Scuderia Ferrari - Storia di un mito

Parco Ferrari World - Abu Dhabi

A ridosso del circuito di F1, il primo parco dedicato alla Rossa. Sotto un tetto avveniristico, montagne russe i cui vagoni gareggiano tra loro e simulatori di gravità. Per vivere un giorno da Alonso

Un parco a tema Ferrari. E' il primo al mondo, sta per nascere nell'isola di Yas, Abu Dhabi, Emirati Arabi Uniti, a due passi dal circuito che ospita dall'anno scorso il Gran Premio di Formula Uno. E non è una pista a caso, ma la più tecnologica di tutte, la prima dove Alonso, Hamilton e soci hanno corso sotto i riflettori.

Il Ferrari World, così si chiama il parco, è stato ufficialmente presentato ieri. Sarà aperto il 28 ottobre, giusto 2 settimane prima della seconda edizione della gara di formula 1. Ma ovviamente è destinato ad avere una vita propria, parte integrante - e permanente - di un programma di sviluppo del turismo nell'emirato, che potrà contare su un budget di oltre 30 miliardi di euro, e che prevede tra l'altro la creazione di sezioni locali dei musei Louvre e Guggenheim (2012).

Il parco si estende su 86mila metri quadrati, ma è sovrastato da un tetto due volte e mezzo più grande. L'esterno della copertura, color rosso Ferrari con tanto di cavallino, è già ora diventato l'effigie dell'isola di Yas. "Un luogo coperto, ma che da la sensazione di spazio aperto - ha speigato il direttore generale del parco, Claus Frimand -. Vi sembrerà di essere all'interno di un bastimento, perché il tetto sovrasta l'ambiente di 35-50 metri, il tutto senza alcuna struttura di sostegno, eccettuati il pilone centrale e una fila di colonne".

All'interno, 20 attrazioni. Si va da due diverse montagne russe. Una di esse, pensata come "replica" di una Formula uno e nata con l'obbligo di diventare la più veloce del mondo, sarà in grado di portare i passeggeri da 0 a 240 all'ora in appena 5 secondi. "Darà l'impressione di essere al volante di una F1", spiega il direttore del Ferrari World, Andy Keeling. L'altra, invece, è strutturata in modo che i vagoni facciano il percorso in parallelo, come una gara di auto, in modo che il vagone con meno peso a bordo arrivi primo al "traguardo".

Ancora, una torre di metallo, costruita al centro del parco, avrà il compito di spingere i passeggeri in avanti, prima di catapultarli indietro a velocità vertiginose "per simulare la forza di gravità che i piloti devono contrastare in gara", ha raccontato Frimand. E poi, una "California Spyder", uno dei più affascinanti modelli della produzione stradale del Cavallino, condurrà i visitatori attraverso "Bell'Italia", una miniatura del nostro Paese, con riproduzione di monumenti più famosi. E ancora, simulatori di guida sportiva e una mostra permanente sulla fabbrica di Maranello.

Il Ferrari Park nasce per attirare pubblico in un Paese che lancia la sfida del turismo sul fronte dell'offerta eclatante. Secondo gli ideatori del progetto, dovrebbe attirare ospiti soprattutto tra i facoltosi abitanti degli altri Paesi petrolieri arabi ricchi e limitrofi. Di fatto, nasce su una tabula rasa, un deserto di per sé poco allettante, che gioca la carta delle opere ad effetto per fare pubblico e cassa. Per la Ferrari, una prima assoluta, un modo nuovo per capitalizzare un marchio apprezzato come pochi altri al mondo, a prescindere dai risultati di Alonso, di Massa, e di tutti i piloti che li hanno preceduti e che li rimpiazzeranno al volante delle rosse.


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