Hawa Mahal ("Palazzo dei Venti" o “Palazzo della Brezza”), è un palazzo di Jaipur in India. Fu costruito nel 1799 da Maharaja Sawai Pratap Singh e disegnato da Lal Chand Usta nella forma della corona di Krishna, il dio Indù. La facciata esterna, composta da cinque piani, risulta simile al favo di un alveare con le sue 953 piccole finestre (chiamate Jharokhas) e nicchie finemente decorate a merletto. L’idea originale delle nicchie era quella di permettere alle signore di corte di poter “assistere” alla vita della strada senza essere viste. Infatti esse dovevano osservare il severo “purdah” (volto coperto).
Costruito in arenaria rossa e rosa, il palazzo è situato sulla via principale nel cuore del centro d’affari di Jaipur. Forma parte del City Palace e si estende fino agli Zenana o stanze delle donne, le camere del harem. Risulta incantevole ammirarlo quando è illuminato dalle prime luci dell’alba o a quelle calde del tramonto.
Maharaja Sawai Jai singh, il regolo di Rajasthan, del clan di Kachwaha, era l’architetto originale e costruttore che costruirono la città di Jaipur nel 1727. Comunque, fu suo nipote Sawai Pratap Singh, figlio di Maharaja Sawai Madhosingh I a costruire il Hawa Mahal nel 1799 come una continuazione del City Palace e quello Reale. La profonda devozione di Pratap Singh per il Dio indù Krishna lo indusse a costruire il palazzo a lui dedicato a forma di Mukuta o copricapo che adorna il Dio. Sebbene nessun atto storico disponibile mostrai l’esatta vicenda, si suppone che le signore di corte avevano la rigida osservanza del purdah (pratica di impedire alle donne di essere viste da uomini), questa soluzione però aveva dato l'opportunità di assistere a quanto avveniva nel centro del mercato e di guardare i cortei reali e le sedute festive stando dietro alle nicchie intagliate.
La famiglia reale di Jaipur, durante il suo regno, si servì del palazzo quale riparo dal caldo soffocante nella torrida stagione estiva di Jaipur. Per molti anni queste insolite finestre provvidero alla ventilazione dell’intero palazzo con una fresca brezza.
Il palazzo è un monumento di cinque piani sagomato a piramide che raggiunge un'altezza di 15 m nel suo punto più alto. La facciata esterna, quella che da sulla strada, presenta una splendida lavorazione a nido d’ape, un “alveare” costituito da nicchie e pannelli. I pannelli sono composti da piccole finestre e da griglie intagliate nell’arenaria per parte superiore mentre per quella inferiore si trovano dei rilievi cruciformi e floreali. Ogni pannello presenta pure una piccola cupola quale copertura e una moltitudine di aperture esagonali danno alla monumentale parete un tocco davvero unico. La facciata interna, sul lato posteriore dell'edificio, offre una serie di camere di servizio costruite su pilastri decisamente più sobri dove un lungo corridoio porta alle scale dei piani superiori. Gli interni del Mahal vengono descritti come “stanze rivestite da marmi colorati e impreziosite da pannelli indorati mentre delle fontane adornano il centro del cortile.”
Lal Chand Usta fu l'architetto di questo capolavoro architettonico e progettò pure la città di Jaipur, considerata come una delle città meglio progettate d’India. Costruito usando il colore rosso e il rosa sabbiato, così da integrarlo con gli altri monumenti nella città, risulta una splendida testimonianza all'epiteto di “Città rosa” dato a Jaipur. La facciata è composta da 953 nicchie finemente intagliate, molte delle quali realizzate in legno, in netto contrasto con la semplicità della parte posteriore della struttura. La sua eredità culturale ed architettonica è una profonda riflessione sulla fusione dell’architettura Rajput indù e su quella Moghul islamica. Lo stile di Rajput appare nelle forme a baldacchino fornite di cupola, nei pilastri scanalati, nel loto e nei modelli floreali, invece lo stile islamico è evidente nella sua lavorazione della pietra, negli intarsi in filigrana e negli archi (questo lo distingue dalla sua somiglianza col Panch Mahal di Fatehpur Sikri).
L'entrata del Hawa Mahal, dal lato del City Palace, è attraverso una delle porte imperiale che porta su di un grande cortile. In questo cortile si trova pure un museo archeologico.
Hawa Mahal era anche noto come il capolavoro di Maharaja Jai Singh, questo dovuto all’eleganza e alle migliorie interne apportate al Mahal. L'effetto di raffreddamento nelle camere, dovuto alla brezza che passa attraverso le piccole aperture della facciata fu aumentato dalle fontane poste al centro di ognuno delle camere.
La vista panoramica dal tetto del Mahal è mozzafiato. Il bazar (Seredeori Bazar o mercato) situato ad est assomiglia a uno dei viali di Parigi mentre il deserto di Thar (“interminabile linea di ondeggiante vapore”) si distende da est a sud. Verdi valli, montagne e l’inconfondibile forma del forte di Amer fanno invece parte dello scenario da nord a ovest. Tutti questi cambiamenti di panorama, da una terra arida e desolata del passato, sono il risultato degli immani sforzi apportati del Maharajas di Jaipur. Molto di quello che è iniziato con il Mahal è comparabile a quanto avvenuto con Versailles. Dal pavimento dell’ultimo piano di questo monumento architettonico possono essere scorti anche il Jantar Mantar ed il City Palace.
L’ultimo piano, che porta alla cima del Hawa Mahal, è accessibile solamente attraverso delle rampe. Il Mahal è mantenuto dal reparto archeologico del Governo del Rajasthan.