Aquileia (nella regione Friuli-Venezia Giulia) è stata una delle più grandi e ricche città dell'Antico Romano Impero fino alla sua distruzione ad opera di Attila a metà del V secolo. La maggior parte di essa si trova ancora sepolta sotto terra e come tale costituisce la più grande riserva archeologica del suo genere. La basilica patriarcale, un straordinaria struttura con una eccezionale pavimentazione a mosaico, ha giocato un ruolo ondamentale nell'evangelizzazione di una vasta regione dell'Europa centrale.
Nell'anno 1998 la Zona Archeologica e la Basilica Patriarcale di Aquileia sono state inserite nella lista dei Patrimoni dell'Umanità UNESCO. Tre sono i criteri base di ammissione soddisfatti da questo sito di grande valore culturale: Criterio (III): Aquileia è stata una delle più grandi e più ricche città dell'Antico Romano Impero. Criterio (IV): In virtù del fatto che la maggior parte dell'antica città di Aquileia sopravvive intatta sotto terra, il sito rappresenta il più completo esempio di una antica città romana del mondo mediterraneo. Criterio (VI): Il complesso costituito dalla Basilicale Patriarcale di Aquileia ha svolto un ruolo decisivo nella diffusione del cristianesimo nell'Europa centrale agli albori del Medioevo.
Aquileia fu fondata dai Romani nel 181 aC all'estremità orientale della pianura veneta, a pochi chilometri dal mare, sulla riva del grande fiume Natisone che a quel tempo scorreva nella zona. Inizialmente Aquileia aveva il semplice ruolo di postazione offensiva per le operazioni militari contro i popoli barbari. Col tempo la città acquistò però una importanza sempre maggiore grazie al commercio e allo sviluppo di un artigianato assai raffinato, fino a divenire una delle più grandi e più ricche città di tutto l'impero. All'accresciuta importanza corrisposero l'ampliamento e la monumentalizzazione dell'antico centro abitato, che fu in particolare dotato di un porto fluviale e di splendidi edifici pubblici. Durante i secoli successivi la città Aquileia acquistò quindi un volto nuovo e con l'arrivo del Cristianesimo divenne un centro di organizzazione ecclesiastica e quindi anche una delle maggiori sedi vescovili della cristianità. Il crollo economico e sociale di Aquileia iniziò nell'anno 452 dopo l'assedio e la distuzione della città ad opera di Attila.
Aquileia viene oggi definita la "seconda Roma" per le sue grandi aree archeologiche, in parte ancora inesplorate. Le zone indagate e rese visitabili sono relativamente recenti e rappresentano infatti solo una minima parte di ciò che è ancora presente sotto terra. Gli elementi più importanti dell'area archeologica di Aquileia sono: Il Foro - il piazzale centrale della città romana, dove erano situati la basilica forense, luogo amministrativo e giudiziario, le botteghe commerciali e i templi dedicati alle divinità. Lo scavo archeologico del Foro è tuttora ancora in fase di ultimazione. Il Porto fluviale - alimentato dalle acque del Torre e del Natisone, era uno dei più importanti porti dell'antichità: la sua era di 48 metri e la sua lunghezza oltrepassava i 300 metri. Sul lato occidentale scorrevano le mura difensive e qui erano ubicati gli enormi magazzini di derrate e materiali che arrivavano e partivano da Aquileia via fiume o lungo le strade che collegavano la città romana alle terre d'oltralpe. Il sepolcreto - una necropoli romana, posta fuori dalle mura difensive, caratterizzata da cinque recinti funerari delimitati da appositi muretti. La necropoli offre esempi di due forme diverse di sepoltura antica: quella per inumazione (entro sepolcri) e quella per incinerazione (i resti ossei venivano depositati in urne).
Il complesso della Basilica Patriarcale di Aquileia sorge in posizione decentrata rispetto al nucleo principale dell'Aquileia romana. Il nucleo dell'edificio è costituito dalle due Aule Paleocristiane fatte erigere dal Vescovo Teodoro agli inizi IV secolo e collegate fra loro da un corridoio centrale dove inizialmente si svolgeva il rito del battesimo per immersione. L'attuale basilica è il risultato di molteplici opere successive di ristrutturazione che hanno portato anche all'introduzione di diversi stili architettonici: in seguito al terremoto del 1348, la Basilica venne restaurata con interventi in stile gotico, e nel periodo della dominazione veneziana accolse anche sovrapposizioni di matrice rinascimentale.
La Basilica Patriarcale presenta una pianta a croce latina. L'interno è a tre navate, divise da un colonnato, che giungono fino al transetto dove si aprono tre absidi riccamente affrescate. Il pavimento musivo è ancora quello dell'Aula Teodoriana dell'inizio del IV secolo, perfettamente conservato perché rimasto a lungo coperto e quindi protetto da una pavimentazione successiva.
Foto by [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] - Interno della basilica
Il mosaico ha un'estensione di circa 750 metri quadrati: è il più antico e grande pavimento paleocristiano dell’Occidente. Esso non ha un motivo decorativo uniforme e ripetitivo, ma è diviso in dieci tappeti figurati con soggetti biblico - simbolici; potremmo definirlo un catechismo per immagini, poiché ogni figura, ogni scena illustra con pertinenza,vivacità e fantasia verità di fede.
Le scene rappresentate sono tratte dall'antico testamento ed è particolarmente interessante notare che se nella pittura delle catacombe a Roma si iniziava a quel tempo a sviluppare un marcato simbolismo (semplificazione di stile a favore di una maggior immediatezza della raffigurazione), ad Aquileia è invece ancora presente uno stile naturalistico di matrice ellenistica, sebbene già pienamente adeguato alla nuova simbologia cristiana. I mosaici hanno un valore eccezionale sia per la loro ampiezza che per la completezza delle scene rappresentate e per il loro interesse iconografico. Dalla Basilica si può accedere alla Cripta degli affreschi, con decorazioni di gusto bizantino, ed alla Cripta degli scavi, dove sono ancora visibili i resti dell'antica Basilica Paleocristiana.