Equipaggiamento - ZainoLo zaino è, dopo gli scarponi, il secondo protagonista di un’escursione e le ditte specializzate ne producono di tutti i tipi, per tutte le esigenze e le tasche.
Da tempo, attraverso numerose importanti tappe, si è giunti alla conclusione che il maggior comfort nel trasporto a spalla, si ha se lo schienale del sacco aderisce anatomicamente al dorso e se il carico è ben distribuito tra spalle, dorso e bacino.
Tutte le migliori fabbriche di zaini garantiscono oggi, con soluzioni tecniche differenti, questi due importanti requisiti: il primo mediante telai e imbottiture più o meno modellabili incorporati nello schienale, il secondo mediante una ricca serie di fibbie regolabili.
Anche se esistono zaini che lasciano traspirare il sudore della schiena, per la maggior parte degli zaini l’aderenza dello schienale al dorso va certamente a detrimento della traspirazione e, per ridurre in parte l’inconveniente, si può interporre fra la schiena e lo zaino un asciugamano di spugna facilmente sostituibile quando è bagnato.
Per quanto riguarda la distribuzione dei carichi, è da ricordare che la nostra spina dorsale non è particolarmente progettata per sopportare le compressioni che riceve dagli spallacci ed è quindi consigliabile che una buona parte del peso gravi sul bacino grazie a una adeguata regolazione dell’altezza del cinturone; l’appoggio sul bacino, cerniera del movimento deambulatorio, consente inoltre migliore libertà di moto reciproco tra busto e arti inferiori.
Per camminare sicuri e ridurre lo sforzo, inoltre, è indispensabile che il carico sia equilibrato tanto in direzione laterale quanto in direzione anteriore - posteriore e che il tutto non possa oscillare sbilanciandosi.
Ciò si ottiene con una razionale distribuzione delle masse all’interno dello zaino. Nel riporre gli oggetti bisognerà tenere conto dei loro pesi, della frequenza e dei tempi d’uso, della loro suscettibilità agli urti e all’umidità ed evitare che corpi duri e spigolosi si trovino a ridosso della schiena.
Uso previsto dello zaino
Normalmente l’acquirente afferma che sono molti gli usi previsti del suo futuro zaino, è però necessario considerare l’utilizzo principale che se ne vuole fare e quindi scegliere lo zaino adatto per tale impiego. Si deve poi controllarne l’idoneità rispetto ad eventuali specifiche esigenze (lunghi trekking o veloci arrampicate).
Non si devono fare mai compromessi per quanto riguarda le esigenze primarie e, se necessario, meglio avere due zaini che soddisfano diverse esigenze invece di arrivare ad un compromesso inadeguato.
Capacità
Si deve scegliere uno zaino che sia predisposto per portare eventuali articoli speciali che si potrebbero voler usare, ad esempio, sci, attrezzatura per arrampicata, ecc.
Come regola generale, uno zaino con capacità inferiore ai 40 litri è adatto per escursioni di un giorno, uno zaino da 40-60 litri è più appropriato per escursioni di alcuni giorni ed uno zaino di dimensioni più grandi può essere usato per trasportare attrezzatura varia per periodi più lunghi come per spedizioni o escursioni di più giorni. Vi sono diversi modi per aumentare la quantità di attrezzature che si possono portare come, ad esempio attaccando tasche laterali o assicurando attrezzatura sotto le cinghiette compressori, ma è meglio darsi un piccolo margine di capacità all’inizio e di ricorrere a tali opzioni per articoli specifici non normalmente trasportati.
Come Riempire lo zaino da trekking
Riducendo all’essenziale il materiale da portare e preparando lo zaino nella maniera adeguata, il trasporto del carico risulta più semplice. ndamentale posizionare nell’ordine giusto i diversi oggetti, sistemando, ad esempio, le cose leggere come il sacco letto e i vestiti sul fondo dello zaino, e gli articoli pesanti come gli utensili da cucina, i viveri o la tenda, nella parte superiore, in modo tale che aderiscano il più possibile al dorso.
Occorre fissare un limite di peso proporzionato alle proprie forze fisiche a alla durata dello sforzo: generalmente per un’escursione lunga e dovendo camminare per molti giorni di continuo, non bisogna superare i 12 kg; per una marcia media si può arrivare a 15 kg; per una marcia corta a 20 kg.
Ecco alcune regole per rimepire uno zaino da trekking
1. Riponete gli oggetti che utilizzate più raramente, come i soldi, le chiavie i documenti, nella tasca porta documenti posta all’interno del cappuccio.
2. Nelle tasche laterali e del cappuccio sistemate tutto quello che vi serve sempre a portata di mano: carta iigienica, vestiti extra, borraccia, cartine geografiche, bussola, snack.
3. Fissate gli oggetti lunghi come la paleria o i bastoncini da
trekking (se non vi servono) con le cinghie di compressione sul lato dello zaino, in modo che le estremità siano inserite nelle tasche. Fissate gli oggetti più ingombranti materassino isolante, tenda) con le cinghie di compressione all’esterno dello zaino.
4. In mezzo sistemate invece gli utensili da cucina, i viveri, i vestiti e gli oggetti personali, facendo attenzione a mettere in alto le cose più pesanti, il più vicino possibile alla schiena. Le cose che utilizzate più di rado (sacco bivacco ecc.) possono essere riposte sul fondo, mentre il set di pronto soccorso e gli indumenti protettivi devono essere sempre a portata di mano, nella parte alta dello zaino.
5. Nel comparto inferiore, mettete gli oggetti leggeri come il sacco letto o eventuale biancheria di ricambio.
EguipaggiamentoL’abbigliamento che indosseremo e l’equipaggiamento che ci porteremo appresso con lo zaino variano notevolmente in funzione delle condizioni climatiche, delle caratteristiche del terreno, dei punti di appoggio, del modo di pernottare e di sfamarci, della durata del viaggio.
Saper scegliere da un mare di attrezzatura, descritta in queste pagine, l’equipaggiamento giusto, non è cosa facile.
Un metodo potrebbe essere il seguente: dovete pensare a cosa vi potrebbe essere utile e a cosa potreste rinunciare, poi dovete fare una lista e controllare che il peso totale rimanga al di sotto del livello da voi fissato, se ciò non fosse rileggete la lista e sicuramente troverete qualcosa di non indispensabile che potete eliminare.
Occorre sempre ricordare che in un’escursione è ipotizzabile dover affrontare delle emergenze e avere l’attrezzatura adeguata consente di togliersi d’impaccio in situazioni a volte difficili.
Per questo è consigliabile che nello zaino trovino posto una serie di accessori che si riveleranno molto utili al momento del bisogno; qui di seguito riportiamo una serie di
accessori utili per una breve escursione:
Mantella impermeabile
Occhiali
Sacchetti di plastica per riparare gli oggetti o indumenti dall'umido, o da utilizzarsi ai piedi in caso di guado, utilizzabili anche come ghette per la neve o per la pioggia battente
Fischietto e/o specchietto per segnalazioni
Stringhe di ricambio
Spago grosso
Spille di sicurezza, ago e filo per vestiti
Borsa a rete di minimo ingombro
Candela e fiammiferi (da impermeabilizzare con cera fusa)
nastro adesivo
Altri oggetti non indispensabili o da usare in condizioni particolari
Binocolo
Quaderno e matita per note
Macchina fotografica
Racchette da neve
Ramponi o puntali
picozza (necessario conoscerne il corretto uso)
Se l'escursione è di più giorni si puo' prevedere inoltre:
Uno straccio assorbente (spugna)
Un pezzo di sapone
Mollette stendi biancheria
Ago e filo idoneo per riparare zaino e tenda
Batterie di ricambio
Porta documenti
Per un trekking impegnativo occorre considerare inoltre:
Materiale per cucinare
Pentolini in alluminio
Fornellino, meglio se con il ripara fiamma
Posate pieghevoli
Apriscatole
Materiale per dormire
Tenda e materassino
Sacco letto (idoneo alla stagione e alle condizioni ambientali)
Sacco lenzuolo, nel caso si voglia pernottare in un rifugio o bivacco con già le coperte
Lenzuolo in alluminio
Telo nylon per sotto-sopra tenda
Accessori di igiene personale:
Fazzoletti di carta
Carta igienica
Sapone
Asciugamano di spugna o cotone (asciuga prima)
Spazzolino e dentifricio
Crema solare Il materiale sopra elencato rappresenta l’insieme dell’attrezzatura che normalmente ci si dovrebbe portare in un’escursione. I singoli elementi e ulteriori elementi per escursioni più lunghe vanno ovviamente selezionati in base alla tipologia di uscita che si prevede di fare.
L’esperienza rimane comunque la migliore consigliera per poter fare degli zaini completi e nello stesso tempo leggeri;è infatti inutile riempirsi di materiale “perché c’è ancora posto”.
Uno zaino per un trekking da più giorni non dovrebbe superare i 15 Kg di peso, mentre per un’escursione in giornata 6-7 Kg sono il limite.
Racchette da neve L’uso delle racchette a lunghezza fissa o regolabile (telescopiche) si è diffuso recentemente. Queste permettono di scaricare il peso dello zaino su più punti inoltre possono servire per evitare una caduta se si scivola. Nei casi in cui di voglia avere le mani libere possono risultare scomode ed è quindi meglio riporle nello zaino.
Una valida alternativa alle costose racchette da trekking è un robusto bastone che è sempre consigliabile portare (o prenderlo sul posto) per difendersi dai cani randagi e per evitare cadute durante passaggi difficili.
Torcia elettricaUna torcia elettrica professionale non è proprio a buon mercato ma è indispensabile per muoversi di notte. Le marche più note sono Maglite e Surefire. Ciascuna ha caratteristiche peculiari in un senso o nell’altro che portano a preferire una o l’altra a seconda delle necessità. Tra i parametri da non sottovalutare sono la durata della batteria, la resistenza agli urti e l’impermeabilità . È opportuno portare sempre pile e lampadine di scorta e magari un Cyalume di emergenza.
Bussola La bussola non è altro che un ago magnetico libero di ruotare intorno a un asse di equilibrio. Il campo magnetico terrestre porta l’ago della bussola a indicare il nord magnetico. La sua utilità è indiscussa nei boschi anche per escursionisti esperti e per quelli dotati di gps. A volte infatti la copertura da parte degli alberi è così spessa che il segnali satellitari non possono essere captati. Su alcune mappe militari è indicata la declinazione magnetica, cioè l’angolo di correzione per calcolare il nord geografico (quello che indica la bussola è il nord magnetico). L’errore sul territorio italiano è praticamente trascurabile, e aumenta avvicinandosi ai poli.
Mappe topograficheL’igm (istituto geografico militare) ha realizzato la cartografia di tutta l’Italia ed è possibile acquistare mappe con scala compresa tra 1:50.000 e 1:10.000. La scala indica il rapporto tra una misura sulla carta e una misura sulla realtà : ad esempio 1 cm in una scala 1:10.000 indica 100m. Il comune ha a disposizione mappe anche più dettagliate che sono anch’esse acquistabili dai cittadini.
La mappa topografica è un elemento indispensabile per gli escursionisti. Essa è una riproduzione piatta del territorio, dove sono segnate le diverse altitudini con delle linee chiuse dette isoipse. Sono segnati inoltre gli elementi geografici e artificiali del territorio (fiumi, laghi, boschi, alberi, strade, chiese, edifici, ponti, ferrovie, ecc.). Nelle cartine militari sono sempre indicate le coordinate: latitudine e longitudine. Queste sono utilissime per coordinarsi con un gps o per segnalare un luogo via radio. Sebbene in alcuni casi sia possibile riconoscere la propria posizione dalla conformazione del territorio, l’uso di una bussola o di un gps faciliterà di molto l’utilizzo corretto della mappa.
GpsGps alias Global Positionig System, è un ricevitore satellitare che grazie a un ingente numero di satelliti geostazionari usa e ora anche europei è in grado di fornire con esattezza la propria posizione.
Ovviamente il metodo usato è la trilaterazione motivo per cui sono necessari almeno i segnali di tre satelliti per ottenere la propria posizione, più un quarto per l’altitudine. Ovviamente più segnali si prendono, più l’accuratezza sarà maggiore. Normalmente si riescono a prendere anche 5 o 6 satelliti assieme, ma in luoghi molto coperti si fatica a raggiungere il numero minimo. La precisione nei modelli militari arriva a pochi centimetri, in quelli civili scende a 5 m.
Le marche più note al mondo di gps sono certamente la Garmin e la Magellan. I gps di queste marche sono prodotti in versione cartografica o semplice.
Quella cartografica fornisce una cartina della zona ed è di gran lunga preferibile anche se ovviamente costa circa 200€ in più dell’altro tipo. La maggior parte dei modelli sono retroilluminati e impermeabili fino a cinque metri di profondità .
Le informazioni fornite dai gps comprendono: la propria posizione (latitudine, longitudine), l’altezza a cui ci si trova (con una precisione di ca. 5-10m), la velocità istantanea e media, la posizione del nord (geografico), direzione di marcia, distanza dal waypoint, il tempo impiegato in marcia e molto altro.
L’errore casuale (selective availability) introdotto volontariamente sui gps civili dai militari usa (DOD) è stato recentemente rimosso.
Si ricordi che i gps non possono essere usati in ambienti chiusi e ai poli, in auto funzionano solo sotto un vetro o con antenna esterna. Si ricordi infine che l’uso del gps non sostituisce completamente la carta topografica.
Crema solareQuando si va in alta montagna o quando il sole batte veramente si deve usare una crema solare per coprire la faccia e le orecchie per evitare ustioni.
Orologio da EscursionistaOgni escursionista dovrebbe essere dotato di un orologio digitale con molteplici funzioni utilissime per un trekking: barometro, altimetro, bussola, gps, retroilluminazione. Casio Èla marca leader nella produzione di orologi al quarzo dotati di funzioni utili agli escursionisti. Vedi articolo orologio da escursionista.
Razioni alimentariNello zaino dovrebbe sempre trovar posto una bottiglia d’acqua e un integratore salino oltre a biscotti, cioccolata, frutta secca ecc.
Kit di pronto soccorso Il kit di pronto soccorso dovrebbe essere sempre portato con se durante un escursione. Ce ne sono di diversi tipi in commercio ma la cosa migliore è realizzarne uno da soli. Principalmente servono garze, cotone, cerotti, acqua ossigenata, ammoniaca, laccio emostatico, succhia veleno (per morsi di vipera e punture di insetti), bisturi, aspirina, analgesici, antidiarroici e un contenitore in plastica dove riporli.
Il coltello Semplice, in acciaio inossidabile, con meccanismo di blocco; occorre, durante l’escursione, averlo sempre a portata di mano.
Più utile e versatile per un trekking medio è il classico coltello multiuso svizzero, che oltre ad essere un buon coltello per quanto riguarda i materiali con cui è costruito, risulta anche il più utile in molti piccoli lavori.
Hai mai dovuto fabbricare un picchetto di legno, o aprire una scatoletta di cibo, o affettare una pagnotta di pane, o fare un buco in una cinta, o avvitare una vite, o preparare dei pezzetti di legno per accendere il fuoco?
Il coltello può aiutarti a fare tutte queste cose e altre ancora. Il coltello migliore per uno escursionista è quello pieghevole a temperino, con una lama solida e diversi altri dispositivi che variano a seconda del modello, come l’apriscatole, il punteruolo, il cavatappi, ecc.
Il coltello può essere molto pericoloso, se non sai come adoperarlo.
Impugna il coltello con la mano ben stretta sul manico.
Non mettere il pollice sopra la lama perché fai minor forza e rischi di ferirti. Taglia il legno rivolgendo la lama verso il basso, in direzione del suolo.
Come averne cura. Il tuo coltello è uno strumento prezioso, abbine cura:
-tienilo sempre pulito, asciutto e affilato
-non lo adoperare mai su cose che possono rovinarlo o spezzarlo
-tienilo lontano dal fuoco: il calore fa perdere la tempra all’acciaio e il filo della lama diviene meno resistente
-non lasciarlo sul terreno, umidità e sporcizia lo rovinano
-dopo averlo adoperato, pulisci la lama, asciugala e richiudila
-di tanto in tanto metti un po’ di olio sulle giunture; in questo modo le lame si apriranno più facilmente.
Cura, manutenzione e pulizia dell’equipaggiamentoAl nostro rientro da un’escursione, soprattutto se lunga o meglio ancora se in posti umidi e fangosi o secchi e sabbiosi, svuotati i sacchi ci troviamo di fronte a un cumulo conico di indumenti, calzature e oggetti vari sporchi e maleodoranti da pulire, rimettere in ordine e riporre con alcune attenzioni affinché siano pronti per la volta seguente.
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