Portovenere, le Cinque Terre e le isole di Palmaria, Tino e Tinetto
ITALIA
La Riviera di Levante Ligure tra Cinque Terre e Portovenere è un sito cultura di eccezionale valore, che rappresenta l'interazione armoniosa tra le persone e la natura per produrre un paesaggio di eccezionale qualità scenica che illustra un modo tradizionale di vita che è esistita per un migliaio di anni e continua a svolgere un importante ruolo socio-economico nella vita della Comunità.
Portovenere: Il paese sorge all’estremità occidentale del Golfo della Spezia su un promontorio di suggestiva bellezza, uno stretto braccio di mare divide il paese dalle tre isole Palmaria Tino Tinetto.
Tramite il caratteristico carugio si arriva alla nota chiesa di San Pietro arroccata sulla roccia del promontorio e con essa quasi fusa in un’armonia architettonica unica al mondo, e’ stata costruita dai Genovesi tra il 1256 e il 1277 sulle vestigia di una chiesa paleocristiana.
Le Cinque Terre:Sorgono nel tratto di costa tra Punta di Montenero e Punta Mesco e sono Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso.
Le Cinque Terre, grazie alle caratteristiche geografiche del territorio dove sorgono, costituiscono una delle principali attrattive turistiche della Riviera spezzina, infatti il contesto orografico è molto particolare, ossia un territorio collinare naturalmente aspro ed accidentato, addolcito dalla costruzione di terrazzamenti per la coltura, che cala verso il mare con forti pendenze facendone così uno dei più caratteristici e affascinanti paesaggi della Liguria..
Sono famose anche per i loro vini e per lo sciacchetrà, vino passito, dolce e liquoroso ottenuto dalla spremitura dell’uva appassita.
Per le loro bellezze naturali sono visitate ogni anno da migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo.Nel 1997, le Cinque Terre, insieme a Portovenere ed alle isole Palmaria, Tino e Tinetto, sono state inserite tra i patrimoni dell’ umanità dell’UNESCO nella lista "WORLD HERITAGE LIST" (Patrimonio Mondiale dell'Umanità) e quindi è stato riconosciuto come uno dei più bei siti di interesse naturalistico delmondo.
Vernazza:Vernazza fu fondata intorno all’anno Mille. Il suo nome deriva dalla "Gens Vulnetia", antica famiglia romana alla quale appartenevano gli schiavi che, una volta liberati, fondarono il paese. Un tempo più prospera degli altri paese delle Cinque Terre, Vernazza ospita elementi architettonici di pregio, come logge, porticati, portali. Il borgo, nobile ed elegante, si sviluppa lungo il torrente Vernazzola, ora coperto, arroccandosi sulle pendici di uno sperone roccioso. Percorsa da ripide e strettissime viuzze che scendono verso la strada principale che finisce in una piazzetta situata di fronte al porticciolo, Vernazza è punteggiata da costruzioni difensive, case-torri, il Torrione e il castello dei Doria, símbolo dell’importanza economica avuta nell’antichità e protetta dai Genovesi contro i Saraceni e le invasioni barbariche.
Corniglia:Le origini diri Corniglia salgono all'epoca romana, come dimostra il nome, da "Gens Cornelia", famiglia romana padrona del luogo. Corniglia si trova su un promontorio roccioso a picco sul mare, alto un centinaio di metro, dal quale si possono ammirare tutti gli altri quattro borghi delle Cinque Terre.
Per arrivarci bisogna salire la caratteristica 'Lardarina', una lunga scalinata di mattoni formata da 33 rampe e 377 gradini oppure la strada carrozzabile che dalla ferrovia conduce al paese.
Più legato al territorio che al mare, Corniglia ha vocazione agricola ed ha una tipologia urbana simile a quella dei centri rurali dell'entroterra, con case più basse, sopraelevate solo recentemente.
Il borgo si sviluppa lungo via Fieschi, con le case affacciate sulla via da un lato e dall'altro guardando il mare. Rimangono i ruderi di una rocca risalente al 1556, su una rupe a strapiombo sul mare. La chiesa parrocchiale di San Pietro è una bellísima testimonianza gotico-ligure delle Cinque Terre, edificata nel 1334 sui resti di una cappella del XI secolo.
Manarola:Manarola ha origini molto antiche, fondato dagli abitanti dell'insediamento, forse romano, di Volastra. Il suo nome deriva dal latino "Manium arula", cioè tempietto dedicato ai Mani, ma le informazioni storiche finiscono qui per mancanza di fonti precise.
Come gli altri paesi delle Cinque Terre, a Manarola è formata da case-torri arroccate su uno scosceso promontorio di roccia scura, con il porto racchiuso tra questo e lo sperone dove si trova il cimitero. Il borgo si struttura attorno al corso principale, ora coperto del torrente Groppo. Parallelamente si trova la via di Mezzo, che un tempo rivestiva grande importanza nel borgo prima della copertura del torrente, mentre a monte dell'abitato si trova la piazza in cui sono concentrati gli edifici religiosi, tra cui la chiesa di San Lorenzo in stile gotico, l’oratorio del Disciplinati e la torre campanaria.
Curiosa è la piramide bianca in cemento che spunta tra le case, segnale trigonometrico per i naviganti.
Si può godere la natura con piacevoli passeggiate rilassanti alla portata di tutti, soprattutto la Via dell'Amore, che unisce Manarola e Riomaggiore, una strada tagliata nella roccia a picco sul mare.
Rio Maggiore:Riomaggiore è la più orientale delle Cinque Terre, primo borgo che si incontra arrivando da La Spezia, situato nella stretta valle del torrente Rivus Maior, ora coperto. Strutturato a gradoni come i borghi situati in valli torrentizie il paese risale secondo la tradizione all'VIII secolo, fondato da un gruppo di profughi greci in fuga dalla persecuzione iconoclasta di Leone III l'Isaurico.
Le abitazioni, tinteggiate con i tipici colori liguri, seguono lo schema delle case-torri, sviluppate in altezza su tre o quattro piani, legate le une alle altre in schiere parallele. L'accesso alle case è possibile oltre che dall'ingresso principale, dal retro all'altezza dei piani superiori.
Nella parte alta si trova la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, costruita nel 1340 per ordine del vescovo di Luni. L'oratorio dei Disciplinati è del XVI secolo, mentre dalla parte opposta in posizione elevata vi sono i resti del castello del XV-XVI secolo.
A Riomaggiore ha inizio la Via dell’Amore, fino a Manarola, una strada pedonale molto suggestiva, dove si ammirano splendidi paesaggi, tra il rumore delle onde che si infrangono sugli scogli e l’aria salmastra.
Monterosso al mare:Monterosso al Mare è il paese più occidentale delle Cinque Terre. A ridosso di colline coltivate a vite ed olivo, Monterosso ha stupende spiagge, scogliere a picco e acque cristalline.
La torre Aurora, sopra il colle di San Cristoforo, separa il borgo antico medievale, sviluppatosi lungo le sponde del torrente Branco, ora coperto, da quello moderno e residenziale che si estende lungo la spiaggia. Monterosso Vecchio è dominata dalla mole dei resti del castello obertengo a strapiombo sul mare, le tipiche case-torri attraversate da stretti carruggi. Nella chiesa di San Francesco sono custodite importanti opere tra cui la Crocifissione, da molti attribuita al Van Dyck. Nel XVI secolo Monterosso era cinta da ben tredici torri, della quali restano tre torri rotonda nel castello, la torre medievale, oggi campanile della chiesa di San Giovanni, e la torre Aurora.
La spiaggia di Monterosso è la più estesa delle Cinque Terre e perciò il paese ha una vocazione prettamente turistica. Monterosso ha la maggior ricettività alberghiera delle Cinque Terre e della riviera del levante spezzino.
Da segnalare i carruggi del paese vecchio.
L'isola PalmariaL'isola Palmaria, l'unica isola abitata della Liguria con una decina di famiglie residenti, si trova di fronte all'antico borgo di Portovenere e forma un piccolo arcipelago che comprende l'isolotto del Tino e del Tinetto. Ad ovest, dopo Portovenere, ha inizio la costa delle Cinque Terre: Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza, Monterosso.
L'isola Palmaria è inserita nel Parco Naturale Regionale di Portovenere ed è ricca di peculiarità naturali e paesaggistiche.
Le Isole di Tino e Tinetto L’isola del Tino si trova a sud della Palmaria, dalla quale dista circa 400 metri.
Ha una forma triangolare e una superficie pari a un terzo di quella di Palmaria, ha anch’essa il versante verso ponente arido, mentre il resto è caratterizzato da una vegetazione arborea mediterranea. Nella parete occidentale dell’isolotto del Tino si apre una fenditura alta 28 metri circa, prodotta dall’erosione del mare. E’ detta “sifone del Tino” o “Grotta del Lupo” perché durante le violente mareggiate i flutti si spingono nel suo interno per fuoriuscire da una bocca superiore, emettendo tenebrosi rumori simili ai lamenti di un animale.
Il Tinetto, rispetto alle tre isole del Golfo, è quella che ha dimensioni più ridotte e che si trova più a Sud, a poca distanza dal Tino. In realtà il Tinetto con i suoi circa 6000 m² di superficie è poco più di uno scoglio, privo di vegetazione arborea (sono presenti alcuni arbusti tipici della macchia mediterranea); tuttavia esso conserva tracce della presenza di comunità religiose sul suo angusto territorio. Nella parte più occidentale vi è infatti il rudere di un piccolo oratorio, risalente al VI secolo; spostandosi verso Est invece si trovano i resti di un edificio più complesso, una chiesa a due navate con celle per i monaci, costruita in varie fasi sino al XI secolo e distrutta definitivamente dai saraceni. Pochi metri a sud dell'isolotto, sulla sommità di uno scoglio semisommerso, un tempo incubo dei diportisti, è stata installata una statua di Stella Maris alta circa due metri.
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