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 Lampade a basso consumo

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Lampade a basso consumo Empty
MessaggioTitolo: Lampade a basso consumo   Lampade a basso consumo EmptyVen Ott 19, 2012 6:38 pm


Lampade a basso consumo


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Dal prossimo settembre 2011 l’Unione Europea procederà con la messa al bando delle lampadine a incandescenza da 60 watt, che rimarranno in vendita fino a esaurimento scorte, e progressivamente, entro la fine del 2012 dovranno sparire anche quelle da 40 e 25 watt.

La decisione è già stata applicata per quelle dal 100 watt, nel settembre 2009, e da 75 watt, esattamente l’anno successivo. Queste sono state e saranno sostituite da quelle a risparmio energetico, fluorescenti o a led, che una volta esauste dovranno essere smaltite presso le eco piazzole.


Caratteristiche delle lampade a basso consumo


Nelle normali lampadine, la corrente passa attraverso un filamento di tungsteno che si riscalda fino a circa 2000 gradi e diventa incandescente emettendo così la luce. Il 90-95% dell‘energia impiegata viene però "bruciata", cosicché solo il 5-10% si trasforma in luce vera. Le lampade alogene, se impiegate per l'illuminazione indiretta, non sono molto più economiche, determinando alti consumi e spese soprattutto in estate!
Le lampade a basso consumo utilizzano l'energia in modo assai più efficiente e arrivano a consumare fino all‘80% in meno per un‘identica quantità di luce. È vero che la loro produzione richiede più energia di quelle normali, ma tale costo è ammortizzato rapidamente, ossia già dopo 40 ore di utilizzo.
Vediamo come funzionano: il contenitore in vetro è riempito con un gas inerte che si irradia mediante la corrente. Queste radiazioni vengono trasformate in luce visibile quando il gas giunge a contatto con lo strato sottile interno del contenitore della lampada. Nell'attacco della lampada è incorporato il reattore elettronico che consente per esempio alle lampade di accendersi senza tremolii.

Riassumendo quindi: La lampada fluorescente è un particolare tipo di lampada a scarica in cui l'emissione luminosa visibile è indiretta, ovvero non è emessa direttamente dal gas ionizzato, ma da un materiale fluorescente. I primi modelli di lampade a risparmio energetico, avevano l'handicapp di impiegare un certo tempo prima di raggiungere l'emissione massima di luce, gli ultimi modelli invece raggiungono il massimo rendimento in pochissimi secondi, rendendo utilizzabili questo tipo di lampade anche in quelle applicazioni che richiedono accensioni d pochi minuti.

Vi ricordiamo comunque che, lo stress maggiore di uso del dispositivo è dato dall'intervento dell'accenditore elettronico, lo stesso consuma gli elettrodi di innesco del gas, e anche il gas contenuto nella lampada subisce dopo molte accensioni un deterioramento delle sue caratteristiche, generando in sè l'obsolescenza della lampada stessa. L'applicazione ideale è quindi quella che consente pochi cicli di accensione e spegnimento e lunghi periodi ininterrotti di funzionamento.


Lampada fluorescente

La lampada fluorescente è un particolare tipo di lampada a scarica in cui l'emissione luminosa visibile è indiretta, ovvero non è emessa direttamente dal gas ionizzato, ma da un materiale fluorescente (da cui il nome).


Caratteristiche di funzionamento

Le lampade fluorescenti, hanno una vita media maggiore rispetto a quelle a incandescenza, ma la loro durata può essere fortemente influenzata dal numero di accensioni e spegnimenti, a meno che non si usi un pilotaggio elettronico: ognuna di queste operazioni, infatti, riduce la vita della lampada, a causa dell’usura subita dagli elettrodi per il maggior numero di preriscaldamenti richiesti. Il valore che viene fornito dalle aziende produttrici è generalmente calcolato con cicli di accensione di 8 ore, e va dalle 12-15000 ore delle lampade tubolari alle 5-6000 ore delle lampade compatte.
Il pilotaggio elettronico, invece, grazie al preriscaldo controllato dei catodi (elettrodi), ne ritarda il danneggiamento, consentendo un numero di accensioni praticamente infinito (oltre 60000) e la precisione del controllo ne estende la vita ad almeno 10000 ore. A differenza delle lampade a incandescenza, queste lampade perdono leggermente in quantità di flusso luminoso emesso nel corso del tempo, inoltre per i modelli meno recenti (con il preriscaldo non controllato, ad esempio quello a risonanza capacitiva) di lampade compatte possono impiegare generalmente qualche minuto per arrivare al massimo di emissione possibile dopo l’accensione.


Forma geometrica

Una prima classificazione tiene conto della forma geometrica del tubo fluorescente. Come già accennato, vi sono:

lampade fluorescenti compatte, concepite per concentrare tutta la luminosità in un piccolo volume con lo scopo di ridurre l'ingombro, specialmente quando si desidera la sostituzione di una lampada a incandescenza (molto poco efficiente dal punto di vista energetico) contenuta in un piccolo alloggiamento con una lampada a risparmio energetico;
lampade fluorescenti circolari, per le quali il tubo ha una forma circolare, utili per ottenere un'illuminazione simmetrica in diverse direzioni;
lampade fluorescenti lineari, per le quali il tubo ha una forma lineare; la lunghezza è variabile a seconda del modello, in modo da ottenere una diversa luminosità complessiva.


Diametro

Molto importante è anche il diametro del tubo fluorescente. In commercio, sono molto diffusi:

• tubi con diametro pari a 12,5 mm, indicati con la sigla T4
• tubi con diametro pari a 16 mm, indicati con la sigla T5
• tubi con diametro pari a 26 mm, indicati con la sigla T8


Tipo di polvere fluorescente

Le lampade fluorescenti possono essere classificate anche in base al tipo di polvere fluorescente utilizzata, che riveste l'interno del tubo e che converte le radiazioni ultraviolette prodotte dagli atomi di mercurio in luce visibile. In particolare, ci sono

le polveri ad alofosfati, nel qual caso si parla di lampade fluorescenti standard (ormai in via di eliminazione, a causa della scarsa resa cromatica),
le cosiddette polveri trifosforo, che altro non sono che miscele ternarie (composte da tre alofosfati), nel qual caso si parla di lampade fluorescenti trifosforo,
le polveri pentafosforo, impropriamente dette, in quanto composte per lo più da una miscela di terre rare, piuttosto che da alofosfati, che nel qual caso si parla di lampade fluorescenti pentafosforo.


Lampadine a basso consumo energetico: quali rischi per la salute?

La totale messa al bando delle lampadine a incandescenza ma questo significhera' sofferenze e totale esclusione sociale per le persone con problemi di fotosensibilita'.

Si tratta delle persone con patologie quali Lupus, forme di dermatite o eczema, elettrosensitivita', autismo, epilessia, emicrania, alcuni tipi di porfiria, e molte altre ancora che possono soffrire gravi e dolorose reazioni all’illuminazione a basso consumo.
Come sappiamo, entro settembre 2012 saranno messe al bando in tutta l'Unione Europea le lampadine a incandescenza per fare spazio a quelle a minor consumo energetico. Lo hanno deciso gli esperti degli Stati membri che hanno approvato - come parte della Direttiva Ecodesign dei Prodotti che Consumano Energia (EuP) – una proposta di regolamento della Commissione volta a eliminare dal commercio gradualmente le lampadine tradizionali a partire dal 2009 per terminare alla fine del 2012. Da settembre 2009 non saranno piu' in vendita le vecchie lampadine incandescenti da 100 watt, stessa sorte per quelle da 75 watt a partire dal 2011 e per le lampadine a incandescenza da 40 e 25 watt dal 2012.
Secondo questa proposta di regolamento, che deve essere ancora approvato dal Parlamento europeo, i consumatori potranno ancora scegliere tra le lampadine fluorescenti compatte a lunga durata oppure le lampade alogene efficienti che forniscono la stessa qualita' di luce dei bulbi incandescenti con risparmi energetici tra il 25% e il 50%.

Le lampade fluorescenti compatte (LFC), la piu' diffusa tipologia di lampade a basso consumo oggi presente sul mercato, presentano purtroppo tre principali problemi: le radiazioni elettromagnetiche, il mercurio e le radiazioni UV.


Radiazioni Elettromagnetiche

Misurazioni eseguite dimostrano che le LFC generano potenti campi elettromagnetici a poca distanza dalla sorgente, fino ad un metro di distanza. Il centro indipendente di ricerche francese CRIIREM (Centre de recherche et d´information sur les rayonnements e'lectromagne'tiques) sconsiglia pertanto di utilizzare lampadine a basso consumo energetico a brevi distanze, come ad esempio per illuminare i comodini delle camere da letto o le scrivanie. La messa al bando delle lampadine ad incandescenza portera' quindi ad un aumento delle persone sottoposte ad alti livelli di radiazioni elettromagnetiche.
Esistono, inoltre, indicazioni che il campo elettromagnetico generato dalle LFC puo' viaggiare all'interno dei cavi elettrici esponendo le persone alla cosi' detta “elettricita' sporca” in tutta l'abitazione. Uno studio pubblicato nel giugno del 2008 dall'American Journal of Industrial Medicine segnalava che questa elettricita' sporca aumenta di 5 volte il rischio di contrarre il cancro. L’effetto dannoso dell'elettricita' sporca e' stato evidenziato anche dalle ricerche condotte dalla ricercatrice canadese Marta Havas.
Le lampade alogene a basso voltaggio (12V) possono anch’esse essere dannose a causa del campo elettromagnetico generato dal trasformatore. Cio' succede in particolare con le radiazioni emesse dai “trasformatori elettronici” che possono contaminare anche le condutture generando elettricita' sporca.
Le lampade alogene a 220 V non hanno invece questo effetto.


Mercurio

Le LFC contengono da 3 a 5 mg di mercurio, una sostanza estremamente tossica per il cervello, il sistema nervoso, i reni ed il fegato. Sebbene si dica che le LFC hanno un basso contenuto di mercurio, questo quantitativo e' piu' che sufficiente a causare seri danni alla salute. In modo particolare sono a rischio le donne in stato di gravidanza ed i bambini piccoli, poiche' il mercurio influisce sullo sviluppo del cervello e del sistema nervoso del feto e del neonato.

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Valutazioni eseguite dimostrano che quando una lampadina a basso consumo si rompe i vapori di mercurio si diffondono e le emissioni superano di gran lunga i livelli di sicurezza per svariate settimane dalla rottura. Le lampadine che non vengano smaltite correttamente potrebbero rompersi nei camion della spazzatura, diffondendo i vapori di mercurio sulla citta', o finire nelle discariche dove il mercurio puo' contaminare aria, acqua e suolo. Di conseguenza, la messa al bando delle lampadine ad incandescenza ed il conseguente aumento dell’utilizzo delle LFC portera' centinaia di chilogrammi di mercurio direttamente nelle nostre case e nelle nostre strade.


Radiazioni-UV

Le LFC senza il doppio guscio protettivo (ed anche alcuni tipi di lampade alogene) emettono radiazioni UV-B e tracce di UV-C. E' ben noto che questo tipo di radiazioni sono dannose per la pelle (i.e. tumore della pelle) e per gli occhi (i.e. cataratta). Diversi studi, infatti, dimostrano che le lampade fluorescenti aumentano il rischio di contrarre tumori della pelle.

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La British Association of Dermatologists sostiene che le persone che soffrono di alcune malattie della pelle o che sono sensibili alla luce accusano un aggravamento dei loro sintomi in conseguenza dell’uso di lampadine a basso consumo energetico. Perfino individui senza problemi cutanei preesistenti possono sviluppare sul viso sintomi allergici e/o lesioni simili alle ustioni da sole.
La protezione supplementare del doppio guscio sulle LFC puo' circoscrivere il problema delle radiazioni UV, ma fintantoche' saranno vendute LFC senza doppia protezione, le razioni UV continueranno ad essere un alto fattore di rischio.


Ulteriori problemi

Altri problemi correlati all’uso delle LFC comprendono il tremolio della luce che puo' provocare mal di testa, affaticamento della vista e problemi di concentrazione e l’alta percentuale della componente blu della luce che, come e' risaputo, diminuisce la produzione di melatonina, che a sua volta puo' causare disturbi del sonno, tumori, attacchi di cuore, ecc. Di conseguenza è necessario sapere che nel momento in cui tali lampade divengono spazzatura bisogna smaltirle nella maniera più appropriata, evitando il rischio che il mercurio vada disperso nell'ambiente e permettendo che gli altri materiali riciclabili di cui sono composte siano trattati nel modo più rispettoso per l'ambiente.

Quindi, non buttatele in nessuno dei tre contenitori per rifiuti (verde, blu, bianco) che si trovano per le strade!!


Esiste un'altra alternativa?

Esiste la possibilità di sostituire le lampade a incandescenza con quelle a LED, con un risparmio dell'80%,senza mercurio,ecologiche, con durata eccezzionale (50 mila ore, cioè 16 anni) e prive di emissioni di onde infrarosse ed ultraviolette, In questo modo si può risparmiare e rispettare l'ambiente.
Peccato che queste lampade in Italia non vengano pubblicizzate. Già... chissà perchè?

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Lampade a incandescenza,a fluorescenza e a LED


Ciclo dei rifiuti

La Normativa comunitaria RoHS (Direttiva 2002/95/CE), a partire dal luglio 2006, vieta la commercializzazione nell'Unione europea di apparecchiature elettriche ed elettroniche contenenti sostanze considerate tossiche, quali piombo, mercurio, cadmio, cromo esavalente, bifenili polibromurati (PBB) o etere di difenile polibromurato (PBDE). La Direttiva esentava da tale obbligo chi commercializzasse lampade fluorescenti compatte per un quantitativo massimo di mercurio pari a 5 mg per lampada, dato che il mercurio era un elemento necessario per il funzionamento di queste lampade. Tale esenzione non è stata riesaminata ed è tuttora in vigore, anche in seguito alla comparsa sul mercato di lampade fluorescenti completamente prive di vapori di mercurio.


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CDC RAEE - Missioni e compiti

Il Centro di Coordinamento RAEE è costituito dai Sistemi Collettivi istituiti per la gestione dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), in adempimento all'obbligo previsto dal Decreto Legislativo 25 Luglio 2005 n. 151 e successive modificazioni e integrazioni.

Esso è finanziato e gestito dai produttori ed ha per oggetto l'ottimizzazione delle attività di competenza dei Sistemi Collettivi, a garanzia di comuni, omogenee e uniformi condizioni operative.

Il Centro di Coordinamento, organismo previsto dal Decreto Legislativo 151/05, ha il compito di ottimizzare le attività di competenza dei Sistemi Collettivi, a garanzia di comuni, omogenee e uniformi condizioni operative.

Da un punto di vista giuridico il Centro di Coordinamento è un consorzio di natura privata, gestito e governato dai Sistemi Collettivi sotto la supervisione del Comitato di Vigilanza e Controllo.

Il ruolo primario del Centro di Coordinamento è quello di garantire che tutto il Paese venga servito e che tutti i Sistemi Collettivi lavorino con modalità ed in condizioni operative omogenee.

Il Centro di Coordinamento, oltre a stabilire come devono essere suddivisi tra i diversi Sistemi Collettivi i centri di raccolta RAEE, rende disponibile a questi ultimi un call center nazionale quale unico punto di interfaccia per le richieste di ritiro.

Il Centro di Coordinamento è aperto a tutti i Sistemi Collettivi dei produttori che, al fine di adempiere alla normativa ai sensi del Decreto Legislativo 151/2005, hanno l'obbligo di iscrizione allo stesso.

Ogni anno vengono immessi nel mercato italiano 130 milioni di lampade a basso consumo di energia.


Ecolamp


[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] è il Consorzio senza scopo di lucro che si occupa proprio della raccolta e del trattamento delle sorgenti luminose a basso consumo esauste, rifiuti che contengono componenti tossiche ma possono essere riciclati fino al 95%.

Il valore di un gesto, per preservare l'ambiente, per garantire un futuro alla natura e a chi dovrebbe prendersene cura.


Smaltimento - Centri di raccolta

I centri di raccolta sono situati nelle "isole ecologiche" presenti in tutti i principali Comuni.
Scopri il Consorzio e le sue attività di ritiro, trasporto e trattamento di questi particolari RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) e come un tuo semplice gesto può essere fondamentale per tutelare l’ambiente e la salute di tutti noi.
    Cerca il tuo centro di raccolta più vicino

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Fonte: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] - [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] - Web
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