioni sulle zone interessate. Mentre per disinfettare il cavo orale si può procedere a gargarismi con il succo estratto dal limone.

Melissa, il miglior tonico per il sistema nervoso

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La Melissa, conosciuta anche col nome di Melissa Officinalis, appartiene alla famiglia delle Labiate. Si tratta di un'erba perenne, che cresce un pò ovunque anche se preferisce le zone ombrose. Se non fosse per il colore dei suoi fiori, che al momento della fioritura sono bianchi per poi diventare bluastri, potrebbe essere scambiata per l’ortica. La melissa fiorisce in estate, le sue foglie sono pelose e seghettate lungo il perimetro, mentre il busto è flessibile e lungo anche un metro.

Nella fitoterapia si usano i fiori e le foglie che una volta seccate si conservano a lungo in un barattolo al riparo dalla luce diretta e dall’umidità. I principi attivi della melissa sono un composto di sostanze tanniche, flavonoidi e il citronellolo che le conferisce quel caratteristico profumo simile al limone. Questo mix di sostanze è un perfetto connubio che rende la melissa la cura ideale per ogni problema al sistema nervoso. E’ quindi perfetta per combattere disturbi quali stati ansiosi, cefalea, insonnia, battito del cuore accelerato, ipocondria, depressioni e nevralgie. La melissa si usa anche come antivirale e digestivo.

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Per realizzare un infuso adatto agli scopi appena menzionati riscaldate 1 litro di acqua e una volta raggiunto il punto di ebollizione si mescoli 20 grammi di fiori e foglie di melissa essicati. Lasciate riposare la vostra tisana per 10 minuti nel pentolino, avendo l’accortezza di lasciarci il coperchio sopra. Dopo aver filtrato la nostra tisana è pronta per l’uso, se ne consiglia una o due tazze al giorno.

Camomilla rimedio per l'insonnia

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La Camomilla fa parte della famiglia delle asteracee, è riconoscibile da tutti quanti per i suoi colori brillanti e il suo inconfondibile odore. Il busto, non molto lungo, flessibile è attorniato alla base dalle foglie. La parte della pianta che interessa la fitoterapia sono i fiori; questi sono gialli e hanno petali bianchi e una volta seccati sono pronti per l’uso. Anche questa pianta è conosciuta e apprezzata da millenni, vi sono infatti tracce delle sue virtù su antichissimi scritti ritrovati in Egitto e risalenti al periodo dei faraoni.

Fiorisce in Aprile e cresce spontanea un pò ovunque, anche se predilige i campi e le distese erbose. Contiene diversi elementi come: cumarina, azulene ed altri, che la rendono un potente sedativo, ottimo per prendere sonno, ma anche utilissima per altri scopi, ma vediamo nel dettaglio quali. La camomilla ha benefici effetti sull’apparato digestivo, respiratorio ma è anche usata, attraverso degli impacchi, come antinfiammatorio della pelle e favorisce il processo di guarigione dell’epidermide in caso di lievi abrasioni.

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L’infuso con la camomilla, come tutti sanno, aiuta a combattere l’insonnia ma è anche un buon digestivo, si prepara con 40 grammi di fiori e petali di camomilla secchi. L’infuso va lasciato riposare per almeno 10 minuti prima di essere filtrato e consumato. Lo stesso composto può essere usato per disinfettare il cavo orale attraverso dei risciacqui e gargarismi o, se applicata e lasciata agire sull’epidermide, come tonico per la pelle.



Timo l'antibatterico

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Un’altra pianta molto comune in cucina e meno famosa nella vita di oggi dal punto di vista della fitoterapia è il timo. Appartiene alla famiglia delle Lamiaceae (o Labiate), è una pianta aromatica i cui cespugli, molto fitti, crescono e si adattano molto bene al nostro clima. L’arbusto è forte e flessibile, le foglie, di colore verde scuro, sono di dimensioni molto ridotte e allungate. I fiori, bianchi leggermente ambrati, sbocciano a Giugno. Il principio attivo di questa pianta è il timolo, che ha doti riconosciute anticamente, è un efficace antibatterico, funghicida e parassicida se usato esternamente. Se assunto sotto forma di tisana ha benefiche proprietà su problemi gastrointestinali, sull’asma e la tosse. Il timo è quindi una pianta con molteplici virtù ma che allo stesso tempo va usata con molta cautela in quanto in dosi errate può dar luogo ad avvelenamenti.

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Per preparare un ottimo infuso per gli usi appena specificati si mescola 1 grammo di foglie e fiori di timo alla quantità d’acqua sufficiente alla preparazione della vostra bevanda. Questa stessa tisana se lasciata raffreddare può essere usata per lavarsi la faccia, tenendo ben chiusi gli occhi, in caso di problemi cutanei al viso.
Mentre per l’uso esterno si consiglia la preparazione di un infuso con 10 grammi di foglie e fiori di timo mescolati a 500 centilitri d’acqua. Lasciate raffreddare e poi applicare l’infuso sulle zone da disinfettare. Per utilizzarlo come antibatterico e disinfettante del cavo orale, attraverso numerosi risciacqui e gargarismi della bocca.


Menta

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La Menta appartenente alla famiglia della Labiate, è una pianta aromatica perenne dalle molteplici varietà, presente in buona parte del mondo. E’ una pianta che fiorisce in estate, molto resistente dalle foglie verde lucido, seghettate, morbide e ricoperte di peli. Tutti ne apprezzano le doti rinfrescanti in una fresca bibita d’estate, ma anche gli infusi e tutti gli altri prodotti derivati oltre ad accontentare la gola hanno molteplici effetti benefici sul nostro organismo.

I principi attivi di questa pianta sono il mentolo e il mentone, entrambi hanno proprietà toniche, antispasmodiche, antisettiche, calmanti ed è un ottimo digestivo. Questa pianta è molto presente anche nella ricetta di tradizione popolare un pò in tutto il mondo. La menta ha un profumo inconfondibile e rinfrescante, viene usata anche in cucina con ottimi risultati.

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Per preparare l’infuso sminuzzare finemente 6 grammi di foglie fresche e l’acqua sufficiente per riempire 2 delle vostre tazze. Passare alla preparazione vera e propria dell’infuso, quindi come sempre metteremo la parte vegetale tagliata molto fine dentro all’acqua bollente nel pentolino, lasceremo riposare il tutto per 10 minuti e poi filtreremo. A quel punto l’infuso è pronto da bere.

Salvia

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La salvia è una pianta dalla foglia morbida, leggermente pelosa e profumata dal suo aroma unico che la rende ovviamente molto popolare tra gli chef e che ha anche inaspettate doti terapeutiche. Non richiede particolari cure per crescere, e’ spesso presente nei vasi dei nostri terrazzi e si puo’ anche conservare secca, al riparo dall’aria e dalla luce.

Questa pianta ha effetti molto benefici su moltissimi disturbi di varia natura, è ottima come stimolante antibatterico, antisettico, tonico, digestivo e diuretico, antireumatica e antidiaforetico.


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La tisana si prepara con le sole foglie sminulzate finemente nelle seguenti quantità: 50 grammi di salvia per litro di acqua. L’infuso che se ne ottiene ha inoltre effetti benefici sul cuore, negli esaurimenti nervosi e nelle depressioni.

Date le sue qualità sedative viene anche utilizzato, insieme al rosmarino, lavanda, menta e timo, per preparare rilassanti e tonici bagni caldi.


Basilico e cefalea

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Il basilico fa parte della famiglia delle lamiacee, è una pianta originaria delle zone tropicali, molto comune nelle nostre zone e apprezzata da tutti in cucina per il suo profumo inconfondibile. Non richiede particolari cure per la coltivazioni e il periodo di semina e’ in Aprile.

E’ una pianta dal busto flessibile e peloso, la foglia a goccia molto lucente e verde. Ad un certo punto della crescita, sulle punte spuntano dei piccoli fiori di colore bianco, che si possono tranquillamente asportare per permettere una crescita migliore della pianta.

Come tutti sanno, ritrova un vasto uso nella cucina, ma forse pochi sono a conoscenza che grazie ai preziosi elementi contenuti quali: proteine, vitamine A e C, carboidrati, zuccheri e altri, il basilico ha anche svariate proprieta’ terapeutiche.

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Si utilizza come sedativo, per la cura di cefalee, gastriti, mal di stomaco, problemi di digestione e costipazione, vertigini e vomito. E’ ottimo anche usato come antispasmodico o come tonico. Si prepara come una tisana, nelle seguenti dosi: 10 grammi di basilico secco (composta da foglie e fiori della pianta) in mezzo litro d’acqua.



Eucalipto

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In questo articolo parleremo dell’Eucalipto, un albero di origine australiana che adesso è molto comune anche in Europa, benchè tema il freddo intenso. Appartiene alla famiglia delle mirtacee, il busto, caratterizzato da una corteccia di color grigio topo, puo’ raggiungere in casi eccezionali anche i 100 metri di altezza, le foglie sono alterne e flessibili.

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I fiori dell’eucalipto spuntano nel mese di Maggio, la bacca prodotta da questo albero cela al suo interno innumerevoli semi di colore molto scuro. L’analisi dei derivati di questa pianta rivela che l’eucalipto contiene diverse interessanti componenti quali: tannino, acido gallico, resine ed altro. Le proprietà benefiche universalmente riconosciute sono innumerevoli, ad esempio contro la febbre, tosse e tutte le vie aeree, favorisce l’espettorazione e l’appetito. Sedativo e antisettico, ha anche effetti contro il diabete.

Da questo albero si ricava anche un pregiato olio essenziale da inalare, molto efficace nella cura delle affezioni del cavo orale, contro la tosse, bronchite, sinusite e raffreddore. Ma le proprietà polivalenti dell’eucalipto non finiscono qui, è provato infatti il suo benefico apporto al sistema immunitario. E’ un ottimo antivirale e antinfiammatorio.

Ma passiamo alle nostre preparazioni, per combattere una brutta faringite, infezioni di tutto il cavo orale, oppure problemi al intestinali, urogenitali, si puo’ preparare una tisana con 30 grammi di foglie di eucalipto freschissime da mescolare con l’acqua che poi bolliremo. Come abbiamo detto questa tisana è utilissima anche nelle febbri. Mentre per il diabete si consiglia il decotto utilizzando però solo 15 grammi di eucalipto.


Edera

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L’Edera è una pianta rampicante molto presente in Italia, appartenente alla famiglia della Arialacee, la si trova frequentemente sui muri delle case disabitate e un pò ovunque nella natura incontaminata. Si tratta di una pianta molto resistente che si adatta perfettamente ad un clima freddo. I fiori sono di color verde-giallo e sbocciano in autunno.

Molti si chiederanno cosa abbia a che fare l’edera con le erbe medicinali, ma l’articolo di oggi si occuperà proprio di esaminare le proprietà curative di questa pianta. Va subito detto che l’edera è una pianta tossica, pertanto si consiglia di non eccedere nelle dosi. Quelle che vi descriverò sono antichissime ricette tramandate nei secoli.

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La parte della pianta che ci interessa sono le generalmente foglie, in quanto i fiori sono tossici e verranno utilizzati con molta cautela, contiene: ederina, una serie di acidi e anche degli estrogeni. La lista delle indicazioni d’uso per uso esterno è lunghissima, infatti è davvero ottima come: antinevralgico, antireumatico, antidolorifico, oppure si può usare con buoni risultati contro la cellulite , per la cura delle vene varicose, contusioni e di alcuni sfoghi cutanei.

Per tutti gli usi esterni, come per esempio un anticellulite, si consiglia la preparazione di un impasto per un impacco composto dalle foglie avvolte in un panno, riscaldate sufficientemente dal vapore di una pentola con acqua in ebollizione, applicato nelle zone da curare.

Mentre l’unico uso interno per la quale viene suggerita è per la realizzazione di un potente purgante, prodotto attraverso un infuso delle foglie, 5 grammi in un litro d’acqua, da assumere il giorno prima.


Aloe

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L’Aloe, originaria dell’Africa, è una specie appartenente alla famiglia delle gigliacee, le cui proprietà terapeutiche sono note fin dai tempi antichi. Come si può evincere dalla provenienza, non sopporta molto bene climi rigidi e freddi in cui la temperatura scende sotto lo zero. Le foglie sono molto grandi e fibrose, di colore verde chiaro, gialline alla base e ricoperte di robuste spine molto taglienti. Verso Maggio inizia la fioritura e la produzione del frutto contenente le semenze.

L’aloe contiene al suo interno un “gel”, che è composto per il 60% da barbolina, un glucoside, e da un’infinita varieta’ di altri elementi. Questo gel è facilmente estraibile dalla foglie attraverso dei tagli. L’aloe trova molteplici usi terapeutici, il gel di aloe e’ perfetto per la cicatrizzazione di ustioni, per l’acne ed ha proprieta’ idratanti, ma viene anche usato per la cura della stitichezza o per digerire meglio. Alcuni studi recentissimi hanno poi affermato che alcune componenti dell’Aloe trovano uso anche per la cura contro il cancro.

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Ma ora passiamo alla realizzazione di alcuni medicamenti con questa pianta. Prepariamo ora un potente purgante naturale tramite una tisana, disciogliete nell’acqua che poi bolliremo un cucchiaio di gel o 6 grammi di polvere di Aloe vera, lasciate macerare per mezz’ora e poi assumetela durante le ore serali.

Per il digestivo invece, usate un cucchiano di gel o 2 grammi di polvere di aloe disciolte nella quantità d’acqua che desiderate per la preparazione della vostra tisana. Questa ultima preparazione puo’ essere consumata su base giornaliera contro la stitichezza, regolarizzando il metabolismo e la digestione. Ha ottimi benefici anche sul fegato, date le sue proprietà secretive sulla bile.


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