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 Il Cremlino e la Piazza Rossa - 3° parte

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MessaggioTitolo: Il Cremlino e la Piazza Rossa - 3° parte   Il Cremlino e la Piazza Rossa - 3° parte EmptyMer Ott 10, 2012 7:31 pm



PIAZZA DELLE CATTEDRALI

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Posizionata nel cuore del Cremlino, questa piazza accoglieva fin dall’antichità tutti gli ospiti stranieri che entravano nella città, rappresentando la principale strada del complesso architettonico. Il nome della piazza deriva proprio dal fatto che la piazza è circondata da magnifiche cattedrali e sono: la cattedrale dell’Annunciazione, dell’Assunzione, dell’Arcangelo, della Deposizione della Veste, e dei dodici Apostoli, completata poi dalla torre campanaria di Ivan il Terribile e dal Palazzo Sfaccettato. Questa piazza era il palcoscenico per le parate nelle cerimonie di incoronazione degli Zar. Le cupole di queste chiese che splendono d’ oro rappresentano una miscela di architettura medievale unica al mondo offrendo panorami di suggestione unica anche al di fuori delle mura perimetrali.


CATTEDRALE DELL'ASSUNZIONE

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La Cattedrale dell'Assunzione , il tempio principale dello Stato russo, e' senza dubbio una geniale e insuperata opera architettonica. Autore di questo prodigio di pietra fu l'architetto italiano Aristotele Fioravanti che la costrui' negli anni 1475-1479 appunto nell'antica Piazza delle Cattedrali. Mosca voleva evidenziare la continuita' e il suo legame con la vecchia capitale della Rus' nord-orientale. Per questo a Fioravanti fu commisionata una chiesa simile alla Cattedrale dell'Assunzione della citta' di Vladimir. La Cattedrale dell'Assunzione fu eretta nella parte nord della Piazza al tradizionale posto dove gia' prima c'era uno dei piu' antichi centri di culto del Cremlino, una chiesa di legno e il camposanto. Alla fine del XIII secolo, durante il regno del principe di Mosca Daniil Alexandrovich qui venne costruita una delle prime chiese in muratura di Mosca. Nel 1326 il metropolita Pietro trasferi' la sua residenza da Vladimir a Mosca e conteporaneamente il principe Ivan Kalita' pose inizio alla costruzione della Chiesa dell'Assunzione della Santissima Vergine in cui il metropolita Pietro chiedeva di essere seppelito. Nel 1472 sul posto dell' ormai decrepita chiesa fu avviata la costruzione di un nuovo tempio, affidata agli architetti moscoviti Krivzov e Myshkin. Ma due anni dopo, l'edificio quasi ultimato crollo'. Proprio allora, ai tempi di Ivan III, fu invitato a lavorare in Russia il noto architetto italiano Aristotele Fioravanti di Bologna. I lavori di costruzione durarono quattro anni. Nel 1479 si svolse la cerimonia solenne della benedizione del tempio alla presenza del Granduca e dei dignitari. Il tempio di pietra bianca, sorretto da sei pilastri, sormontato da cinque cupole dorate, colpisce per la sua grandiosita', imponenza, per l'incredibile sollennita'. Le sporgenze piatte dei pilastri segmentato la facciata della Cattedrale e si concludono con le tipiche zakomare dell'architettura russa (tetti arcuati). Le finestre del secondo ordine ricalcano nel ritmo il motivo ad arco. Orizzontalmente la facciata dell'edificio e' divisa da fregi arcuati. I portali meridionale e settentrionale, gli ingressi principali della chiesa dalla parte della Piazza delle cattedrali, sono ornati di archi ed affreschi. La loro fuga verso il centro crea l'impressione di uno spessore monolitico delle pareti, mentre le absidi poco evidenziate accentuano la sensazione di una totale confluenza degli elementi architettonici della chiesa. Non a caso i contemporanei dicevano ñhe essa sembrava "un solo blocco di pietra".
Il senso di grandiosita' si conserva anche all'interno della chiesa che colpishe per la sua spaziosita' e abbondanza di luce, cosi' poco caratteristiche per il Medioevo russo. Pare un'enorme sala. Le volte molto altó poggiano sui tradizionali sei pilastri, due dei quali sono nello spazio dell'altare maggiore e sono, come d'abitudine, cruciformi. Gli altri quattro, determinanti per l'assetto dell' interno, sono a fasce e permettono di ammirare tutto lo spazio della chiesa. L'architetto italiano ha preferito rinunciare ai tradizionali cori, non evidenziando anche la parte centrale del tempio sotto la cupola, il che sottolinea ancor di piu' la somiglianza della chiesa ad un salone dell'alta societa'. Come 500 anni fa il tempio continua a stupire per la sua grandiosita', altezza, spaziosita', luce, sonorita'. La Cattedrale, che aveva nella vita dello stato un ruolo di primo piano, veniva ornata con particolare fasto. Due anni dopo la sua costruzione il famoso maestro Dionisio "e campagni" affrescarono le pareti. A loro appartiene anche l'iconostasi a piu' ordini. Alcuni frammenti degli affreschi del Quattrocento si sono conservati nello spazio dell'altare maggiore, sulla balaustra. All'inizio del Cinquecento, sotto Vassiliy Ivanovich, figlio di Ivan III, le pareti furono ornate di nuovi affreschi. Nel secolo successivo essi furono distrutti e al loro posto ne ricomparvero degli altri negli anni 1642-1644, gia' ai tempi dello zar Alexej Mikhailovich e del patriarca Nikon. Ai lavori presero parte piu' di 150 valenti pittori di Mosca e di altre citta' russe sotto la direzione di Ivan e Boris Paissein, iconografi dello zar. I soggetti e il modo di dipingere del tempio principale dello stato avrebbero dovuto poi servire da esempio alle altre chiese. Con cio' si spiega un'osservanza cosi' rigida dei canoni e degli schemi classici della pittura murale. Nei punti che secondo la simbologia cristiana sono i piu' importanti nel tempio, come la cupola e le volte, furono dipinti soggetti di maggiore rilievo. Sono le immagini di Gesu', dei vangelisti, dei patriarchi, dei profeti. Sui pilastri sono stati raffigurati i 135 martiri, onorati come "i sostegni della chiesa". Negli affreschi dedicata alla festa dell'Assunzione di maria Vergine si narra la sua storia e s'illustrano gli inni con cui viene esaltata. Per tradizione sulla parete occidentale e' dipinto il Giudizio Universale, una composizione impressionante per la sua mole in cui viene riflessa l'idea del castigo per i peccati e del premio per una vita proba qundo inesorabilmente si concludera' la storia terrena dell'umanita'.

Le pitture murali conservatesi fino ai nostri giorni sono di particolare valore in quanto costituiscono cicli tematici completi e composizioni come "I sette concili ecumenici" collocate negli ordini inferiori delle pareti. In tutto nella Cattedrale dell'Assunzione si possono ammirare 249 composizioni a soggetto e 2066 figure singole. Gli affreschi, seguendo il filo della narrazione, si snodano nei vari ordini lungo tutto il perimetro delle pareti della chiesa. Nel 1653, per volere del patriarca Nikon, riformatore della chiesa russa secondo i canoni della chiesa ortodossa greca, fu realizzata una nuova iconostasi di 16 metri di altezza, decorata con argento cesellato e laminato d'oro. Era composta da 69 icone disposte in quattro ordini, i cosi' detti ordini "della preghiera" "delle feste", "della profezia", "dei patriarchi".
Nella Cattedrale dell'Assunzione sono raccolte icone della Russia antica di impareggiabile valore. Sono disposte lungo le pareti e davanti all'altare maggiore. Ci sono tra di esse delle opere uniche dell'antica arte russa , risalenti a periodi antecedenti l'invasione mongola. Tale e' l'icona di San Giorgio di Novgorod della fine dell'XI-inizio del XII secolo. Da ricordare anche icone di eccezionale pregio come il Redentore infuriato della meta' dei Trecento, la Trinita' ed altre. Un esempio di innovazione spirituale nei secoli XIV-XV e' l'icona della Madonna di Vladimir che si differenzia dal famoso originale bizantino per un piu' naturale ed espressivo lirismo. A ragione essa e' riconosciuta come una delle migliori opere iconografiche dell'epoca di Andrej Rubliov. La fine del Trecento fu contrassegnata da animati contatti culturali con Bisanzio e i paesi balcanici. In Russia vennero a lavorare pittori greci e balcanici. Infatti l'icona della Cattedrale dell'Assunzione la Crocifissione e' eseguita in stile greco, mentre l'icona Pietro e Paolo s'ispira alle tradizioni bizantine. Nella Cattedrale ci sono alcune icone risalenti al periodo a cavallo dei secoli XV-XVI in cui si andava costituendo lo Stato russo indipendente. A quei tempi risalgono le opere dell'illustre pittore dell'epoca Dionisio, autore delle icone la Vita del metropolita Alessio, Di Te gioisce, la Vita del metropolita Pietro. La figura solenne del metropolita in un sontuoso abito talare di color verde smeraldo e un candido copricapo e' collocata nella parte centrale dell'icona. Il modo in cui e' stata eseguita la priva di volumetria e pesantezza. Il pittore voleva trasmetterci un'immagine ispirata. Nei riquadri sono raffigurati avvenimenti reali e mitici della vita del metropolita Pietro. La corporazione dei pittori diretta da Dionisio affresco' tutto l'altare maggiore . Di quei lavori si sono conservate le mezze figure dei santi monaci sui divisorio dell'altare, le composizioni l'Adorazione dei Re Magi, l'Elogio a Maria Vergine e la Nativita' di San Giovanni il Precursore nella parte superiore dell'ex altare della Magnificenza. Tutti questi affreschi sono stati eseguiti in colori molto delicati, tenui, lilla, rosa, azzurro, giallo pallido con macchie chiare. A giudicare dagli annali gia' nel Quattrocento nella chiesa esistevano i luoghi della preghiera riservati ai metropoliti e ai granduchi. Alla meta' del Cinquecento per lo zar Ivan il Terribile fu eretto il cosi' detto "Trono di Monomakh". E' un esempio unico dell'arte russa di lavorazione del legno. Sulle fiancate laterali di questa costruzione quadrangolare e' raffigurato il principe di Kiev Vladimir Monomakh al quale l'imperatore di Bisanzio Alessio Comnin consegna i simboli dell'autorita' regia. Il trono e' sormontato da un baldacchino a tenda ornato di delicati intagli. Alla base del trono vi sono quattro fantastici animali incisi nel legno. A suo tempo le parti sporgenti degli intagli erano coperte di doratura su uno sfondo blu e rosso, il che produceva un effetto artistico particolare. L'inginocchiatoio riservato alla zarina davanti all'iconostasi era stato trasportato qui alla fine del Seicento dalla cappella privata.
Nell'angolo sud-occidentale della Cattedrale si trova un baldacchino di bronzo eseguito nel 1624 dal maestro artigiano Dmitrij Sverchkov.Qui doveva essere custodita in un'urna dorata la reliquia piu' preziosa qual'era per la chiesa cristiana un pezzo, presumibilmente autentico, della veste di Gesu' Cristo di cui aveva fatto dono allo zar Mikhail Fiodorovich lo scia'di Persia Abbas I. Ora qui si trova il sarcofago di metallo del sepolcro del patriarca Ermogene. La finezza e la ricchezza dei motivi ornamentali sono una testimonianza del talento e dell'estro del maestro artigiano che lo esegui'. Un'opera rimarchevole della Cattedrale e' anche il massiccio lampadario d'argento del peso di 328 chilogrammi, eseguito secondo i disegni di Hedlung. L'argento di cui e' fatto fu prima trafugato dai soldati di napoleone e poi recuperato dai cosachhi russi. La Cattedrale dell'Assunzione fu costruita per le cerimonie e i riti solenni aventi un'importanza statale. Qui avvenivano le designazioni dei granduchi e l'incoronazione degli zar e piu' tardi degli imperatori. Per questo Mosca fu sempre la prima capitale del paese anche quando divenne capitale San Pietroburgo. Nella Cattedrale si svolgeva anche il rito dell'elezione del capo della chiesa ortodossa russa. Qui sono sepolti molti metropoliti e patriarchi. I sepolcri allineati lungo le pareti nord e sud furono eseguiti all'inizio del Novecento dai maestri della fabbrica Khlebnikov.
La Cattedrale dell'Assunzione coi suoi tesori dell'antica arte russa e' uno dei piu' visitati musei del cremlino di Mosca. Nei giorni delle feste qui vengono officiate le messe solenni.

CATTEDRALE DELL'ARCANGELO

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Sul versante meridionale del Colle Borovitskij si dice che gia' nel XIII secolo ci fosse una chiesa in legno dedicata all'Arcangelo Michele. Non stupisce che le cappelle funerarie dei granduchi e degli zar fossero dedicate all'Arcangelo Michele, "il condottiero dell'esercito celeste", in quanto in Russia era considerato il protettore delle "res bellicae". Nel 1333, ai tempi di Ivan Kalita', in questo posto fu eretta una chiesa in muratura che secondo gli annali era l'edificio piu' grande sul territorio del Cremlino. Ivan Kalita' che fece molto per unificare le terre russe, fu il primo ad essere seppellito nel tempio.
All'inizio del Cinquecento la modesta cappella funeraria ormai non si addiceva piu' al prestigio dei signori di Mosca e percio' negli anni 1505-1508 sotto il granduca Ivan III il vecchio edificio fu demolito e al posto suo ad opera dell'architetto italiano Aloisio Nuovo fu eretta la nuova cattedrale. La piazza delle Cattedrali fu cosi' ornata da un nuovo splendido edificio. Grazie al maestro veneziano, fedele ai canoni dei suoi tempi, l'elegante Cattedrale dell'Arcangelo Michele con le sue cinque arcate reca l'impronta dell'architettura rinascimentale italiana. La facciata e' ornata di pilastri con fastosi capitelli corinzi tra i quali sono disposti degli archi decorativi coronati da fregi simili a conchiglie semicircolari di pietra bianca.Gli ingressi nord ed ovest hanno portali con svariati e ricchi intagli. Il principale, il portale occidentale, e' disposto in una profonda cavita', in una loggia. La luce penetra nella chiesa sttraverso finestre a fessura disposte in due file. L'aspetto generale della cattedrale ricorda di piu' un edificio civile. Nella seconda meta' del Cinquecento durante il regno di Ivan il Terribile (1534-1584) per la prima volta nella Cattedrale furono eseguite delle pitture murali monumentali. Gli antichi affreschi si sono conservati framentariamente nella zona dell'altare maggiore. Nel periodo dal 1652 al 1666, per volere dello zar Alexej Mikhailovich una intera corporazione di pittori venne a Mosca da varie citta' della Russia per affrescare ex novo tutta la cattedrale. Simon Ushakov il famoso iconografo che dirigeva la scuola si iconografia dell'Armeria, scelse di persona i maestri che secondo lui potevano eseguire l'importante ordinazione.
Gli affreschi del XVII secolo ricalcano i soggetti del secolo precedente, la loro concezione a la loro soluzione delle composizioni. Per molti anni essi rimasero coperti da pitture piu' recenti, dei secoli XVIII-XIX. E solo negli anni '60-70 del Novecento furono riportati alla luce.
Le pitture murali della Cattedrale sono eseguite con raffinato buongusto, con una esaltante combinazione di colori. I soggetti sono complessi e ricchi di contenuto. Oltre ai soggetti biblici e dogmatici hanno trovato la loro espressione i concetti politici piu' importanti dei tempi dello zar Ivan il Terribile. Non a caso la parete occidentale e' interamente occupata dalla composizione Il Simbolo della fede, una illustrazione dei principi della dottrina cristiana. E' probabile che questa composizione sia apparsa in concomitanza con la lotta condotta contro l'eresia nella seconda meta' del Cinquecento e con l'affermazione dei dogmi della fede cristiana. Gli affreschi delle pareti sud e nord della cattedrale sono dedicati all'Arcangelo Michele e affrontano i temi delle imprese eroiche come un riflesso di fatti reali di quell'epoca, come la glorificazione delle gesta dei personaggi storici ivi sepolti. Le scene di battaglia sono associate alla plurisecolare lotta contro il giogo tartaro-mongolo. Proprio negli anni che precedettero l'inizio dei lavori di affresco della Cattedrale Mosca aveva festeggiato la caduta dell'Orda d'Oro e la confluenza nello Stato russo dei khanati di kazan e di Astrakhan. E' interessante rilevare che nelle parti inferiori delle pareti della Cattedrale e sulle colonne sono raffigurati piu' di sessanta personaggi storici. E' una singolare galleria di " ritratti" dei principi di Mosca e dei loro antenati a cominciare dal granduca Ivan Kalita. I "ritratti" sulle tombe hanno un determinato ordine. I "ritratti" dei principi della dinastia di Mosca seppeliti nella Cattedrale sono allineati nella parte bassa delle pareti meridionale, occidentale e settentrionale. E' quasi un'immaginaria e solenne processione verso l'altare maggiore. Sopra ogni "ritratto" e' collocata in piccoli medaglioni l'effige dell'omonimo santo protettore. Non si avverte monotonia nella lunga fila di "ritratti" uguali per la loro struttura. Ogni immagine malgrado la pittura disadorna, senza rilievo, e' singolare grazie ad una particolare collocazione della figura, all'inclinazione della testa, al gesto della mano, alla varieta' dei sontuosi abiti, riccamente lavorati, ornati di pietre preziose e di pelliccia. Il concetto di "prescelti da Dio" e' sottolineato dall'aureola di santo intorno al capo dei rappresentanti della dinastia moscovita, anche se nessuno di essi, ad eccezione del principe Dmitrij Doskoj, fu mai canonizzato. Sulle colonne e nella parte centrale della chiesa sono raffigurati i principi della Rus' di Kiev e di Vladimir-Suzdal. Tra i "ritratti" convenzionali degli antenati della dinastia regnante su uno dei lati del pilastro e' effigiato il progenitore dell'ultima dinastia bisantina Michele il Paleologo. Cio' accentua la continuita' del potere che dagli imperatori di Bisanzio passo' ai signori di Mosca tramite i granduchi di Kiev e di Vladimir. L'inconostasi originale del Cinquecento della Cattedrale dellArcangelo Michele non si e' conservata. Negli anni 1680-1681 fu eseguita una nuova iconostasi di quattro ordini. I fastosi ornamenti di legno intagliato e dorato furono realizzati secondo i canoni artistici vigenti a Mosca alla fine del Seicento, nello stile del barocco russo. Le icone furono eseguite da una scuola di pittori di Mosca sotto la direzione dell'iconografo di corte Dorofej Zolotariov, nonche' dai famosi pittori Fiodor Zubov e Mikhail Maliutin.
Una delle piu' antiche opere iconografiche di autore ignoto ma di grande valore artistico e' la Storia della vita dell'Arcangelo Michele, risalente alla fine del Trecento-inizio del Quattrocento. Si narra che l'icona fosse stata eseguita per ordine della granduchessa Evdokija, vedova di Dmitrij Donskoj. Il valente maestro ha raffigurato l'Arcangelo Michele come un valoroso guerriero, protettore dell'esercito russo.
La Cattedrale dell'Arcangelo Michele fu la necropoli degli zar fino alle riforme di Pietro il Grande alla fine del Seicento-inizio del Settecento. Dopo che la capitale fu traseferita a San Pietroburgo nella Cattedrale non fu piu' seppelito nessuno (ad eccezione di Pietro II che mori' a Mosca di vaiolo nel 1730). In tutto nella chiesa ci sono 56 tombe. La sepoltura avveniva nei locali sotteranei. Sulle tombe ci sono 46 lapidi di pietra bianca con incisioni e scritte. Furono eseguite dai maestri incisori russi negli anni 1636-1637. I sepolcri piu' antichi sono presso le mura meridionali, mentre lungo la parete occidentale ci sono le tombe dei principi delle terre russe e lungo la parete nord quelle dei principi caduti in disgrazia. Nel mezzo ci sono i sepolcri degli zar della dinastia dei Romanov. Lo zar Ivan il Terribile e i suoi due figli sono seppeliti nel luogo di maggiore prestigio, dietro l'iconostasi.
Presso la colonna sud-orientale, sotto un baldacchino di pietra bianca finemente lavorato, circondato da una rete merlettata di bronzo del Seicento, e' collocata la cassa con le spoglie dello zarevic Dmitrij, il figlio minore di Ival il terribile, morto ad Ughlich nel 1591. Nel 1606 fu santificato e i suoi resti furono traslati a Mosca.


CATTEDRALE DELL'ANNUNCIAZIONE

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Sul versante meridionale del Colle Borovitskij si dice che gia' nel XIII secolo ci fosse una chiesa in legno dedicata all'Arcangelo Michele. Non stupisce che le cappelle funerarie dei granduchi e degli zar fossero dedicate all'Arcangelo Michele, "il condottiero dell'esercito celeste", in quanto in Russia era considerato il protettore delle "res bellicae". Nel 1333, ai tempi di Ivan Kalita', in questo posto fu eretta una chiesa in muratura che secondo gli annali era l'edificio piu' grande sul territorio del Cremlino. Ivan Kalita' che fece molto per unificare le terre russe, fu il primo ad essere seppellito nel tempio.
All'inizio del Cinquecento la modesta cappella funeraria ormai non si addiceva piu' al prestigio dei signori di Mosca e percio' negli anni 1505-1508 sotto il granduca Ivan III il vecchio edificio fu demolito e al posto suo ad opera dell'architetto italiano Aloisio Nuovo fu eretta la nuova cattedrale. La piazza delle Cattedrali fu cosi' ornata da un nuovo splendido edificio. Grazie al maestro veneziano, fedele ai canoni dei suoi tempi, l'elegante Cattedrale dell'Arcangelo Michele con le sue cinque arcate reca l'impronta dell'architettura rinascimentale italiana. La facciata e' ornata di pilastri con fastosi capitelli corinzi tra i quali sono disposti degli archi decorativi coronati da fregi simili a conchiglie semicircolari di pietra bianca.Gli ingressi nord ed ovest hanno portali con svariati e ricchi intagli. Il principale, il portale occidentale, e' disposto in una profonda cavita', in una loggia. La luce penetra nella chiesa sttraverso finestre a fessura disposte in due file. L'aspetto generale della cattedrale ricorda di piu' un edificio civile. Nella seconda meta' del Cinquecento durante il regno di Ivan il Terribile (1534-1584) per la prima volta nella Cattedrale furono eseguite delle pitture murali monumentali. Gli antichi affreschi si sono conservati framentariamente nella zona dell'altare maggiore. Nel periodo dal 1652 al 1666, per volere dello zar Alexej Mikhailovich una intera corporazione di pittori venne a Mosca da varie citta' della Russia per affrescare ex novo tutta la cattedrale. Simon Ushakov il famoso iconografo che dirigeva la scuola si iconografia dell'Armeria, scelse di persona i maestri che secondo lui potevano eseguire l'importante ordinazione.
Gli affreschi del XVII secolo ricalcano i soggetti del secolo precedente, la loro concezione a la loro soluzione delle composizioni. Per molti anni essi rimasero coperti da pitture piu' recenti, dei secoli XVIII-XIX. E solo negli anni '60-70 del Novecento furono riportati alla luce.
Le pitture murali della Cattedrale sono eseguite con raffinato buongusto, con una esaltante combinazione di colori. I soggetti sono complessi e ricchi di contenuto. Oltre ai soggetti biblici e dogmatici hanno trovato la loro espressione i concetti politici piu' importanti dei tempi dello zar Ivan il Terribile. Non a caso la parete occidentale e' interamente occupata dalla composizione Il Simbolo della fede, una illustrazione dei principi della dottrina cristiana. E' probabile che questa composizione sia apparsa in concomitanza con la lotta condotta contro l'eresia nella seconda meta' del Cinquecento e con l'affermazione dei dogmi della fede cristiana. Gli affreschi delle pareti sud e nord della cattedrale sono dedicati all'Arcangelo Michele e affrontano i temi delle imprese eroiche come un riflesso di fatti reali di quell'epoca, come la glorificazione delle gesta dei personaggi storici ivi sepolti. Le scene di battaglia sono associate alla plurisecolare lotta contro il giogo tartaro-mongolo. Proprio negli anni che precedettero l'inizio dei lavori di affresco della Cattedrale Mosca aveva festeggiato la caduta dell'Orda d'Oro e la confluenza nello Stato russo dei khanati di kazan e di Astrakhan. E' interessante rilevare che nelle parti inferiori delle pareti della Cattedrale e sulle colonne sono raffigurati piu' di sessanta personaggi storici. E' una singolare galleria di " ritratti" dei principi di Mosca e dei loro antenati a cominciare dal granduca Ivan Kalita. I "ritratti" sulle tombe hanno un determinato ordine. I "ritratti" dei principi della dinastia di Mosca seppeliti nella Cattedrale sono allineati nella parte bassa delle pareti meridionale, occidentale e settentrionale. E' quasi un'immaginaria e solenne processione verso l'altare maggiore. Sopra ogni "ritratto" e' collocata in piccoli medaglioni l'effige dell'omonimo santo protettore. Non si avverte monotonia nella lunga fila di "ritratti" uguali per la loro struttura. Ogni immagine malgrado la pittura disadorna, senza rilievo, e' singolare grazie ad una particolare collocazione della figura, all'inclinazione della testa, al gesto della mano, alla varieta' dei sontuosi abiti, riccamente lavorati, ornati di pietre preziose e di pelliccia. Il concetto di "prescelti da Dio" e' sottolineato dall'aureola di santo intorno al capo dei rappresentanti della dinastia moscovita, anche se nessuno di essi, ad eccezione del principe Dmitrij Doskoj, fu mai canonizzato. Sulle colonne e nella parte centrale della chiesa sono raffigurati i principi della Rus' di Kiev e di Vladimir-Suzdal. Tra i "ritratti" convenzionali degli antenati della dinastia regnante su uno dei lati del pilastro e' effigiato il progenitore dell'ultima dinastia bisantina Michele il Paleologo. Cio' accentua la continuita' del potere che dagli imperatori di Bisanzio passo' ai signori di Mosca tramite i granduchi di Kiev e di Vladimir. L'inconostasi originale del Cinquecento della Cattedrale dellArcangelo Michele non si e' conservata. Negli anni 1680-1681 fu eseguita una nuova iconostasi di quattro ordini. I fastosi ornamenti di legno intagliato e dorato furono realizzati secondo i canoni artistici vigenti a Mosca alla fine del Seicento, nello stile del barocco russo. Le icone furono eseguite da una scuola di pittori di Mosca sotto la direzione dell'iconografo di corte Dorofej Zolotariov, nonche' dai famosi pittori Fiodor Zubov e Mikhail Maliutin.
Una delle piu' antiche opere iconografiche di autore ignoto ma di grande valore artistico e' la Storia della vita dell'Arcangelo Michele, risalente alla fine del Trecento-inizio del Quattrocento. Si narra che l'icona fosse stata eseguita per ordine della granduchessa Evdokija, vedova di Dmitrij Donskoj. Il valente maestro ha raffigurato l'Arcangelo Michele come un valoroso guerriero, protettore dell'esercito russo.
La Cattedrale dell'Arcangelo Michele fu la necropoli degli zar fino alle riforme di Pietro il Grande alla fine del Seicento-inizio del Settecento. Dopo che la capitale fu traseferita a San Pietroburgo nella Cattedrale non fu piu' seppelito nessuno (ad eccezione di Pietro II che mori' a Mosca di vaiolo nel 1730). In tutto nella chiesa ci sono 56 tombe. La sepoltura avveniva nei locali sotteranei. Sulle tombe ci sono 46 lapidi di pietra bianca con incisioni e scritte. Furono eseguite dai maestri incisori russi negli anni 1636-1637. I sepolcri piu' antichi sono presso le mura meridionali, mentre lungo la parete occidentale ci sono le tombe dei principi delle terre russe e lungo la parete nord quelle dei principi caduti in disgrazia. Nel mezzo ci sono i sepolcri degli zar della dinastia dei Romanov. Lo zar Ivan il Terribile e i suoi due figli sono seppeliti nel luogo di maggiore prestigio, dietro l'iconostasi.
Presso la colonna sud-orientale, sotto un baldacchino di pietra bianca finemente lavorato, circondato da una rete merlettata di bronzo del Seicento, e' collocata la cassa con le spoglie dello zarevic Dmitrij, il figlio minore di Ival il terribile, morto ad Ughlich nel 1591. Nel 1606 fu santificato e i suoi resti furono traslati a Mosca.


TORRE CAMPANARIA DI IVAN IL TERRIBILE

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Il complesso della torre campanaria di Ivan il Grande è stato formato in due secoli. La torre campanaria fu eretta tra il 1505 e il 1508 dall’architetto italiano Bon Friazin. Un secolo dopo un’altra arcata fu aggiunta alla torre campanaria cosi l’altezza totale raggiunse gli 81 metri e l’intestazione sotto la cupola d’oro recia cosi: “ In nome dello Zar Boris Godunov e suo figlio Fyodor, anno 1600 “. Tra il 1532 e il 1552 una nuova chiesa fu costruita vicino la torre campanaria ad opera dell’architetto Petrok Maily. Tuttavia durante le ritirate delle truppe Napoleoniche nell’invasione del 1812 gran parte della struttura venne distrutta ma il campanile rimase sempre in piedi e attualmente vi sono localizzate 24 campane. Nel pianterreno del campanile vi si trova una sala di esposizione dei musei del Cremlino di Mosca con opere di maestri russi e stranieri.


CHIESA DELLA DEPOSIZIONE DELLA TUNICA

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La cattedrale della deposizione della Tunica di Nostra Signora era una chiesa dei Metropoliti e Patriarchi russi. Il nome della chiesa è collegato con una festa Bizantina conosciuta fin dal secolo di V. Secondo una leggenda, la festa fu messa su alla memoria di trasferire l’Accappatoio della Santa Maria Vergine dalla Palestina a Costantinopoli. L'icona principale (al diritto del cancello del Re) della Cattedrale rappresenta la posa cerimoniale del santo sul trono della Cattedrale dell'Imperatore di Corte. L'iconostasi a quattro strati del 1627 è stata preservata quasi intatta. La parte notevole delle sue icone fu dipinta dal pittore di icone degli Zar Nazary Istomin Savin. Le iconostasi e murali formano un insieme artistico unico. Le scene dei murali illustrano la storia di vita della Vergine Maria e il canto liturgico solenne in onore di Signora Nostra. Sui pilastri, vi sono i dipinti dei Metropoliti e Principi di Mosca. L'interno è adornato con articoli antichi di decorazioni delle cattedrali. Nella galleria della Chiesa si può vedere un'esposizione rara di scultura di legno russa dei secoli XV-XIX. La Chiesa fu costruita nel 1484-1485 da creatori di Pskov sul luogo di una chiesa più antica. La sua composizione architettonica piccola ed con file ornamentali di mattoni sul tamburo sono il punto che ci ricorda l'architettura di Pskov. Grazie all'arte e il talento dei creatori il complicato problema architettonico fu risolto con successo, molto armoniosamente nel posizionare la piccola chiesa vicino alla bellezza monumentale della Cattedrale dell’ Assunzione. Il contrasto disegnato della chiesa della Deposizione della Tunica con la Cattedrale di Assunzione adorna la piazza delle Cattedrali in modo autorevole l’intero complesso. I murali furono creati nel 1644 dai pittori Sidor Pospeev, Ivan Borisov e Sperma Abramov. Il programma segue modelli medievali: nella cupola centrale vi è la pittura di Eccelso di Salvatore, nelle volte ci sono scene evangeliche, sui muri si possono vedere murali, tematicamente riferiti al consacrare della chiesa. La chiesa è dedicata alla Festa della Nostra Signora, così l'idea dei murali è "encomio solenne alla Nostra Signora." Due delle quattro file presentano le scene di vita della Nostra Signora, le altre due illustrano il canto liturgico solenne - il Grande Acathistus. I murali sono dipinti nella tecnica di affresco su intonaco bagnato) e coperto con tempera. L'iconostasi fu ordinata dal Patriarca Filaret, padre di Michael Fyodorovich Romanov, il primo Zar della Dinastia di Romanov. L'ordine patriarcale fu eseguito dal pittore eminente Nazary Istomin Savin, un membro della famiglia dei creatori di icone di Rissian. Nel 1627, dipinse insieme con creatori di icone della sua squadra, icone per le tre file superiori: il Deisis, la Festa e la fila di Prophetical. Nella, fila bassa, la Vecchia icona di Trinità del Testamento fu dipinta da Nazary Istomin Savin in persona. Candelieri fatti di cera o scavati nel legno in furono decorati con dipinti con iscrizioni ornamentali. Due candelieri sono stati donati alla chiesa dal Patriarca Josef nel 1649, e su uno di essi vi è un’iscrizione decorativa che levidenzia la sua generosità. Sculture di icone monumentali, icone intagliate, piccole croci ed icone piegmentate danno un'idea dello sviluppo dell’ arte dal XV al XIX secolo. L'esposizione di San Giorgio dei primi del XVt secolo, rappresenta una delle icone russe più antiche.


PALAZZO DEI PATRIARCHI E CATTEDRALE DEI 12 APOSTOLI

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Il palazzo del Patriarca e la cattedrale dei Dodici Apostoli , formano una struttura unica nel suo genere, decorata con balconi ad archi coperti con frontoni arricciati e sormontata da cinque piccole cupole. Situata vicino alla cattedrale dell’Assunzione e appena all’ingresso nella piazza delle Cattedrali nel Cremlino fu edificato nel 1589 quando il Patriarca Iov, il primo Patriarca di Mosca e il nuovo Stato russo si insediarono li. Successivamente ospitò la residenza del Patriarca Filaret e il padre dello Zar Michele di Romanov, ma il palazzo viene soprattutto associato al Patriarca Nikon che con le sue riforme ecclesiastiche della metà del 17 secolo causò un’irreparabile scisma nella chiesa ortodossa russa. Durante il suo periodo a capo della chiesa Ortodossa (1628 – 1658), il Patriarca Nikon nello sforzo di ripristinare la Chiesa Bizantina nella sua purezza, introdusse diverse riforme nei rituali ortodossi che furono respinti da migliaia di russi che lo accusavano di essere un eretico cercando di introdurre rituali stranieri nei rituali della Chiesa russa, che però furono costretti a fuggire in Siberia per evitare deportazioni o conversioni forzate. Anche la cattedrale dei Dodici Apostoli che serviva da ingresso nel palazzo fu ordinata da Nikon, costruita tra il 1652 e il 1656. Il palazzo dei Patriarchi rivaleggiava col vicino Palazzo dei Terem e consisteva in numerose camere collegate da scale e passaggi. Gran parte degli interni sono stati accuratamente conservati e restaurati e i visitatori oggi possono visitare il museo del 17 secolo delle Arti Applicate che si trova nella camera della Croce. Con una superficie di 280 metri quadri e pareti di spessore di circa due metri e mezzo, la camera è uno splendido esempio di architettura russa, ed è stata la prima camera di quelle dimensioni a essere costruita senza una colonna centrale di sostegno. Il soffitto a volta e le pareti sono ornate con stucchi decorati e le finestre con fiori straordinariamente realistici. La collezione del museo comprende una vasta collezione di regali ecclesiastici, mobili d’epoca, utensili domestici, e tessuti di quell’epoca, particolarmente degno di nota, vi è una scatola piena di bottiglie di vino con una capacità di 100 litri. L’iconostasi della cattedrale fu portata originariamente dal demolito convento dell’ Ascensione e le due porte ad arco attraverso le quali entrava la processione della Corte del Patriarca dalla piazza delle Cattedrali che furono murate nel 18 secolo, sono state riaperte. I visitatori possono anche ammirare una piccola finestra da cui il Patriarca Nikon guardava dalla sua cappella privata al piano di sopra i servizi svolti.





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