Leonardo Amministratore ®
Data d'iscrizione : 26.09.12 Località : Genova - Italy Età : 56 Messaggi : 1231
| Titolo: La Reggia di Caserta - Deliciae Regis Felicitas Populi Mer Ott 10, 2012 7:57 pm | |
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La Reggia di Caserta ITALIA Deliciae Regis Felicitas Populi E’ fra i monumenti più visitati in Italia, infatti non si può non restare colpiti dalla bellezza e dalla sontuosità delle sale di rappresentanza e di ricevimento, quasi tutte tappezzate con seta di San Leucio, ricche di preziose decorazioni, di arazzi, di mobili e specchi, che si snodano lungo ariosi corridoi e passetti, intorno ai quattro grandi cortili. La Reggia, é uno dei più fastosi e splendidi palazzi che un sovrano abbia fatto costruire. Infatti appena varcato l’ingresso, si ha subito l’impressione di entrare in un palazzo di fiaba. La Reggia di Caserta è stata proclamata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 1997.
La Storia
Nel 1751 re Carlo III di Borbonee incaricò l'architetto Luigi Vanvitelli di progettare un palazzo che potesse competere con le grandi residenze dei sovrani europei, scegliendo come luogo la pianura nei pressi di Caserta. Vanvitelli accettò la sfida e presentò un progetto che raccolse l'approvazione entusiasta del re e della regina, Maria Amalia di Sassonia.Approvati i grandiosi progetti, il 20 gennaio 1752, nel giorno del trentaseiesimo compleanno di Carlo III, alla presenza del sovrano, della regina e della corte, fu posta in maniera solenne la prima pietra del Palazzo, dopo essere stata benedetta in una cassetta di marmo in cui i sovrani avevano posto dei medaglioni d’oro, d’argento ed altri metalli, riportanti da un lato le figure del Re e della Regina con la scritta: CAROLUS ET AMALIA REGINA PP.FF.II.; sul rovescio vi era coniato il Palazzo Reale ed il Parco con la scritta: Deliciae. Regis. Felicitas. Populi., e nell’esergo: Augustae Domus Natali die optmi Principis fondamenta iacta. Il Re offrì la cazzuola e il martello d'argento che aveva usato durante la cerimonia al Vanvitelli, e questi li mandò come ex-voto alla chiesa di San Filippo Neri a Roma.e si protrassero, con alcune interruzioni, fino al 1774. Nell'ultimo anno, morto Luigi Vanvitelli, i lavori furono proseguiti dal figlio Carlo che li portò a termine senza però poter rispettare esattamente il progetto paterno. La residenza è composta dal Palazzo Reale e da un parco immenso, con splendide fontane e un bellissimo giardino inglese. L'intero progetto costò al re più di dieci volte l'ammontare che egli stesso aveva pagato per l'intero feudo di Caserta. Durante il regno di Ferdinando IV la reggia ospitava la corte in primavera e in estate ed era spesso teatro di feste, ricevimenti e battute di caccia; divenne poi la dimora preferita di Ferdinando II. Fece parte dei beni della corona fino al 1921, quando passò allo Stato. Durante la seconda guerra mondiale il palazzo fu gravemente danneggiato dalle bombe e poi restaurato.
Il Palazzo
Nell'atrio all'ingresso del palazzo, si apre il vestibolo inferiore, dal quale si può ammirare l'infilata dei quattro cortili che aprono la vista sul parco. Dallo scalone d'onore si sale al vestibolo superiore e, di fronte, alla Cappella Palatina. Ispirata alla cappella della reggia di Versailles, è una sala rettangolare, con la volta a botte ornata di cassettoni e rosoni dorati e un'abside semicircolare. Ai due lati le gallerie superiori sono formate da sedici colonne; sulla parete d'ingresso è la tribuna reale. A sinistra della Cappella si aprono gli Appartamenti Reali: il salone degli alabardieri, il salone delle guardie, il salone di Alessandro, situato al centro della facciata principale. L'Appartamento nuovo, così chiamato perché costruito nell'Ottocento, consta di tre stanze: la sala di Marte, la sala di Astrea e la sala del trono, la più grande del palazzo. L'Appartamento del re, anch'esso ottocentesco, risente nel decoro e negli arredi dell'influenza francese, soprattutto nelle stanze da letto di Francesco II e Gioacchino Murat. L'Appartamento Vecchio era abitato già alla fine '700 da Ferdinando IV. Le sale di rappresentanza sono note come Stanze delle Stagioni perché hanno i soffitti affrescati con allegorie delle stagioni; le stanze della regina Maria Carolina sono elegantemente decorate. La Biblioteca Palatina occupa tre grandi ambienti: voluta da Maria Carolina, conta oltre diecimila volumi. In una grande sala è stato ricostruito il Presepe Reale con figure originali, sul modello di quelli che ogni anno erano allestiti a corte, in omaggio all'antica tradizione presepiale napoletana rispettata e alimentata dai sovrani borbonici. Un altro gioiello del Palazzo è il Teatro, progettato da Vanvitelli in un secondo momento per espressa volontà del re Ferdinando IV, grande appassionato di teatro. Costruito a ferro di cavallo, con cinque ordini di palchi e un sontuoso palco reale, costituisce un capolavoro dell'architettura teatrale settecentesca.
Il Progetto vanvitelliano
La Reggia di Caserta è il capolavoro di Luigi Vanvitelli. Il suo progetto prevedeva un grande edificio a pianta rettangolare, con facciate uguali rivolte una sulla piazza d'Armi, l'altra sull'enorme giardino e quattro cortili interni. Le facciate, realizzate in laterizi e travertino, hanno un basamento a bugnato, un doppio ordine di finestre ornate in parte di mezze colonne e lesene e un ultimo piano sovrastato da una balaustra sulla quale era prevista una serie di statue, poi non realizzate. Il progetto prevedeva anche due torri angolari, ai lati del palazzo e una cupola centrale, anch'esse mai realizzate. Il palazzo ha 1200 stanze, 34 scale e 1970 finestre.Insieme all'architettura del palazzo, Vanvitelli ideò il meraviglioso parco.
La Pinacoteca
La Pinacoteca della reggia di Caserta è suddivisa in vari settori. Una Quadreria di otto sale ospita i ritratti dei re e delle regine della famiglia dei Borbone, sia d'Italia che di Francia. Una sala è dedicata al capostipite Carlo e contiene un suo ritratto, un ritratto della moglie Maria Amalia e uno di Filippo V. La sala dedicata a Ferdinando IV e a Maria Carolina contiene numerosi ritratti dei sovrani, tra cui uno giovanile della regina dipinto da Raffaello Mengs. In una grande sala ellittica una tela di Giuseppe Cammarano raffigura la Famiglia di Francesco I e un'altra l'albero genealogico della dinastia. Molti i ritratti di Federico I, e delle sue due mogli, Maria Cristina di Savoia e Maria Teresa d'Austria. Una raccolta di dipinti proviene dalle collezioni dei Farnese e fu acquisita da Carlo III insieme a un gruppo di sculture antiche, tra cui la gigantesca statua di Ercole e il gruppo marmoreo raffigurante Alessandro Farnese incoronato dalla Vittoria. Alcune tele farnesiane raffigurano avvenimenti della vita di Elisabetta Farnese; vi è poi un gruppo di battaglie, di scuola parmense. Un importante gruppo di dipinti raffiguranti vedute di porti del Regno fu commissionato dal re Ferdinando a Philipp Hackert, pittore austriaco. Un'ala del palazzo ospita il cosiddetto Museo dell'Opera o Museo Vanvitelliano, che raccoglie disegni, schizzi, piante delle opere vanvitelliane e soprattutto modellini in legno della reggia, realizzati quasi tutti dall'ebanista Antonio Rosz.
Il Parco
Parte integrante della maestosità e della bellezza della Reggia di Caserta è il meraviglioso parco. È un tipico esempio di giardino all'italiana, costruito con vasti prati, aiuole squadrate e soprattutto un trionfo di giochi d'acqua che zampillano dalle numerose fontane. Il percorso dei giochi d'acqua comincia dalla Fontana del Canalone, detta anche Cascata dei Delfini perché il getto scaturisce dalle gole di tre giganteschi delfini. La Fontana di Eolo è costituita da una grande vasca nella quale si raccoglie l'acqua che cade dall'alto. Nella Fontana di Cerere o Zampilliera i getti d'acqua sono lanciati da due delfini, quattro tritoni e dalla raffigurazione simboliche di due fiumi; al centro è posta la statua di Cerere. Dalla Fontana di Venere e Adone l'acqua discende in una vasca attraverso una serie di dodici rapide. Il percorso termina con la Vasca di Diana e Atteone, dove scende dopo un salto di 78 metri, l'acqua della Grande Cascata. Il parco comprende anche un Giardino Inglese, voluto da Maria Carolina d'Austria. È ricco di piante esotiche e rare e abbellito da serre, aiuole, boschetti e viali che seguono ed enfatizzano l'accidentata conformazione del territorio. Vi sono un piccolo lago, il Bagno di Venere e, secondo il tipico gusto romantico, rovine artificiali e finti ruderi, con statue provenienti dagli scavi di Pompei.
La Reggia appartenne ai beni della corona fino al 1921: dapprima ai Borbone (tranne durante la parentesi napoleonica), poi ai Savoia. Quindi passò allo Stato.
Dal 1926 fino al 1943, ospitò l’Accademia dell’Aeronautica Militare Italiana. Il 14 dicembre del 1943, dopo lo sbarco degli Alleati a Salerno, fu occupata dalle armate alleate. Il 27 aprile del 1945 accolse i plenipotenziari che vi firmarono la resa delle armi germaniche in Italia. I bombardamenti della seconda guerra mondiale danneggiarono seriamente il palazzo, che venne, quindi, restaurato.
La Reggia ospita, dal 1993, il Museo dell’Opera e del Territorio, raccolta di testimonianze e documenti storico/artistici della Provincia di Caserta.
Attualmente hanno sede nella Reggia la Soprintendenza ai Beni ambientali artistici, architettonici e storici di Caserta (cui la reggia è affidata in consegna), l’Ente provinciale per il turismo di Caserta, la Società di storia patria, la Scuola superiore della Pubblica amministrazione e la Scuola sottufficiali dell’Aeronautica militare.
In questo itinerario potrete ammirare splendide immagini e fotografie della Reggia di Caserta. fonte: miste | |
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