Le principali religioni nel mondo

Nel mondo le religioni sono moltissime, alcune hanno avuto enorme diffusione ed altre no e tra loro appaiono molto diverse. Ad es. cristianesimo, islamismo ed ebraismo sono monoteiste, cioè credono in un solo dio. L'induismo è politeista, cioè crede in molti dei, il buddismo non risponde neppure alla domanda sull'esistenza di Dio, poichè ai fini della salvezza dell'uomo non la ritiene fondamentale. In realtà nella loro diversità, le religioni cercano tutte la stessa strada per assicurare all'uomo la felicità, rivestendo un importante ruolo di riscatto sociale o psicologico o, come nel caso dell'induismo, per garantire l'ordine sociale.

• Cristianesimo: 1,5 miliardi (32% della pop. mond.)

• Islamismo: 800.000.000 (17% della pop. mond.)

• Induismo: 650.000.000 (13% della pop. mond.)

• Buddismo: 295.571.000 (6,2% della pop. mond.)

• Ebraismo: 18.000.000 (0,4% della pop. mond.)

Religione nata dalla predicazione di Gesù di Nazareth, definito Cristo, cioè "unto" da Dio; conta oltre un miliardo di adepti e ciò la rende la religione più diffusa sulla Terra. Testo sacro di essa è la Bibbia che comprende l'[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] ed il [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]. Il cristianesimo nasce nell'ambito dell'ebraismo (Gesù era ebreo), ma ne rappresenta lo sviluppo essendo ritenuto Gesù quel figlio di Dio preannunciato dall'Antico Testamento: egli si è incarnato affinché si compisse la redenzione della natura umana corrotta dal peccato originale: al concetto di Dio/giustizia ebraico viene quindi a sostituirsi il concetto di Dio/redenzione cristiano, un Dio cioè che perdona il peccato originale se esso viene "lavato" dal Battesimo, vero e proprio rito di iniziazione, che consente al cristiano di essere accolto nella comunità dei fedeli; attraverso la confessione dei peccati ed il pentimento si ha inoltre la possibilità di essere perdonati anche dagli errori che si possono commettere durante la vita. Centro ideale della fede cristiana è la resurrezione di Cristo, considerata paradigma di ciò che attende ogni buon cristiano: così come Cristo, resuscitando, vince la morte, allo stesso modo la fede in Dio e nel suo unico figlio Gesù darà modo ai cristiani di vincere il male e la morte dell'anima. Tale fede deve comunque essere continuamente attestata da una condotta di vita che segua i comandamenti dati da Dio a Mosè e quanto Gesù ha insegnato con la sua predicazione e l'esempio della sua vita stessa; fondamentale per i cristiani è la partecipazione all'Eucaristia, cioè alla ripetizione incruenta del sacrificio di Gesù attraverso la transustanziazione del pane e del vino nel corpo e nel sangue di Cristo.
Nel corso del tempo il Cristianesimo si è andato frantumando in strutture diverse che, pur avendo in comune la fede in Gesù, esplicano tale fede con sfumature di culto più o meno marcatamente diversificate l'una dall'altra, come ad esempio il cattolicesimo, il protestantesimo e l'ortodossia.

Le parole chiave comuni a tutti i cristiani sono: Gesù, Bibbia, Trinità, Battesimo, Salvezza.

• Gesù

E' il Figlio di Dio, il Messia promesso al popolo ebraico, colui che Dio ha inviato nel mondo per far conoscere il suo amore e realizzarne la nuova e definitiva alleanza con gli uomini.

• Bibbia

E' il libro sacro. I Cristiani ritengono che sia stata scritta da uomini guidati dall'ispirazione di Dio. Essa è divisa in due parti: Antico e Nuovo Testamento.

• Trinità

Dio è uno, ma la sua unità si realizza in tre persone (Trinità): Padre, Figlio e Spririto Santo. Il Padre, creatore della vita, dona agli uomini suo Figlio; il Figlio, Gesù, il Salvatore; lo Spirito Santo è tutto l'amore che c'è tra il Padre e il Figlio e che si riversa sugli uomini. Così tutti e tre vivono insieme come un'unica realtà.

• Battesimo

Con il battesimo i Cristiami ricevono la vita nuova di Gesù ed entrano a far parte della comunità cristiana.

• Salvezza

Con la sua morte e risurrezione Gezù ha vinto il peccato e la morte e dona la salvezza e la vita eterna dopo la morte a tutti coloro che credono in lui, ricevono il battesimo e vivono secondo la sua parola.

Con i suoi oltre 600 milioni di fedeli è la seconda religione al mondo per diffusione; fondata su un libro sacro - il Corano - che sarebbe stato trasmesso, tramite l'arcangelo Gabriele, direttamente da Dio al profeta Maometto all'inizio del VII sec. d. C. La parola "Islam" deriva dal verbo arabo aslama che significa sottomettersi e dallo stesso verbo deriva anche il termine muslim (cioè "musulmano") col quale sono indicati i fedeli di tale religione, cioè coloro i quali si sottomettono totalmente al volere di Dio (Allah): non a caso il Corano definisce l'Islam "la religione di Abramo", considerando quest'ultimo il primo esempio di obbedienza totale a Dio tanto da sacrificargli suo figlio.

Luogo sacro per i musulmani è La Mecca (in Arabia Saudita) luogo di nascita di Maometto. Secondo questa religione Allah è l'unico Dio, creatore e giudice, al quale bisogna appunto sottomettersi in modo totale: Dio dopo la morte, nel Giorno del Giudizio, premierà gli uomini meritevoli con il paradiso o li punirà con l'inferno a seconda del loro comportamento in vita. I musulmani credono anche negli angeli (considerati ministri di Dio e custodi degli uomini) e nei profeti il primo dei quali è considerato Adamo e l'ultimo Maometto; anche Gesù è considerato un profeta.

Il culto islamico si basa su cinque pilastri di fede: la professione di fede nell'unico Dio e nella missione profetica di Maometto, la preghiera rituale cinque volte al giorno rivolti in direzione della Mecca, l'elemosina, il digiuno durante le ore diurne del mese di Ramadan ed il pellegrinaggio alla Mecca obbligatorio almeno una volta nella vita. Fondamentale nella religione islamica è la teoria della "guerra santa", cioè la lotta armata per diffondere il culto di Allah: proprio questa teoria è stata alla base di numerosi ed importantissimi eventi storici dall'antichità ai nostri giorni, dall'espansione islamica nel Mediterraneo (che ha inizio già VII sec. d. C.) ai vari governi ad impostazione teocratica dell'Arabia Saudita, dell'Iran e di altri paesi del Medio oriente o dell'Africa.

Secondo i musulmani esiste un legame particolare tra ebrei, cristiani e musulmani stessi, essendo tutti discendenti da Abramo e riconoscendo come sacre altre scritture antecedenti al Corano, come la Torah, i Salmi e i Vangeli, ma solo il Corano e Maometto hanno dato il sigillo all'azione salvifica di Dio e, di conseguenza, sono considerati comunque infedeli coloro i quali non accettano tale presupposto.

Nel corso del tempo numerosi teologi hanno discusso sulle dottrine di base dell'Islamismo e sulla loro interpretazione; anche recentemente (1976) si è riunita a Londra la Conferenza islamica internazionale che ha voluto la pubblicazione della Dichiarazione islamica universale che espone in modo chiaro ed univoco l'interpretazione corretta di tale dottrina religiosa.

Le parole chiave sono; Monoteismo, Islam, Corano, Precetti.

• Monoteismo

Maometto è considerato l'ultimo e il più grande dei profeti che ha annunciato che esiste un solo Dio chiamato Allah.

• Islam

Il nome della religione in arabo significa "abbandono fiducioso a Dio", chi sottomette la sua vita ad Allah viene chiamato musulmano. Il gesto tipico della preghiere indica proprio la sottomissione a Dio. Il simbolo è la mezzaluna e la stella nascente che indicano Allah luce e guida per l'uomo.

• Corano

E' il libro sacro dell'Islam che, secondo la tradizione, raccoglie tutte le rivelazione che Dio ha fatto a Maometto per mezzo dell'arcangelo Gabriele. Esso è composto da 114 capitoli che prendono il nome dalle prime parole con cui iniziano

• Precetti

Un buon musulmano esprime la sua fede osservando cinque precetti:

Shahadah (professione di fede): ripetere durante il giorno le due frasi: "Non c'è che un Dio" e "Maometto è il suo profeta".

Salah (preghiera): pregare cinque volte al giorno rivolti verso La Mecca.

Sawn (digiuno): nel mese di Ramadan dall'alba al tramonto tutti i musulmani adulti si astengono dal mangiare, dal bere, dal fumare e dal toccare le donne. E' un tempo di penitenza e di purificazione.

Zakkat (imposta di solidarietà): aiutare i poveri con l'elemosina.

Hajj (pellegrinaggio): tutti i musulmani che ne hanno i mezzi sono tenuti a compiere un pellegrinaggio a La Mecca almeno una volta nella loro vita.

Nata dall'induismo, questa religione è stata fondata da Gautama Siddharta, detto Buddha, alla fine del VI sec. a. C., ed oggi è una delle religioni più praticate nel mondo. Il buddismo non riconosce l'esistenza di un Dio creatore o di un'anima immortale, ma accetta - come incarnazioni temporali del Buddha - anche divinità di altre religioni come quelli indù o quelli scintoisti ed altri; esso si presenta come un insieme coerente di insegnamenti che devono far arrivare l'essere umano ad una conoscenza della realtà e che sono finalizzati a liberare l'uomo portandolo al Nirvana, cioè allo stadio di totale non-essere, alla liberazione da ogni vincolo di materialità umana. La regola di base del buddismo si può riassumere nei cinque precetti fondamentali: non uccidere, con prendere ciò che non è stato donato, non commettere azioni impure, non mentire, non bere liquidi inebrianti; la concentrazione e la meditazione, anche secondo le tecniche dello Yoga, aiutano a realizzare il cammino che porta alla definitiva liberazione dai vincoli terreni. La comunità monastica è l'istituzione più importante del mondo buddista: esso non è un convento di clausura, ma è sempre aperto anche ai laici che vi passano le giornate in meditazione ed in conversazione insieme alle loro famiglie; i monaci non possiedono nulla al di fuori del loro vestito e delle scarpe e dipendono, per la loro sopravvivenza, dai doni che i laici fanno loro, doni sempre rigorosamente in natura e non in denaro; importante funzione sociale del monaco buddista, oltre che fare opera di predicazione spirituale e di carità, è quella di dare ai giovani un'istruzione, tanto che in alcuni Paesi, come ad esempio in Birmania, l'istruzione primaria dei giovani è totalmente affidata ai monasteri buddisti.

Le parole chiave del Buddismo sono: Buddha, Darma, Nirvana.

• Budda

Significa Risvegliato, cioè colui che ha trovato la Verità. E' il nome dato al fondatore del Buddismo, il principe Siddartha Guatama. Egli era un giovane di famiglia ricca e potente che decise di staccarsi da tutto per cercare una soluzione al problema della sofferenza. Una notte, mentre stava meditando sotto un albero di fico, trovò una risposta. Per questo fu chiamato il Risvegliato o l'Illuminato, cioè il Buddha.

• Dharma

E' la legge di Buddha, i suoi insegnamenti. L'insegnamento principale è quello che riguarda la sofferenza. La vita è il dolore perché gli uomini sono troppo attaccati ai desideri di ricchezza, di piacere, di successo e di potere. Per riuscire a non soffrire più bisogna seguire otto nobili sentieri: credenze giuste, una volontà giusta, parole giuste, azioni giuste, un modo di vivere giusto, uno sforzo giusto, un pensiero giusto, una meditazione giusta. A questi nobili sentieri vanno aggiunti i seguenti cinque precetti fondamentali: astenersi dal fare il male a qualunque creatura vivente; astenersi dal prendere ciò che non ci viene dato come dono; astenersi dal tenere un linguaggio falso; astenersi dall'uso di alcool e droga; astenersi dal cattivo uso del corpo.

• Nirvana

Il fine della liberazione dal desiderio e quindi dalla sofferenza è il Nirvana, uno stato in cui l'anima proverà solo pace e tranquillità. Sulla Terra lo stato del Nirvana può essere avvicinato con la pratica della meditazione e dello Yoga.

La Chiesa ortodossa (dal greco: orthodoxia, cioè "di corretta opinione") è la Chiesa cristiana che riconosce il primato d'onore al Patriarca ecumenico di Costantinopoli. La chiesa ortodossa si articola in una serie di Chiese autocefale, di norma erette al rango di patriacati. Il nome deriva dal fatto che la Chiesa ortodossa ritenga sussistere in sé la Chiesa universale fondata da Gesù Cristo, a cui appartengono tutti i battezzati, ritenendosi custode dell'originale cristianità efesina, rispetto alla Chiesa cattolica, della quale non riconosce in particolare le dottrine del primato papale, del purgatorio e della processione dello Spirito Santo dal Figlio. La Chiesa Ortodossa inoltre differisce dalla Chiesa Cattolica in quanto non ammette la grazia creata ma, piuttosto, crede che l'uomo sia reso partecipe delle energie divine increate. Il Grande Scisma d'Oriente iniziato nel 1054 d.C., distanziò successivamente Cattolici ed Ortodossi, soprattutto perché questi ultimi negarono l'autorità papale imposta dai primi. Gli Ortodossi hanno una gerarchia clericale con degli Episcopi (Vescovi) e dei Popes (in inglese sono dei Papi, ma in realtà si chiamano Patriarchi) per ogni territorio/popolazione (nel 2007 è Alessio II).
Gli Ortodossi ammettono i sette sacramenti, come i Cattolici, ed i divorziati possono ricevere la Comunione. L'ordine del sacerdozio ammette il matrimonio, ma solo per i maschi. Tuttavia, alcuni sacerdoti monaci possono volontariamente fare voto di celibato, castità, povertà ed obbedienza. Le Chiese ortodosse più importanti sono quella greca, quella russa, quella serba, quella bulgara e quella rumena. Il calendario liturgico Ortodosso, rispettato in Russia, Serbia, Moldavia, Bulgaria, segue tuttora il calendario giuliano, e non gregoriano come i Cattolici. Pertanto, il Santo Natale del 25 dicembre viene festeggiato 13 giorni dopo, ovvero il 7 gennaio. Anche se gli stati di religione ortodossa adottano ufficialmente il nostro calendario gregoriano, moltissimi fedeli tradizionalisti festeggiano ancora 13 giorni dopo. Lo scarto dei 13 giorni è dovuto a complessi calcoli di riallineamento dei calendari giuliano-gregoriano, eseguiti nel 1582. Altre feste liturgiche ortodosse sono la Natività di Maria (8 settembre), la Croce (14 settembre), l'Entrata di Maria nel Tempio (21 novembre), la Teofania o Epifania (6 gennaio), l'ingresso di Cristo nel Tempio (2 febbraio), l'Annunciazione (25 marzo), l'Entrata in Gerusalemme (domenica prima di Pasqua), l'Ascensione (40 giorni dopo Pasqua), la Pentecoste (50 giorni dopo Pasqua), la Trasfigurazione di Cristo (6 agosto), la Dormizione di Maria (15 agosto).

Il Protestantesimo è una forma di Cristianesimo sorta nel XVI secolo e separatasi dalla Chiesa cattolica a seguito del movimento politico e religioso noto come "Riforma protestante", derivato dalla predicazione dei riformatori, fra i quali i più importanti sono Martin Lutero e Giovanni Calvino.
Da un punto di vista teologico il protestantesimo da un lato in gran parte accetta le dottrine fondamentali, comuni alle chiese storiche, relative all'unicità di Dio, al ministero di Gesù e all'importanza della santificazione mediante lo Spirito Santo, come espresso nei simboli di fede della chiesa antica, ad esempio nel simbolo niceno o nel simbolo apostolico. Dall'altro si caratterizza per la varietà delle confessioni di fede e delle chiese, sebbene sia possibile individuare alcuni tratti comuni, differenti rispetto alla tradizionale teologia cattolica, fra i quali:

• l'accentuazione del rilievo della Bibbia nello stabilire la regola della fede, rispetto alla tradizione della Chiesa (Sola Scriptura).

• la dottrina della "giustificazione per sola fede", cioè il ritenere che la salvezza sia un dono gratuito di Dio, al quale l'uomo risponde con un atto di fede, piuttosto che un premio per le buone opere umane (Sola Fide)

• l'idea che la natura umana sia intrinsecamente malvagia e meritevole di distruzione, ma che l'uomo si salvi grazie al sacrificio espiatorio di Gesù. (Sola Gratia)

• La relativa diminuzione dell'importanza dei ministri della religione nella gestione della fede.

• L'abolizione del sacramento della confessione

• L'accentuazione dell'intimità della fede rispetto alla cultualità pubblica

Vi sono anche altri argomenti teologici controversi, con risultati differenti a seconda delle confessioni.
Fra questi:

• la predestinazione

• la disputa sul numero e la natura dei sacramenti

Un'altra caratteristica del Protestantesimo storico è stata l'accentuata dipendenza dallo Stato. Ciò è ancora vero per alcune monarchie nord europee, dove il luteranesimo è religione ufficiale, e in Inghilterra, dove il sovrano è anche supremo governatore della Chiesa anglicana. Ciò era particolarmente evidente in Germania, prima della dissoluzione dell'Impero, dove i principi protestanti avevano autorità sulle chiese locali simile a quella dei vescovi cattolici nelle loro diocesi. Pur riconoscendo che l'appoggio di poteri politici ha contribuito a rafforzare e difendere le chiese protestanti dai loro avversari, questa dipendenza è del tutto in via di superamento. Le chiese protestanti valorizzano oggi sempre più l'importanza della loro autonomia rispetto allo Stato non solo per non esserne manipolate (ed essere così strumento del potere) ma come sua istanza critica. Il Protestantesimo americano, in ogni caso, ha sempre sostenuto il valore della separazione delle chiese dallo Stato.

La relazione fra potere politico e religione è stata, al contrario, conflittuale per una terza forma di Protestantesimo, non direttamente collegabile a Calvino e Lutero, la cosiddetta "ala radicale" . Fra questi ricordiamo gli Anabattisti, i Quaccheri e i Sociniani. Inoltre, fu conflittuale in quei Paesi, come la Francia e gran parte dell'Italia nel XVI e XVII secolo, dove la convenienza politica spingeva i sovrani al potere a schierarsi accanto all'aristocrazia conservatrice, contro le istanze della borghesia emergente. Quindi, persecuzioni, stermìni e carcerazioni di massa furono occasionalmente o permanentemente attuate contro gruppi aderenti alla Riforma: è questo per esempio il caso dei Valdesi (che avevano aderito alla Riforma nel 1532) nelle Alpi occidentali, in Calabria e in Linguadoca, dei gruppi luterani, calvinisti o anabattisti in tutte le principali città italiane, o degli Ugonotti nella Francia meridionale.