Tigre Webmaster
Data d'iscrizione : 02.10.12 Località : Genova Età : 52 Messaggi : 303
| Titolo: Da dove arriva il termine sincero? Mar Dic 11, 2012 9:51 am | |
| Da dove arriva il termine sincero? Di significato molto trasparente, deriva da un nome latino cristiano, Sincerus, letteralmente "onesto, sincero".
sincèro agg. dal lat. sincerus, composto da sem- (=uno solo) e -cerus, da una radice *kere- (=crescere), la stessa di cereale e del v. crescere, quindi il senso sarebbe di genuino perché con una sola scendenza.
Secondo gli antichi invece deriverebbe da sine (=senza) e cera (=tale come il miele puro): infatti Donato nelle nota a Terenzio, così definisce la voce: "purum sine fuco, et simplex, ut mel sine cera". Altri hanno proposto sim- contratto di simplex e la radice *kar- di creare, quindi semplice per sua natura; oppure da sine (=senza) e la radice *skar- (=spargere), presente nell'antico slavo skaredu, nel russo skareed, nell'antico scand. skarn, nell'anglosass. scearn (=letame), e quindi lett. senza impurità. La prop.sine è di origine indoeur.;cfr.sanscr.sanùtar (=separatamente), antico alto ted. suntar, itl. sain (=indifferente), gr. áneu."
Un'altra teoria è quella che vede "sincero" e "sincera" come una parola composta dalle parole spagnole sin e cera (=senza cera). Nel rinascimento scultori e architetti usavano scolpire le loro opere in unici blocchi di marmo bianco, qualora un artista facesse un errore, o una scheggiatura, si usava mascherare l'imperfezione con della cera. Da qui, un'opera "con cera" era un'opera imperfetta e disonesta, mentre un'opera "sin cera" (senza cera) era un'opera pura, onesta e... sincera. fonte: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]Nel libro di Dan Brown "Crypto" David scrive continuamente "senza cera" a piè pagina nei messaggi che lascia alla sua amata: esso viene svelato solo alla fine e attribuito a fantomatici scultori rinascimentali spagnoli che sostituivano con cera alcune parti che avrebbero dovuto essere, altrimenti, marmoree (attribuendo così l'origine della parola alla lingua spagnola). Con questa frase voleva comunicarle il suo amore autentico, onesto. | |
|