Puma Punku: "Puma Penku" significa "Porta del Puma". Molti i misteri che riguardano questo sito in Bolivia. Ma su di un punto tutti gli archeologi sembrano concordare, la loro datazione. Le rovine, che si devono all'altrettanto misteriosa civiltà Tiahuanaco - sviluppatasi tra Bolivia, Cile e Perù - risalgono al 1200 a.C. ossa a circa 3000 anni fa. Si tratta di strutture megalitiche in granito e diorite (roccia estremamente dura e quindi molto difficile da lavorare, con gli oggetti rozzi che la storia classica attribuisce a quel periodo, anche se va precisato come altri popoli, come gli antichi Egizi, riuscissero a lavorarlo). Inoltre, il trasporto di megaliti richiede sforzi sovrumani se non si è in possesso di apparecchiature tecnologiche (strumentazione che gli uomini del tempo, secondo i sostenitori degli OOPArt, non potevano possedere). Inoltre le cave di granito e diorite si trovavano a molti chilometri dalla città, da 20 fino a 90 Km[9], distanze da percorrere attraverso l'arido deserto boliviano (va precisato, tuttavia, come altri popoli della remota antichità, come gli antichi Egizi, riuscissero a superare tali difficoltà tecniche). Come già detto più sopra, i materiali usati sono di difficile lavorazione per le tecnologie dell'epoca; ciononostante i lavori mostrano un'altissima precisione. Le pietre, infatti, sono lavorate in modo tale da formare incastri perfetti e assemblate da un sistema complesso di pesi e incisioni nella roccia. Anche qua si trovano strutture costruite con standard metrici più grandi del normale, come i gradini che portano al tempio, alti 80 centimetri.