Il Palio di Siena è un evento magico e mistico, impregnato di storia e animo popolare: conoscerlo, attraverso parole e immagini, vuol dire scoprire un'esperienza unica.
Le immagini servono anche a raccontare il passato, a farlo rivivere e risplendere, specialmente quando il soggetto è un grande evento della nostra identità popolare, culturale e nazionale. Il Palio di Siena è questo e in quei convulsi minuti dove il crepitio degli zoccoli e lo sventolare degli araldi assorbe l'attenzione si racchiudono secoli di storia, che meritano di essere raccontati con le parole e soprattutto con le immagini.
La celebrazione del Palio di Siena è un evento che iniziò a essere realizzato un 2 luglio di fine cinquecento o inizio seicento per ricordare il miracolo della Madonna di Passirano. Si trattava di un miracolo molto "patriottico" in cui la Vergine mostrava la sua contrarietà all'occupazione spagnola di Siena. Si narra infatti che un soldato di Filippo II morì nello scoppio del suo archibugio mentre sparava a una statua sacra che si trovava nella contrada di Provenzano, noto condottiero cittadino del passato. La corsa del 16 agosto risale invece al XIX secolo, ma il Palio di Siena è ritenuto medioevale perché i senesi, già secoli prima, festeggiavano eventi religiosi e civili con corse a cavallo nella piazza cittadina. Il Palio di Siena è fatto da quattro giorni di celebrazioni che vanno vissute tutte per comprenderne appieno il significato perciò è consigliabile soggiornare in città per viverne ogni momento. Il Palio di Siena come attrazione turistica L'evento che si tiene il 2 luglio e il 16 agosto di ogni anno attira decine di migliaia di turisti da tutto il mondo, oggi come in passato. Il Palio esercita da sempre una sorta di attrazione magica e assistervi era ed è un "must" per le persone che contano. Per rendersi conto di ciò basta guardare il filmato realizzato più di sessanta anni fa dall'Istituto Luce per la Settimana Incom, il notiziario che veniva proiettato nei cinema quando ancora la televisione era di là da venire. Capi di stato, attori e celebrità, oggi come allora, si riunivano per assistere alla corsa più bella del mondo.