Leonardo Amministratore ®
Data d'iscrizione : 26.09.12 Località : Genova - Italy Età : 56 Messaggi : 1231
| Titolo: The Last Shangri-La Mer Ott 10, 2012 10:14 pm | |
| The Last Shangri-La “Druk” -“il drago" - è il nome del piccolo regno himalayano conosciuto come Bhutan. Situato nel cuore dell’Himalaya, con un’estensione di 144 Km da nord a sud e 305 Km da est a ovest, è uno stato-cuscinetto tra Cina e India: a nord confina con il Tibet, a sud con il Bihar, a ovest con il Sikkim, a est con l’Arunachal Pradesh. Nei suoi pochi chilometri il Bhutan offre un'enorme varietà di paesaggi: vallate al di sopra di 3000 metri circondate dalle vette dell’Himalaya che lo separano dal Tibet, alcune delle quali superano i 7000 metri; magnifiche foreste di rododendri e magnolie al centro, un vero spettacolo nei mesi primaverili quando gli alberi sono in fiore; e una striscia di vegetazione tropicale che lo congiunge all’India. La popolazione consisteva di 657.548 persone nel 1999, un misto di Shadchops - abitanti originariamente discendenti dai tibetani - e nepalesi, principalmente immigrati per motivi di lavoro, il cui numero è stimato a 200.000. La parte più ricca del paese si trova ad ovest, nelle tre principali città del paese: Punakha, l’antica capitale; Paro, il centro commerciale; e Thimpu, la nuova capitale. I Bhutanesi vivono in pittoresche e linde casette decorate con magnifici intarsi in legno, e in molti aspetti sia il paese che le case rammentano la Svizzera. Al centro del Bhutan si trovano le spettacolari valli del Bumthang e più ad est vi sono altre due cittadine, Tashigang e Samdrug Jongkhar. È un paese “tradizionale", il Bhutan; gli amanti della fotografia qui si potranno sbizzarrire a volontà visto che tutti indossano abiti tradizionali, imposti dalla legge! È governato da una monarchia molto rigida: il re del Bhutan, educato a Oxford, vuole guidare il suo popolo verso il progresso in modo graduale, e fa di tutto per mantenere intatti i valori della società. In Bhutan non ci sono giornali internazionali e la televisione è stata ammessa solo tre anni fa. La popolazione è principalmente buddhista - anche se i nepalesi sono indù - e l’atmosfera culturale è quindi molto simile a quella del Tibet o del Ladakh: monasteri buddhisti, feste con danze rituali di monaci, e, come particolarità, gli ‘dzong’, enormi fortezze che ospitano sia il potere temporale che quello spirituale, sorti in punti strategici, che servivano per sorvegliare il possibile avvicinarsi di eserciti stranieri. Il buddhismo fu introdotto nel secolo VIII da Padma Sambhava, il santo taumaturgo buddhista originario della valle di Swat, che transitava per il Bhutan mentre si recava in Tibet su invito del re Trisong Detsen, allo scopo d’introdurre il buddhismo e sottomettere la religione Bön. Da quel momento nel Bhutan la scuola Nyingmapa divenne la più importante, soprattutto in Bumthang dove si trovano molti luoghi che ricordano Guru Rimpoche. La religione di stato, però, è in mano alla scuola Drugpa Kagyu, diventata potente dopo che lo Shabdrung Ngawang Namgyal, scappato dal Tibet nel 1615, unificò il paese diventandone il capo sia temporale che spirituale. Un paese rimasto sconosciuto fino al 1627, anno in cui i due gesuiti portoghesi Cacella e Cabral, i primi occidentali a passare, lo fecero conoscere al mondo. Le loro vicende sono raccontate dal Desideri in “An account on Tibet”, ed. Filippo De Filippi 1971 pag 21. Il Bhutan è stato aperto da pochi decenni al turismo, e in un tentativo di mantenere l’immagine dell'"ultimo Shangrilà", nei primi anni l’accesso fu limitato a 5000 stranieri all’anno. Ora non vi sono più restrizioni di numero, ma il costo proibitivo di un viaggio in Bhutan, che può essere intrapreso soltanto tramite agenzie controllate dallo stato, fa sicchè tuttora la visita di questo ultimo baluardo tradizionale dell’Himalaya rimane un grande privilegio… Fonte: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] | |
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