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 Evoluzione del sigaro cubano...dal seme alla confezione finale

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MessaggioTitolo: Evoluzione del sigaro cubano...dal seme alla confezione finale   Evoluzione del sigaro cubano...dal seme alla confezione finale EmptyVen Ott 26, 2012 9:51 pm


Evoluzione del sigaro cubano...dal seme alla confezione finale

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Sono un regalo "speciale" da fare e da farsi, e come un gioiello, capaci di dare emozioni particolari.



Devi sapere che l'uso di arrotolare le foglie di tabacco e di fumarle appartiene alla tradizione indigena cubana, trasmessa ai conquistatori che la fecero conoscere al mondo intero.

Da allora la produzione dei famosi "AVANA" (si chiamano così perchè si fabbricavano nella capitale) ha sempre avuto una lavorazione artiginale:

Ogni sigaro viene fabbricato da foglie accuratamente selezionate, arrotalate a mano e misurate al centimetro.

La produzione, insieme alla coltivazione delle pianta di tabacco, che si concentra nella provincia del Pinar el Rìo e nella zona di Vuelta Abajo, è una vera e propria arte.

Nel 1810 venne registrato il primo marchio di sigaro della Real Fàbrica de Tabaccos, da allora comparvero numerose altre marche (Bolivar, H.Upmann, Ramon Allones, Romeo y Julieta).


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Nessuno saprebbe affermare con certezza quando è iniziata la coltivazione del tabacco, ma non si possono avere dubbi sul dove… Con la scoperta dell'America si viene infatti a conoscenza di una tradizione secolare per le popolazioni indigene: il fumo.
     Prima dell'avvento degli europei nel Nuovo Continente sono i Maya a coltivare la pianta del tabacco e ad utilizzare le sue foglie per confezionare i sigari (dal termine maya "sikar" che significa "fumare" deriva infatti la parola spagnola "cigarro"). Le tecniche di semina vengono in seguito esportate in tutte le regioni del continente come dimostra la pratica del fumo da parte dei pellerossa.
     Agli inizi del XVI secolo i Conquistadores diffondono in Spagna e in Portogallo l'abitudine di fumare il sigaro che diviene un simbolo di benessere e ricchezza. Nel secolo successivo è la volta della Francia tramite il suo ambasciatore in Portogallo Jean Nicot (dal quale deriva il termine nicotina), della Gran Bretagna grazie all'esploratore Sir Walter Raleigh e infine dell'Italia.
     Nel XVIII secolo un comandante dell'esercito degli Stati Uniti di ritorno da una campagna militare a Cuba introduce nell'area dell'attuale Connecticut la pianta del tabacco: la sua coltivazione fa sì che quella regione diventi uno dei principali produttori mondiali di fascia per sigari.
     E' nuovamente grazie ai soldati di ritorno dalle campagne militari nelle colonie spagnole che nella prima metà dell'800 il fumo del sigaro da la sua comparsa in tutti i salotti europei: in Francia, Spagna e Gran Bretagna vengono istituite apposite sale per fumatori e si confeziona uno specifico abbigliamento (la giacca per fumare si chiama "smoking", dall'inglese "fumare", ed in Italia e in Francia il termine è tutt'oggi associato agli abiti da sera maschili).
     
Nella seconda metà del XIX secolo è l'isola di Cuba il principale produttore di sigari con le sue circa 1300 fabbriche: dalla coltivazione del tabacco al confezionamento del sigaro la produzione viene eseguita totalmente a mano. Agli inizi del nuovo secolo vengono però introdotti nuovi macchinari in grado di aumentare la produzione ma a discapito dell'occupazione. A Cuba c'è infatti una forte opposizione al nuovo modello produttivo che porta in pochi decenni all'emigrazione di alcuni marchi verso le vicine regioni del Messico, dell'Honduras, della Repubblica Dominicana e riduce drasticamente il numero delle fabbriche a meno di 130.
     Nel 1959 c'è una svolta epocale con l'avvento di Fidel Castro che insorge contro il generale Batista e prende il potere: il nuovo regime procede alla nazionalizzazione delle società cubane e di quelle estere con l'esproprio delle fabbriche e l'istituzione del monopolio di stato, la Cubatabaco. Questo processo porta i principali proprietari e le proprie famiglie ad espatriare nella vicina Repubblica Dominicana per riprendere la produzione lontano da casa.
     Per ritorsione si arriva nel 1962 ad un embargo degli Stati Uniti che consentono l'importazione di piccoli quantitativi di sigari cubani solo per uso personale. Quest'ultimo è un duro colpo per le attività produttive isolane che fino a quel momento esportavano in nord America gran parte dei 250 milioni di sigari prodotti in un anno. Dopo la rivoluzione si passa a circa 30 milioni di sigari all'anno e occorrono alcuni decenni per arrivare ai 350 milioni di sigari attuali, di cui 100 milioni destinati all'esportazione.
     Anche la qualità dei sigari subisce all'inizio una flessione: la razionalizzazione della produzione operata dal governo fa sì che si passi dai quasi 1000 tra marchi e varietà ai soli 35 attuali (alcune fabbriche infatti accorpano vecchie varietà sotto un unico marchio), ma contemporaneamente diventano disponibili le migliori produzioni al pubblico. Il sigaro è da sempre un simbolo di ricchezza e di potere ed è un ironia della sorte che il migliore prodotto provenga da uno dei pochi bastioni del comunismo.

Si ricorda inoltre che secondo l'articolo 46 L.29/12/1990 il fumo nuoce gravemente alla salute.


Ultima modifica di Leonardo il Mer Mag 20, 2015 11:09 am - modificato 11 volte.
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MessaggioTitolo: Le piantagioni   Evoluzione del sigaro cubano...dal seme alla confezione finale EmptyVen Ott 26, 2012 10:09 pm



Le piantagioni

Come ha osservato Fidel Castro l'isola di Cuba, grazie alle eccezionali condizioni climatiche e geologiche, è la terra ideale per la coltura del tabacco. Esistono poi zone particolarmente propizie in cui si concentrano le piantagioni. Nelle regioni di Pinar del Rio, a ovest, si coltiva il miglior tabacco del mondo. La zona di San Antonio  de Los Banos, che produce una capa di qualità eccelsa, corrispondente anche all'area di sperimentazione della coltura flottante.
Le aree gialle rappresentano le zone in cui si concentrano le piantagioni di tabacco.

Infine, procedendo verso est, si trovano le piantagioni di Sancti Spiritus e quelle della regione di Santiago de Cuba.
La cultura del tabacco avviene ancora con mezzi tradizionali, come l'aratro trainato da muli, ed è largamente basata sulla manodopera. Un cartello all'entrata di una piantagione  riassume in una frase la concezione che i cubani hanno della loro terra "Si el hombre sirve, la tierra sirve".


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Ultima modifica di Leonardo il Gio Mag 14, 2015 7:39 pm - modificato 5 volte.
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MessaggioTitolo: La Produzione    Evoluzione del sigaro cubano...dal seme alla confezione finale EmptyVen Ott 26, 2012 10:14 pm



La Produzione

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La piantina sopra riportata indica la produzione del tabacco, cinque sono le zone D.O.C del tabacco cubano; Partidos e Vuelta Abajo dove nascono i migliori Avana; le altre zone invece sono destinate alla produzione per il consumo interno e per lo sviluppo per la produzione nuova.


Ultima modifica di Leonardo il Gio Mar 06, 2014 4:10 am - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Il tabacco   Evoluzione del sigaro cubano...dal seme alla confezione finale EmptyVen Ott 26, 2012 10:33 pm



Il tabacco

La pianta del tabacco si chiama Nicotiana tabacum: è universalmente riconosciuto che le piante di tabacco cubano sono le migliori in assoluto, tant’è che Cuba vende all’estero i semi di tale piante.
Esistono 2 piante di tabacco, il COROJO e il CRIOLLO: la prima viene coltivata in serra e da questa si ottengono le foglie più pregiate, quelle che vengono utilizzate per rivestire l’esterno del sigaro. L’altra pianta, il CRIOLLO fornisce le altre 4 specie di foglie di tabacco necessarie alla manifattura di un sigaro

Il sigaro cubano è un prodotto unico,

dovuto non solo ad una fantastica abilità

artigianale trasmessa per generazioni,

ma anche ad una stupefacente espressione

di un territorio e a un clima che rendono

le foglie che nascono a queste latitudini

il tabacco più ambito del mondo.


LA PIANTA DI CRIOLLO


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da questa pianta si ottengono quattro delle cinque foglie che daranno vita alla "ligada" di ogni "vitolas" cioè caratteristico di ogni Avana. La qualità del sigaro sarà dovuta alla crescita ed all'altezza raggiunta delle foglie  che raccolte si distingueranno: "ligero" la foglia che darà forza al sigaro, "seco" la foglia che esprimerà sapore, "volado" quella che darà una facile combustione


Coltivazione del tabacco


Se tutte le foglie sono di buona qualità, da una pianta si possono ottenere fino a 32 sigari.
I fasci di 5 foglie (plancha) vengono appesi a pali (cujes) disposti in appositi capannoni all'interno della piantagione (vega). Durante il processo di essiccamento, che dura dai 45 ai 60 giorni, le foglie passano dal colore verde al marrone per la trasformazione della clorofilla in carotene. Dopodiché si passa alla cernita (escogida) trasferendo i fasci legati in mazzi da 50 dentro contenitori (tercios) nei quali avverrà la fase di fermentazione.
Finalmente si passa alla selezione delle foglie per i diversi impieghi: tradizionalmente sono le donne che individuano le foglie per la fascia (capa), il ripieno e la sottofascia (capote).
Il processo di semina del tabacco si svolge solitamente verso la metà del mese di settembre.

Dopo circa 35 giorni la germinazione ha avuto inizio e le piante vengono trapiantate nei veri e propri campi di tabacco.

La pianta del tabacco si divide in tre parti: la cima, il centro, la base.  

Le piante destinate a fornire foglie da fascia vengono protette dai raggi del sole sotto coperture di tela dette tapados.

La raccolta delle foglie si esegue in sei fasi di una settimana ciascuna partendo dal basso della pianta: libra de pia (alla base), uno y medio (uno e mezzo), centro ligero (centro leggero), centro fino (centro sottile), centro gordo (centro spesso) e corona (cima).

Tutte le foglie tranne corona e libra de pia vengono utilizzate per le fasce e si classificano in base alla colorazione:


- coltivazione sotto copertura

ligero (leggero)

seco (secco)

viso (lucido)

amarillo (giallo)

medio tiempo (mezzo tessuto)

quebrado (rotto)



- coltivazione al sole

ligero (leggero)

seco (secco)

volado ()

medio tiempo (mezzo tessuto)


La produzione del sigaro è composta da una serie successiva di fasi


1) raccolta delle foglie

2) essicazione, processo che dura da 45 a 60gg (qui, a seguito dell’ossidazione le foglie cambiano colore, dal verde naturale degradano verso il marrone)

3) stiva delle foglie essicate in balle per la fermentazione (circa 40gg)

4) apertura delle balle e divisione delle foglie una a una

5) bagno in acqua delle foglie per evitare l’eccessiva secchezza, poi le foglie vengono stese 2-3 ore per eliminare l’acqua in eccesso

6) processo per rendere uniforme l’umidificazione delle foglie: le foglie vengono riposte in una cassa di legno con listelli sul fondo

7) scostolatura: in questa fase le foglie vengono private della nervatura centrale
A questo punto le foglie di tabacco sono pronte per essere arrotolate a mano dagli abili maestri torcedores.


LE 5 FOGLIE CHE COMPONGONO UN SIGARO


La capa è la parte più importante e quindi la più costosa del sigaro. Queste foglie devono essere perfette, non solo esteticamente ma anche nella loro struttura. Ciò significa che non possono presentare ampie venature o diventare dure a causa della sovraespozione al sole.  
La capa deve essere soffice e leggermente elastica, ma al tempo stesso non troppo oleosa. Per ottenere questo risultato, le foglie della capa sono lasciate invecchiare per 1- 2 anni nei depositi della fabbrica.  
La sottocapa abbraccia la parte interna del sigaro (tripa). Queste foglie vengono prese dalla parte centrale alta della pianta e sono aromatiche, aiutano la combustione.
La tripa deriva da tre tipi diversi di foglie prese da  parti diverse della pianta. Partendo dalla cima fino alla base della pianta, questi tre tipi di foglie sono conosciute col nome di ligero, seco e volado.  


Le foglie ligero hanno un aroma forte e pieno dovuto alla grande quantità di oli al loro interno derivanti da un'intensa esposizione solare. Questi oli provocano una combustione lenta perciò le foglie ligero vengono poste al centro del sigaro.
Le foglie seco vengono prese dal centro della pianta e, sebbene abbiano un aroma e un colore meno decisi, come le foglie ligero hanno una combustione lenta.
Le foglie volado sono quelle della base della pianta. Esse hanno un aroma estremamente dolce ma hanno una combustione veloce e svolgono un ruolo importante nel fumare il sigaro.
La combinazione di questi tre tipi di tripa ha una grande importanza nel determinare il sapore di un sigaro. Gli esperti che scelgono le quantità di queste tre diverse foglie non sono diversi dai grandi produttori mondiali di vino, poiché sono responsabili dell'aroma e del gusto unico che possiede una particolare marca di sigari anno dopo anno.


Ultima modifica di Leonardo il Gio Mag 14, 2015 7:42 pm - modificato 12 volte.
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MessaggioTitolo: Struttura ed Interno del sigaro   Evoluzione del sigaro cubano...dal seme alla confezione finale EmptyVen Ott 26, 2012 11:14 pm



Struttura ed Interno del sigaro

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  • Il sigaro è formato da tre componenti:

    polpa o Tripa il ripieno costituito da varie foglie di tipo ligero, seco e volado che vengono piegate a fisarmonica nel senso della lughezza del sigaro e garantiscono un buon tiraggio ed una corretta combustione;

    capote la sottofascia che serve a tenere insieme il ripieno. Deve essere particolarmente resistente ed è costituita da due mezze foglie provenienti dalla parte alta della pianta;

    capa la fascia esterna che determina l'aspetto del sigaro. Si utilizzano le foglie centrali della pianta che sono lasciate fermentare da 12 a 18 mesi per garantire le caratteristiche necessarie al lavoro degli arrotolatori. Le migliori fasce da sigaro provengono ovviamente dal centro America ma anche dal Connecticut e dal Camerun.



Il sigaro stesso all’apparenza risulta un semplice processo produttivo, in realtà è il prodotto di una serie complessa di operazioni di scelta delle foglie, di taglio e di arrotolamento.


Infatti, il sigaro è composto come detto in precedenza, da 3 parti fondamentali:

la parte interna detta tripa o Polpa
una prima fascia detta capote che circonda la tripa e la tiene compatta
una fascia esterna detta capa che ridefinisce il sigaro, conferendogli l’aspetto e il colore.


Le foglie di tabacco sono generalmente classificate in 4 tonalità:

CLARO, marrone chiarissimo
COLORADO CLARO, marrone medio
COLORADO, marrone scuro
MADURO, marrone scurissimo, quasi nero.

Il colore della foglia esterna non ha nulla a che fare con la forza del sigaro, anzi generalmente un sigaro chiarissimo produce una fumata fortissima, per contro un sigaro di colore maduro può produrre una fumata leggera.


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MessaggioTitolo: Classi Di Sigari   Evoluzione del sigaro cubano...dal seme alla confezione finale EmptyVen Ott 26, 2012 11:42 pm


Classi Di Sigari

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I sigari si possono dividere a seconda delle dimensioni e della forma.
A seconda della dimensione si distinguono sigari grandi, medi e piccoli: questa suddivisione è in base alla misura del diametro del sigaro stesso.


In particolare i sigari grandi sono quello che hanno un diametro compreso tra 46 e 52 inches, quelli medi tra 40 e 45 inches e quelli piccoli tra i 26 e 39 inches.


I sigari poi possono essere di forma regolare o di forma irregolare. I primi sono quelli che hanno forma perfettamente cilindrica per tutta la lunghezza , gli altri invece presentano sezioni diverse lungo l’asse e vengono chiamati figurados.


Il diametro dei sigari è chiamato in gergo tecnico ring gauge.


I sigari vengono poi classificati in vitola: il termine vitolaidentifica ogni sigaro di una determinata lunghezza e diametro


Ultima modifica di Leonardo il Gio Mag 14, 2015 7:27 pm - modificato 6 volte.
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MessaggioTitolo: L' arrotolamento del sigaro   Evoluzione del sigaro cubano...dal seme alla confezione finale EmptyVen Ott 26, 2012 11:53 pm



L'arrotolamento del sigaro

Il torceador (arrotolatore) utilizza da due a quattro foglie per costruire il ripieno che andrà posto nella sottofascia: con l'utilizzo di appositi stampi in legno ottiene un cilindro di tabacco denominato pupa , lo depone sulla fascia e comincia ad avvolgerlo in senso obliquo fissando il percorso con una gomma vegetale insapore.

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Una volta terminato questo processo provvede a tagliare gli eccessi di fascia presenti alle estremità del sigaro con la caratteristica chaveta, una lama ovale in acciaio. L'opera viene infine completata con una piccola parte degli scarti, grande quanto una monetina, che si colloca sulla testa del sigaro per sigillarlo.

Un torceador è in grado di avvolgere fino a 100 sigari al giorno ma questa media diminuisce quando parliamo di sigari di grandi dimensioni (per un Montecristo A si arriva a poco più di 50 unità). I più esperti si dedicano al confezionamento dei sigari più grandi ed è anche per questa ragione che risultano più costosi.

I sigari vengono quindi raccolti in mazzi da 50 (media ruedas, mezze ruote) e sono sottoposti ad una sorta di disinfestazione in camere di fumigazione sottovuoto. Dopo questo processo, seguito da un'ulteriore deumidifcazione di circa tre settimane, finalmente si passa alla fase di assaggio del prodotto: un gruppo di sei catadores (fumatori professionisti), valuta le caratteristiche di aroma, combustibilità e tiraggio per far sì che lo standard del marchio venga rispettato.

Finalmente i sigari, ai quali è stato applicato il caratteristico anello di riconoscimento, vengono suddivisi in base alla colorazione (sono circa 65 le sfumature previste) per garantire l'omogeneità della confezione definitiva: il pezzo più scuro viene posto alla base della scatola di cedro sul lato sinistro e così via fino ad arrivare al più chiaro che si troverà in alto a destra.

Da circa un secolo alcuni sigari vengono realizzati anche con l'aiuto di macchinari ma la qualità di questi ultimi non è assolutamente paragonabile a quelli fatti a mano. C'è comunque da dire che la fascia viene sempre arrotolata a mano , se si escludono alcuni tipi di sigari che si avvicinano alle sigarette per consistenza e qualità essendo avvolti da una pellicola costituita da un impasto di carta e tabacco.


Ultima modifica di Leonardo il Gio Mar 06, 2014 4:26 am - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: La Scatola e L' Anello...   Evoluzione del sigaro cubano...dal seme alla confezione finale EmptySab Ott 27, 2012 12:08 am


La Scatola e L' Anello...

All'inizio i sigari venivano raccolti in fasci con un nastro di stoffa colorata. Nel 1830 però l'Istituto di Credito H.Upmann pensò di regalare un mazzo di sigari ai suoi dirigenti delle filiali londinesi e li inviò in scatole di legno di cedro sigillate. L'idea piacque e rapidamente tutti marchi iniziarono a confezionare scatole con etichette e sigilli caratteristici della propria produzione. Alcune scatole non presentano illustrazioni né bordi decorativi colorati ma sono invece laccate (es.: verde scuro H.Upmann) oppure con i bordi stondati ,in legno naturale lucidato (8-9-8 Partagas, con i sigari disposti in tre file, prima 8, poi 9 e infine di nuovo 8.

Nel 1912 fu introdotto il Sello de Garantia , un'etichetta rettangolare verde e bianca che sigilla la scatola dopo che questa è stata appena chiusa inchiodando il coperchio. Il compratore ha così la garanzia del contenuto espressa anche nel testo dell'etichetta: "Cuban Government's warranty fo cigars exported from Havana. Republica de Cuba. Sello de Garantia nacional de procedencia".


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Ai fini dell'identificazione del prodotto è inoltre molto importante un ulteriore marchio introdotto dalla Cubatabaco di recente, nel 1989, che indica se i sigari contenuti nella scatola sono realizzati totalmente a mano:

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"Hecho in Cuba - Totalmente a mano" significa che i sigari sono stati confezionati completamente a mano;

"Hecho in Cuba" significa che i sigari sono stati solamente rifiniti a mano dopo che il ripieno era stato preparato da una macchina;
     
Se sulla scatola c'è scritto "Made in Havana, Cuba" si tratta sicuramente di un prodotto pre-rivoluzionario.


L'anello colorato presente intorno al sigaro non ha una funzione specifica: fu infatti introdotto dopo il 1830 per distinguere i vari marchi presenti sul mercato


Anche se in origine l'anello veniva mantenuto mentre si fumava per non macchiare i guanti, la decisione se toglierlo o meno è una questione del tutto personale. Mentre nel resto del mondo non esiste tale inibizione, in Inghilterra fumare con l'anello è considerato cattiva forma poiché si presume che il fumatore voglia pubblicizzare la marca del proprio sigaro.


Ultima modifica di Leonardo il Gio Mar 06, 2014 4:32 am - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: I Formati   Evoluzione del sigaro cubano...dal seme alla confezione finale EmptySab Ott 27, 2012 12:20 am



I Formati

Esistono almeno 60 diversi formati di sigari avana, ma in linea di principio quelli convenzionali si possono ricondurre ad una dozzina. La lunghezza di un sigaro avana può variare dai 10 ai 23cm ed il suo calibro va da 26 a 52. Per calibro si intende lo spessore del sigaro la cui circonferenza si esprime in termini di 1/64 di pollice (1 pollice equivale a 2,54cm). Quindi, se un Montecristo N.4 ha calibro 42 significa che ha uno spessore pari a 42/64 di pollice. La tabella qui a fianco riporta i formati fondamentali dei sigari. Come curiosità possiamo citare il sigaro avana più piccolo mai prodotto che è un Corona Bolivar di 4cm mentre il più grande in assoluto è lungo 1,70m prodotto per un sultano e conservato nel Museo del Tabacco di Bunde in Germania.

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Un'altra importante caratteristica del sigaro è il colore della fascia.
Sebbene esistano decine di sfumature, i sigari si possono classificare in sette tonalità:

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I colori della "fascia", la foglia esterna, sono 7.

Più chiara, gusto più leggero ......................... più scura, gusto più corposo

I sigari dello stesso tipo vengono ripartiti in una gamma di sei gradazioni all'interno della stessa tonalità, in modo tale che i sigari della stessa scatola abbiano esattamente la stessa colorazione. Nella foto le sei gradazioni del colorado.


Ultima modifica di Leonardo il Gio Mar 06, 2014 4:33 am - modificato 4 volte.
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MessaggioTitolo: Degustare il sigaro cubano   Evoluzione del sigaro cubano...dal seme alla confezione finale EmptySab Ott 27, 2012 12:38 am


" DEGUSTARE IL SIGARO CUBANO "!



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Il sigaro si suddivide in tre parti: la testa, la parte iniziale chiusa generalmente da un "cappuccio" di tabacco; il corpo centrale; il piede, la parte finale posizionata la fascetta (Anilla) che contraddistingue la marca.


Ultima modifica di Leonardo il Gio Mar 06, 2014 4:35 am - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Fumare il sigaro ( Tecnicamente)   Evoluzione del sigaro cubano...dal seme alla confezione finale EmptySab Ott 27, 2012 12:58 am


Fumare il sigaro ( Tecnicamente)


Qualsiasi sigaro prima di essere fumato deve essere tagliato all'estremità chiusa (testa) eliminando circa 3mm. Allo scopo si utilizza il tagliasigari (in commercio ne esistono di vari tipi ma il più funzionale è quello a ghigliottina). Non è consigliabile forare la testa del sigaro perché durante la combustione si verrebbe a creare in testa una forte e sgradevole concentrazione di catrame. Allo stesso modo non è indicato il taglio cuneiforme poché si rischia di danneggiare irreparabilmente la fascia.

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Per accendere il sigaro si usa l'accendino rigorosamente a gas oppure il fiammifero in legno (altri mezzi rischiano di alterarne il gusto). Si tiene il sigaro in posizione orizzontale e si fa ruotare in modo che la fiamma lambisca l'intera circonferenza del piede. Questa pratica fa sì che la combustione del ripieno e della fascia avvenga uniformemente. A questo punto si porta il sigaro alla bocca e si completa l'accensione tenendo la fiamma a circa 1cm dal piede.

Il sigaro va fumato lentamente, senza avidità, e al contrario della sigaretta non va assolutamente aspirato il fumo. Per fumare un avana di dimensioni medie si può impiegare una mezz'ora mentre per uno di grandi dimensioni si arriva ad un'ora. Non bisogna comunque fumarlo per più di due terzi della lunghezza perché, avvicinandoci troppo alla testa, il gusto e l'aroma risulterebbero guastati dall'intenso calore all'interno della bocca.

E'ipotesi comune che un ottimo sigaro produca un cilindro di cenere uniforme, ma non è assolutamente necessario mantenerla attaccata al piede finché non cada da sola. Questa pratica, se siete distratti, può rischiare di rovinarvi l'abito e la serata...Perciò, senza picchiettare il sigaro, si può dolcemente scrollare la cenere con un leggero colpetto sulla testa e questa cadrà nel posacenere al momento giusto.

Può capitare che il sigaro si spenga: è abbastanza normale se ne abbiamo fumato almeno metà ma non preoccupatevi, si può riaccendere. Si brucia nuovamente l'estremità della fascia, si soffia verso l'esterno per eliminare le impurità della precedente combustione e si riaccende come se fosse nuovo. Certo, non è gradevole come la prima volta ma un ottimo sigaro può essere di nuovo fumato entro la stessa giornata (il giorno dopo il gusto risulterebbe altrimenti stantio...).

Non è necessario schiacciare il sigaro per spegnerlo come si farebbe con una sigaretta, si lascia invece riposare nel posacenere e si spegnerà da solo. Una volta spento è meglio gettarlo via subito per evitare che nell'ambiente ristagni l'odore del fumo.

E' preferibile fumare restando fermi, seduti, in un ambiente confortevole: il piacere che dà il sigaro non deve essere compromesso da fattori esterni e, forse, in qualche caso è meglio rinunciare piuttosto che non gustarselo a fondo.

Allo scopo va detto che il fumo del sigaro può e deve essere accompagnato da un buon drink, ma la scelta dipende assolutamente dal proprio gusto e dal momento. E' ad ogni modo consigliabile abbinare una bevanda che non copra in assoluto il gusto del sigaro appena fumato, ed in tal senso sono più indicati bouquet affumicati come quelli del Porto, del Cognac, dello Scotch single malt.

E' bene Creare una scheda Personale di degustazione, è utile per avere sottocchio tutti i dati relativi a un determinato sigaro. Questa azione vi permetterà di rivivere e ricordare le sensazioni provate durante la degustazione.

Nella prima parte potete inserire una serie di informazioni per catalogare il sigaro prescelto: Marca e Nome, Formato, Provenienza, Luogo, Data e Ora di Degustazione. ContinuaTe con un¹analisi del colore della capa che va dal claro (nocciola chiarissimo) al maduro (marrone intenso quasi bruciato). Toccando il sigaro potrete scoprire valutare la capa al tatto e scoprire quindi altre caratteristiche, come la sensazione che essa dà toccandola: è secca, vellutata o grassa? La compattezza del corpo si avverte comprimendo il sigaro tra lindice e il pollice. Se avrete una sensazione di resistenza, significa che il corpo è serrato, causa cattivo arrotolamento (troverete poi che anche il tiraggio sarà difficoltoso), se comprimendo avrete la sensazione che manchi del ripieno, dovrete catalogarlo come molle (anche questo è un difetto di costruzione, infatti questo tipo di sigaro brucerà molto in fretta).

  • Gusto a crudo: inizia a questo punto la vera e propria analisi degustativa, dopo aver tagliato la testa del sigaro ed aver effettuato dei tiri a crudo, cioè a sigaro spento. Se chiuderete gli occhi e proverete a concentrarvi sulle sensazioni gustative che ne riceverete, riuscirete a riconoscere alcune note aromatiche : ad esempio, miele, muschio, muffa e via assaporando. Per semplificare, è stato distinto alcune di queste note in categorie: ad esempio quelle erbacee sono le note che ricordano l¹erba, dal fieno secco all¹erba fresca appena tagliata, oppure quando si parla di frutta secca si includono tutti gli aromi che ricordano tale frutta, la mandorla amara, la nocciola e ancora la frutta fresca che raggruppa tutto ciò che la ricorda.

    Analisi del gusto. Un sigaro si fuma per terzi (molti dicono per quarti): il primo terzo è solitamente leggero e poco incisivo, è importante perché prepara il fumatore ad assaporare il secondo terzo che è quello che rivela il valore del sigaro. Il terzo terzo, l'ultimo, è solitamente più forte ma sigla la fumata e la imprime nei nostri ricordi. Spesso alla fine dell'ultimo terzo siamo dispiaciuti e non vorremmo abbandonarlo nel posacenere.

    tiraggio che stabilisce la resistenza offerta dal sigaro all¹aspirazione: è corretto, quando la fumata è regolare; troppo aperto (vedi compattezza del corpo molle), quando brucia troppo in fretta o difficile (vedi compattezza del corpo serrato), quando il tiraggio è faticoso.

    Combustione: con questa parola si indica il modo in cui brucia il vostro sigaro: corretta, se il piede brucia in maniera uniforme, irregolare, se brucia lateralmente o solo allinterno o all¹esterno, oppure difficile, se si spegne spesso.


    Equilibrio si intende il giusto bilanciamento tra tutti gli aromi presenti.


    Ricchezza di gusto, indica la gamma di aromi che avete trovato nella fumata.


    Forza - la sua pesantezza.


Riassumendo ...... !

Prendete il sigaro che avete scelto dalla scatola che conservate rigorosamente all'interno del vostro Humidor. C'è chi ama fumare il prorpio sigare senza anilla: se optate per queste soluzione, assicuratevi che siano trascorsi almeno 5/10 minuti dall'accensione, per dare modo alla colla (sempre rigorosamente vegetale) dell'anilla, che sicuramente fuoriesce sulla capa, di perdere l'effetto incollante tra anilla e capa. Senza questo accorgimento rischiate infatti di rovinare irrimediabilmente il vostro sigaro: togliere l'anilla non è necessariamente una mossa da professionisti, come spesso si sente dire.

L'intestatura. Prendete ora il sigaro gentilmente per il corpo, con le dita di una mano, e portare la testa alle vostre labbra. Assaggiatelo, bagnatelo leggermente con la vostra saliva: avete effettuato la prima degustazione "da spento". Con le dita dell'altra mano afferrate la cesoia che avrete acquistato presso un rivenditore qualificato e intestate il vostro sigaro, tagliando nettamente pochi millimetri del "cappuccio" della testa e lasciando un piccolissimo anello di tabacco attaccato al corpo del sigaro, in modo da evitare lo sfogliamento della capa.

Ora dovete procurarvi il fuoco: è necessaria una fiamma di almeno due centimetri, assolutamente inodore. Vi sconsigliamo di utilizzare candele e accendini a benzine di vario genere perchè potrebbero inquinare il sapore del vostro sigaro; ideali invece i classici fiammiferi da cucina: ne esistono di bellissimi dalla lunghezza almeno doppia rispetto ai tradizionali. Sono ottimi anche tutti gli accendini a gas butano. Se usate una fiamma singola, portare il piede del vostro sigaro, leggermente inclinato verso il basso, a un centimetro di distanza dalla fiamma. Iniziate a tirare emettendo così i primi puffs, come si chiamano internazionalmente i tiri del fumo, che dovete trattenere all'altezza del vostro palato e non aspirare ai polmoni come se si trattasse di una sigaretta: non dimenticate che fumare un sigaro significa avere il gusto del fumo, e non il vizio. Roteare il sigaro stesso lentamente con le dita appoggiate al suo corpo, fino a che non si sarà formato un millimetro di braciere circolarmente uniforme. Le operazioni sopra descritte hanno una maggior efficacia, e anche un maggio fascino, se per l'accensione del sigaro utilizzate una sottile striscia di cedro, alla quale potete dare fuoco con qualsiasi fonte. Il massimo sarebbe accendere il vostro sigaro con una brace di legno di cedro presa direttamente dal vostro camino ... Come ogni rito, la fumata richiede anche la giusta atmosfera.

Se usate una fiamma doppia, potete avvolgere il piede del vostro sigaro nel fuoco, avendo l'accortezza di rotearlo per creare un braciere uniforme. Sia che usiate una fiamma singola, sia una doppia, non dimenticate di soffiare sul braciere del vostro sigaro in modo che tutte le aree della sezione del piede siano accese. La zona su cui soffiate assumerà un colore rosso molto intenso. Da questo momento procedete pure con i vostri puffs, uno o al massimo due al minuto: ricordate che quella del sigaro e tutt'altro che una fumata nervosa.

... e per Finire ............


COME SI SPEGNE IL SIGARO

Quando deciderete che la fumata è stata sufficiente, lasciate che il sigaro si spenga da solo, appoggiandolo in una delle cavità di un posacenere. Il sigaro non va mai spento schiacciandolo o frantumandolo come si è soliti fare con una sigaretta. Essendo costituito unicamente di puro tabacco, in assenza di tiraggio e quindi di alimentazione del braciere, cesserà di vivere dopo qualche minuto. Dopotutto a un manufatto serio che tanto piacere ci ha procurato, va assicurata una fine se non proprio nubile, almeno elegante.

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Una fine dignitosa per un manufatto di prestigioso: il sigaro muore da solo nel posacenere.



Ultima modifica di Leo il Sab Ott 27, 2012 8:03 am - modificato 4 volte.
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MessaggioTitolo: Il taglio del sigaro   Evoluzione del sigaro cubano...dal seme alla confezione finale EmptySab Ott 27, 2012 1:12 am


Il taglio del sigaro

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Il taglio del sigaro è una pratica molto importante: deve dare uniformità alla combustione ed inoltre non deve rovinare la Capa sfilacciandola. E' indispensabile sapere che, per apprezzare la dolcezza e le nobili caratteristiche di un Havana, il fumo, dopo aver percorso tutta la lunghezza del sigaro, deve fuoriuscire agevolmente(Fig. B), senza incontrare ostacoli(Fig.A)causati da un taglio inadeguato che lo sovraccaricherebbe di note troppo calde ed amare. Incidere correttamente la Testa, è solo questione d'esperienza. Tranciarla con gli incisivi o con l'unghia è una tecnica principalmente Cubana, dettata dalla condizione climatica che rende i sigari più morbidi e quindi meno fragili. “Il taglio deve essere circolare ed avere un diametro leggermente inferiore (1 mm) a quello del corpo del sigaro”. Questa regola è fondamentale per scegliere l'accessorio tagliasigari più adatto.

Qui di seguito illustrerò tutti i tipi di taglio, anche quelli meno indicati, come il taglio praticato con il coltello o con il rasoio.


Coltello

La sezione di una lama di un coltello normalmente è a cuneo. Per effettuare un taglio, la lama deve scorrere in senso longitudinale sul sigaro, e data la sua forma si incuneerebbe creando un taglio diagonale. Non è consigliabile questo tipo di taglio (a mo' di salame) in quanto, la foglia molto delicata e sottile si sfilaccerebbe inequivocabilmente. RASOIO La sezione caratteristica della lama molto curvata di un rasoio è efficace solo nel tagliare piccolissimi diametri ma non è adatta per il taglio di un sigaro, in quanto il filo della lama è così sottile che flette, vibrando, su un corpo molto grosso e a causa della sua particolare sezione si incunea. Oltretutto, anche questa lama, per determinare un taglio efficace, deve scorrere longitudinalmente.


Forbice da sigaro

Le lame di queste forbici ono arrotate in modo che in ciascuna di esse si formi un semicerchio ed unendosi avvolgono la testa del sigaro praticandole un'incisione circolare. Essendo le forbici un accessorio d'uso comune in tutte le case, esse danno più sicurezza anche alle mani meno esperte. Purtroppo, le forbici hanno spesso il difetto di non riuscire a tagliare in modo perfetto un calibro superiore ad un lonsdales. Inoltre, le forbici tendono a schiacciare la testa, soprattutto nei formati più grossi, a causa della maggior superficie di contatto e quindi del maggior attrito. In seguito, pizzicano la foglia lateralmente provocandole una lacerazione.…


Lancetta e fustella

Non provo nemmeno a considerare attrezzo d'incisione la lancetta: una specie di stuzzicadenti, anche se di Platino od Oro, perché lo trovo ridicolo e ingiusto per un sigaro. Valuterò invece la fustella, che è un piccolo tubetto molto affilato in punta, di vario diametro. Esso incide la testa del sigaro praticando un foro perfetto(non esiste però una fustella per un calibro 52). Evita la sfilacciatura, lasciando la testa del sigaro tonda. E' un accessorio elegante, pratico e di piccole dimensioni. Quest'attrezzo può essere indicato alle donne, in quanto semplice da usare e comodo oggetto da borsetta. A mio parere, la ritengo adatta solo per calibri 26 (10,32 mm). Sicuramente non è stata pensata per un piramideo un doppio corona! E' necessario tenere presente che, la circonferenza del foro praticato deve essere quasi pari al diametro totale del sigaro: un foro troppo piccolo causerebbe il suo surriscaldamento e di conseguenza un fumo troppo caldo, con forti note amare, che inutilmente tenta di fuoriuscire.


Ghigliottina

Costruito con una lama di forma trapezoidale, da un lato liscia e dall'altro smussata, quest'attrezzo, se ben affilato, rende giustizia al vestito del sigaro e al suo interno. La punta di questa lama, studiata per creare il minimo attrito, ha un asse centrale, e penetra a fondo nel corpo del sigaro, gradatamente, ottenendo così un taglio netto. Il lato smussato elimina lo scarto. E' importante mantenere pulita la fessura posta a fine corsa, dagli scarti di tabacco che si depositano ad ogni taglio.


Doppia lama

Questo tipo di taglio si produce dall'incontro tra due lame aventi un asse centrale. Le lame di questi tagliasigari possono essere di forma trapezoidale, come la ghigliottina, o arrotate in forma circolare, come le forbici. Tra questi due tipi a doppia lama, sicuramente è preferibile quello con lame di forma trapezoidale, in quanto, praticando minore attrito evita la spiacevole pressione sulla testa del sigaro.


Taglio triangolare

Quest'oggetto, molto usato in passato soprattutto in Inghilterra, dove abitualmente era incastonato su denti di leone e corna d'animali abbattuti durante le battute di caccia, si compone di una lama riangolare che si abbassa, su pressione del pollice, sulla testa del sigaro, praticando un taglio cuneiforme. La lama deve essere molto affilata, altrimenti può provocare una profonda lacerazione causando lo sfilacciamento irrecuperabile della capa. Il fumo che scaturirà sarà più amaro di quello derivante da un sigaro tagliato con una ghigliottina poiché, l'incisione causata da questa lama, non praticando un taglio netto ma, al contrario, creando solo una grossa fessura al centro della testa, impedisce al fumo di defluire uniformemente.


Il cortedor

L'ideale è l'arnese che gli arrotolatori cubani tengono sul loro banchetto: “El Cortedor”. Il sigaro, una volta appoggiato sulla guida, perfettamente orizzontale alla lama, subisce il taglio da quest'ultima azionata da un solo dito, “il pollice”. Questa lama circolare e ruotante, unisce il taglio netto della ghigliottina a quello del coltello in quanto, oltre ad incidere verticalmente la testa del sigaro, la attraversa ruotando longitudinalmente staccandola di netto, senza la minima sfilacciatura. L'unico inconveniente di quest'attrezzo è che ha dimensioni e peso notevoli.



Ultima modifica di Leo il Sab Ott 27, 2012 7:47 am - modificato 3 volte.
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MessaggioTitolo: Ecco quali sono le cose da cercare nei sigari cubani originali   Evoluzione del sigaro cubano...dal seme alla confezione finale EmptySab Ott 27, 2012 2:05 am


Ecco quali sono le cose da cercare nei sigari cubani originali:

In condizioni normali, la scatola deve essere in buone condizioni, priva di rigature o macchie.

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La prima cosa da valutare è il suo peso.
Se questo risulta eccessivo, richiede un controllo più accurato. Per vari motivi, molte delle scatole contraffatte vengono costruite con del legno compensato eccessivamente spesso.
Un altro motivo per cui la scatola contraffatta può risultare troppo pesante è che i sigari vengono arrotolati da dilettanti che introducono troppo tabacco, formando così un bastoncino molto duro e umido.
Questa tecnica semplifica l'attaccatura della capa. I sigari contraffatti vengono quasi sempre avvolti molto stretti poiché in tal modo è più facile ottenere sigari uniformi anche se sono vuoti.

Sulla parte sinistra anteriore della scatola appare un sigillo di garanzia verde e bianco.. Questa tassa cuban seal/stamp si è applicata ad ogni scatola di sigari cubani dal 1912 per accertare la provenienza dei sigari chiusi.

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Vecchio Marchio


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Nuovo Marchio

Bollo originalmente verde e bianco esistente in tre formati: Grande (~ 2 1/2 "), piccolo (~1 1/4" ) e miniatura (~ 13/16" ). Tuttavia nelle scatole del 2000  ha cominciato a comparire con la nuova guarnizione aggiornata della garanzia. Le nuove guarnizioni comprendono i particolari più fini compreso il microcolore di stampa che è più denso, i numeri di serie e perfino una filigrana UV nascosta. Queste nuove guarnizioni sono molto più difficili da contraffare e sono un miglioramento enorme sopra il vecchio stile UN.

La guarnizione è applicata tipicamente al bordo di sinistra anteriore dei contenitori a scatola mentre nei contenitori ad armadietto, la guarnizione è disposta l'eccedenza il bordo dei coperchi scorrevoli sull' angolo superiore. Le guarnizioni miniatura sono tipicamente self-stick e soltanto applicate al piccolo 3/5 dei paks dei sigari, sopra il battito superiore del contenitore di cartone.

Tutte le nuove scatole dovrebbero avere la guarnizione recentemente aggiornata.

Il suo colore può variare dal verde bosco al verde pallido. Nel sigillo si può vedere uno stemma che contiene uno scudo con un cappello al di sopra. Non preoccupatevi eccessivamente se il sigillo della vostra scatola è stato rotto; aprire le scatole per verificare la presenza di difetti è una prassi comune durante le ispezioni a Cuba.
Nell'angolo a destra in alto della scatola dovrebbe esserci un adesivo Habanos bianco incollato diagonalmente.

il chevron di Habanos posto sull' angolo superiore  dei contenitori a scatola e sul angolo di sinistra più basso degli armadietti. Questa etichetta è ~13/16 " ed è caratterizzata  da una stilizzazione nera di una foglia di tabacco seguita dalla scritta " Habanos " in lettere rosse in GRASSETTO che sono a sua volta evidenziate  con un colore Giallo o Arancio. Inoltre sull'etichetta ci sono due bande dorate dall'alto  al basso ( nella figura sopra risultano nere ) e fra loro due linee nere fini. Questa guarnizione sarà su tutte le scatole di sigari  Avana esportati dal 1994.

Sul fondo della scatola infine troverete un bollo

Habanos s.a. Hecho en Cuba Totalmente a mano

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i marchi di garanzia. Attualmente  sono tre hallmarks/logos bollati e sono in questo ordine:

" Habanos s.a. " nelle lettere stilizzate - questo è il nome dell'azienda cubana corrente che esporta Havanas e comparirà su tutte le scatole esportate dall' ottobre del 1994. Il marchio del Cubatobaco comparirebbe al posto di questo marchio di garanzia sulle scatole datate fra il 1985 ed il settembre del 1994.

" HECHO EN CUBA " in una serie completa di caratteri semplici Maiuscoli, circondata da un ovale diritto-parteggiato che è stata aggiunta nel 1960 per sostituire le stesse parole, precedentemente in inglese, "fatto in Cuba"

" Totalmente un mano "  scritto minuscolo, è il terzo marchio di garanzia e significa come dice la stessa frase "completamente a mano." Questa marca posta a caldo è stata aggiunta nel 1989. Assicuratevi che ci sia un bollo marchiato a fuoco e non stampato ad inchiostro




Questi marchi di garanzia non sono inchiostro, i bolli, ma sono reali bruci-in contrassegni dal marcare a caldo che dovreste trovare nella parte inferiore delle scatole.

A questo punto, Al di sotto di quest'ultimo,  troverete un bollo scritto ad inchiostro (di qualsiasi colore) che vi indicherà il luogo di fabbricazione dei sigari e la data di uscita dalla fabbrica.

Questo bollo era chiamato NIVELACUSO, Il codice, risalente a molti anni fa, è in realtà un termine latino che vuol dire "sei accusato" poi sostituito da NETAGIDOCU ed ora indicante soltanto il mese e l'anno (es. NOV 00) e codice indicante la fabbrica

Il luogo di fabbricazione  è molto importante nel determinare la qualità dei sigari. Le fabbriche situate all'Havana sono normalmente associate a una migliore consistenza e qualità di quelle situate altrove.

Adesso siete pronti ad ispezionare il contenuto della scatola.

Nell'aprire la scatola, dovreste vedere comprire la garanzia Habanos stampata su un piccolo pezzo di pergamena.

Togliete la garanzia, spostate il lembo e sentite l'odore del tabacco. Troverete la sua fragranza piacevole con un aroma ricco e profondo. Il tabacco cubano ha un odore inconfondibile.
I sigari devono essere uniformi in colore e forma. La consistenza è molto importante. Gli strati devono essere tesi e privi di grosse venature. Evitate i sigari che si presentano secchi e gessosi.

Macchioline dorate sulla capa sono normali e derivano da una lieve bruciatura causata da un raggio di luce ingrandito da una goccia d'acqua sulla foglia. La parte superiore del sigaro potrebbe apparire piatta, accade per alcuni formati che vengano schiacciati dal coperchio della scatola.

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Ricordate che i sigari devono essere impacchettati molto stretti.

La loro estremità superiore deve essere identica e allineata con la stessa distanza dalla parte superiore della scatola. L'estremità inferiore del sigaro deve essere tagliata di netto e dritta e le strisce devono essere identiche e perfettamente allineate.

Il colore della capa può leggermente variare dal chiaro allo scuro ma mai al punto da assomigliare a un colore "maduro" perché Cuba non ne produce. Il vero talento del professionista nell'arrotolare i sigari sta nell'abilità di introdurre esattamente la giusta quantità di tabacco nei sigari. Un dilettante mette il tabacco a caso rendendo il sigaro a tratti pesante, cioè quando si avverte un ostacolo nel fumare il sigaro e diventa impossibile anche fare un leggero tiro, o al contrario si vede il sigaro bruciare in modo irregolare.
Sentite il contenuto del sigaro premendo con le dita su tutta la lunghezza. La capa deve risultare soffice e umida e il tabacco compatto e uniforme.

Se finora il livello qualitativo dei sigari risulta buono, tirate la carta che fuoriesce dalla scatola e aprite un po' il coperchio. Capovolgete la scatola e date dei colpetti sul fondo per smuovere i sigari in modo da vederne i residui di tabacco. Questo deve essere di colore marrone, di solito scuro e mai verde. La densità all'interno deve essere uniforme, con uno spazio sufficiente tra le foglie per consentire il passaggio dell'aria. Se l'interno appare troppo serrato, quasi solido, il sigaro sarà otturato. Cercate le venature della foglia che appaiono come piccoli rametti chiari all'interno del sigaro.

Un errore molto comune dei contraffattori è quello di non rimuovere la vena centrale della foglia prima di arrotolarla. Questo è un indizio sicuro. I sigari originali contengono foglie intere da un'estremità all'altra, cosa che permette al fumo di seguire il suo percorso in un canale naturale. I produttori di sigari contraffatti usano qualsiasi cosa per riempire compresi i frammenti residui di tabacco.

Ora siete pronti per ispezionare i sigari che si trovano nel secondo strato della scatola. Il colore della capa deve essere identico a quello dei sigari del primo strato. Controllate i sigari sul fondo. Se questi risultano incollati, specialmente quelli più esterni verso destra o verso sinistra, vuol dire che la scatola è stata prodotta così velocemente che la colla non ha avuto il tempo sufficiente per asciugarsi. Questo particolare è comune nelle contraffazioni.

L'ultimo segnale di autenticità è poco conosciuto ma è sempre un difetto attendibile che appare sulla maggior parte delle scatole contraffatte. Se esaminate lo strato sottile di legno di cedro che separa i due strati, nell'angolo destro superiore deve esserci un piccolo trancio a forma di mezza luna per le dita.

Questo deve essere perfettamente curvo poiché non è costruito a mano in caso di taglio dritto (vedi sotto) quasi certamente avete di fronte un falso.

Se ricevete una scatola in cui i due strati sono separati da uno strato di cartone invece che di cedro, la scatola non è sicuramente autentica.

Non tutte le scatole di sigari cubani sono perfette e conformi ai criteri descritti in alto. Per gli amanti di sigari cubani, la miglior cosa è acquistarli da rivenditori Habanos autorizzati come ad esempio nei negozi "La casa del Habano" o in tabaccherie specializzate.

Quì ci sono varie scatole in modo da fare un esame più approfondito

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Ultima modifica di Leonardo il Gio Mar 06, 2014 5:07 am - modificato 9 volte.
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MessaggioTitolo: La scelta del modulo   Evoluzione del sigaro cubano...dal seme alla confezione finale EmptySab Ott 27, 2012 3:29 am


La scelta del modulo

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La ricerca del sigaro perfetto può essere lunga, a volte per alcuni non finisce mai. Esistono migliaia di sigari prodotti dai paesi più svariati, Cuba, S.Domingo, Jamaica, Honduras, Nicaragua, e ancora Brasile, Messico, India, Stati Uniti, in Europa, Spagna, Olanda, Germania, Italia ecc…

Soltanto a Cuba esistono più di 30 marche e 950 forme di sigari ed è molto difficile descrivere qualcosa di così unico e particolare come il sapore o il formato di una marca di sigari. Qualsiasi interpretazione è valida. Il miglior modo per educare ed affinare il vostro palato consiste nel provare più tipi e formati diversi per poi, infine, trovare voi stessi quello che più vi convince. Il sapore di un Havana si sviluppa man mano che lo fumate, spesso è solo alla metà che esso libera il suo vero potenziale, quindi scegliete il sigaro anche in funzione del tempo che avete a disposizione.

Il diametro dei sigari è importante: esso influisce innanzi tutto sulla velocità del tiraggio. Il sigaro dalla circonferenza più ampia offre un aroma più ricco, una combustione più lenta, un fumo meno caldo e appagante ma sicuramente più dolce e rotondo. Un sigaro è formato das cinque tipi di foglie diverse capa, sottocapa, seco, ligero, volado che hanno subito ognuna un tipo di coltura diverso in base alla loro varietà e destinazione finale. La foglia che riveste il sigaro, capa (wrapper, termine in inglese), è quella che richiede maggior cura ed attenzione nel coltivarla, in quanto deve essere grande, oleosa, priva di macchie, resistente ed elastica al tempo stesso e infine estremamente vellutata. La sottocapa (binder) , è la foglia che contiene la miscela del sigaro, non deve avere particolari doti di bellezza, ma resistenza e deve migliorare l'uniformità nella combustione, infine le tre foglie per il ripieno o tripa (filler) e più precisamente composto da seco, ligero, volado. Ogni foglia ha un ruolo preciso nella miscela: Può determinare l'aroma o la forza, la combustione o il sapore di un sigaro.

I formati più fini non contengono la foglia di ligero per evitare un fumo troppo caldo. Il loro aroma è meno persistente ed il gusto meno rotondo, più spigoloso. I sigari confezionati con lo stesso tabacco per il ripieno e con le stesse foglie di capa, avranno gusto, sapore e forza diversi secondo il loro formato.

Il colore della capa può variare dal Claro (bruno leggero) al Maduro (bruno nero). Alcuni sostengono che i sigari più scuri sono forti. Non è vero. Il gusto è determinato dalla miscela della tripa. In realtà, le cape più scure aggiungono al sapore un tocco di dolcezza in più, grazie al sole che su di loro ha lavorato per maggior tempo e quindi ha avuto modo di fissare fattori importanti come lo zucchero, oli essenziali ecc… le cape più chiare doneranno invece una nota più asciutta.

Un sigaro Havana dopo al sua fabbricazione continua a maturare naturalmente, arricchendosi di aromi e un anno dopo la sua immissione sul mercato è il momento ideale per gustarlo. Esso può invecchiare bene anche per oltre 15 anni sempreché sia mantenuto in maniera corretta, secondo le regole: temperature costante tra i 16 c° e i 18 c° e umidità dal 65% al 70%.

Fumare un sigaro è un arte, ma prima di tutto è gioia. Si comincia a gustarlo con gli occhi, si continua con le dita, si prosegue preparandolo, si assapora tirando a crudo e si finisce accendendolo e fumandolo.

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MessaggioTitolo: Fumare il sigaro cubano   Evoluzione del sigaro cubano...dal seme alla confezione finale EmptySab Ott 27, 2012 3:50 am


Fumare il sigaro cubano

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IL SAPORE

Ogni sigaro ha il suo sapore. E ognuno di noi ha il proprio palato. Definire un preciso sapore per ogni sigaro, quindi, è non solo obiettivamente difficile, ma forse anche arbitrario. Inoltre per ogni vitola di una determinata marca, per esempio un Churchill di Romeo y Julieta, il sapore (come l'aroma, la forza e il tiraggio) può variare da lotto a lotto di produzione, in relazione all'annata, alla stagionatura, alla conservazione.
Nonostante tutto la " ricetta" per la manifattura di un Churchill di Romeo y Julieta è ovviamente sempre la stessa, pertanto nella grande maggioranza dei casi la differenza fra il sapore di un sigaro del 1997 rispetto a uno del 1995 è oggetto di disamine fra palati esperti, proprio come accade con la degustazione dei vini.
Per comodità definiremo il sapore dei nostri sigari un una scala di quattro livelli crescenti: delicato, soave, deciso, incisivo.


Delicato: si disperde immediatamente senza lasciare al palato alcuna traccia nell'istante in cui la fumata termina.

Soave: si disperde con l'apporto di altri sapori provenienti da cibi o bevande assunti al momento della fumata.

Deciso: non si disperde immediatamente dopo la fumata, ma svanisce solo dopo tempo e in conseguenza all'apporto al palato di altri sapori provenienti da cibi e bevande.

Incisivo: rimane persistente al palato anche dopo ore dal termine della fumata e anche dopo aver assunto cibi e bevande dai connotati decisamente corposi.


L'AROMA

L'aroma di un sigaro è il profumo. E' di fatto il primo impatto che l'apprendista fumatore ha con il sigaro appena acceso, è ciò che del nostro sigaro sentono le persone vicine: si tratta di una percezione sensoriale, e come
tale estremamente soggettiva.
Il nonno di mia madre, un artigiano romano dell'altro secolo, professionista di calce e mattone, alludendo al naso, amava ricordare: "in mezzo a un bel portone ci sta bene un bel pitocco".
Ognuno di noi, cioè, ha il naso che si merita; chi vi scrive poi... E ogni sigaro ha il suo aroma. Esattamente come per il sapore, quindi, stabilire dei canoni per definire l'aroma di un sigaro potrebbe risultare un esercizio tutt'altro che attendibile.
Come già accennato, molti intenditori ed esperti del settore rappresentano l'aroma di un sigaro come l'insieme di odori assimilabili a questa o a quella fragranza di erba, fiore, vegetale. I miei maestri cubani mi hanno sempre insegnato che il tabacca, essendo un vegetale, assume gli aromi dei altri vegetali con cui è messo a contatto, in modo diretto o indiretto.
Per un sigaro avere un aroma, per esempio, di caffè, non è un pregio, poiché ciò potrebbe indicare chi il tabacco è cresciuto in un terreno dove prima si coltivava caffè, oppure che è stato appositamente trattato al caffè per nascondere chissà quale altro difetto. Tutto questo a Cuba non succede. Il tabacco è tabacco; il sigaro fatto con un puro non può che emanare un aroma più o meno ricco di tabacco: dopotutto, non si ricorre alla fragranza di tabacco per creare profumi da uomo?
L'aroma di un sigaro dipende dalla quantità di foglie di seco contenute nella tripa, e più in particolare dalla quantità di oli vegetali che quelle foglie hanno sviluppato durante la crescita e la fermentazione.
Definiremo l'aroma di un sigaro convenzionalmente attraverso una scala di quattro valori in senso crescente:
- povero, medio-povero, medio-ricco, ricco -.


LA FORZA:

La forza di un sigaro si percepisce alla laringe. Come abbiamo visto, il livello di forza che presenta un sigaro dipende dalla quantità e dalla qualità delle foglie di ligero utilizzate per la tripa.
Esse sono calibrate e definite in modo precisissimo dalla ricetta stabilita dai trocedores per ogni vitola appartenente a ciascuna marca.
Anche per esprimere la forza di un sigaro ci avvarremmo di una convenzione, considerato che sicuramente valgono tutte le osservazioni fatte sopra a proposito della percezione personalizzata.
Indicheremo quindi la forza con cinque attributi in una ideale scala di valori che va dal meno intenso al più intenso: presente ma non pronunciata, pronunciata, media, intensa, e piena.

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il colore della cenere

si sente dire spesso che più la cenere è bianca più il sigaro è pregiato. Falso. la cenere più assumere varie tonalità di grigio, indipendentemente dalla bontà del sigaro. Il colore della cenere è determinato anzitutto dalle quantità degli elementi chimici naturali presenti nel terreno durante la coltivazione del tabacco, che variano, per esempio, a seconda del sole, della pioggia e del vento. Al di fuori di cuba di aggiungono additivi chimici artificiali che fanno assumere alla cenere un colore costante quasi bianco a sigari realizzati con tabacchi provenienti da raccolti diversi, di zone diverse e di annate diverse. questa abitudine è molto dannosa per la salute di chi fuma.


IL TIRAGGIO E LA COMBUSTIONE

Come abbiamo sottolineato, l'accensione del sigaro è un momento decisivo, quindi che richiede particolare attenzione; roteando il sigaro fra le dita si evita che si accenda solo la parte centrale e che si forma un braciere conico verso l'interno capace di pregiudicare l'intera fumata.
Un sigaro che brucia bene è caratterizzato da un braciere a forma cilindrica; un sigaro che brucia male presenta un braciere non uniforme. La causa può essere attribuita a diversi elementi, per esempio al fatto che il sigaro è "giovane".
In ogni caso il problema che ne deriva è un cattivo tiraggio.
Il tiraggio dipende anzitutto dalla composizione interna del sigaro: se la qualità delle foglie è buona e la combinazione di seco, volado, e ligero, è opportuna, il sigaro non riserva brutte sorprese.
Queste osservazioni, tuttavia, non valgono per i sigari fatti a macchina, quindi con un procedimento uguale a quello adottato per le sigarette: è evidente che un sigaro con una tripa di picadura difficilmente presenta problemi di tiraggio.


Ultima modifica di Leo il Sab Ott 27, 2012 7:15 am - modificato 3 volte.
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MessaggioTitolo: Consigli per una corretta accensione   Evoluzione del sigaro cubano...dal seme alla confezione finale EmptySab Ott 27, 2012 4:21 am




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Dimentichiamo tutti gli anacronismi che fanno dell’accensione una leggenda, rendendo un azione naturale quasi una mitomania.

Il consiglio di scaldare prima il sigaro in tutta la sua lunghezza con una fiamma, poi di avvicinarla al suo piede e agitandolo, farlo bruciare come se fosse un tizzone e solo dopo portarlo alla bocca, è una sciocchezza.


Il sigaro, ed in particolar modo l’Avana, possiede una capa (la foglia che lo avvolge) molto delicata per cui è un divieto scaldarla altrimenti si rischierebbe di carbonizzarla.
Il fuoco deve essere sì generoso, ma non eccessivo, altrimenti si avrebbe un effetto lanciafiamma, per cui è possibile usare indifferentemente sia accendini a gas che fiammiferi avendo però la premura di scartare per i primi, quelli a benzina, che lasciano un odore residuo di cattivo gusto e per i secondi, quelli cerati, per l’analogo motivo.


I - Prendete ora il sigaro gentilmente per il corpo con le dita di una mano, e portate la testa alle vostre labbra. Assaggiatelo, bagnatelo leggermente con la vostra saliva: avete effettuato la prima degustazione "da spento".
Con le dita dell'altra mano afferrate la cesoia che avrete acquistato presso un rivenditore qualificato (io utilizzo da anni una cesoia a doppia lama mobile, leggera, piccola e molto efficiente) e intestate il vostro sigaro, tagliando nettamente pochi millimetri del "cappuccio" della testa e lasciando un piccolissimo anello di tabacco attaccato al corpo del sigaro, in modo da evitare lo sfogliamento della capa.

LE CESOIE

Ne esistono vari tipi:
A ghigliottina, a punzonatrice, a forbice,  o con un ago che fora la testa del sigaro.

Raffinate e agili cesoie a ghigliottina nelle due versione a lama doppia  e singola


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II - Ora dovrete procurarvi il fuoco: è necessaria una fiamma di almeno due centimetri, assolutamente inodore.
Vi sconsiglio di utilizzare candele e accendini a benzine di vario genere perché potrebbero inquinare il sapore del vostro sigaro; ideali invece i classici fiammiferi da cucina: ne esistono di bellissimi dalla lunghezza almeno doppia rispetto ai tradizionali. Sono ottimi anche tutti gli accendini a gas butano.
Se  usate una fiamma singola, portate il piede del vostro sigaro, leggermente inclinato verso il basso, a un centimetro di distanza dalla fiamma. Iniziate a tirare emettendo così i primi puffs, come si chiamano internazionalmente i tiri del fumo, che dovrete trattenere all'altezza del vostro palato e non aspirare ai polmoni come se si trattasse di una sigaretta: non dimenticate che fumare un sigaro significa avere il gusto del fumo, e non il vizio.
Roteate il sigaro stesso lentamente con le dita appoggiate al suo corpo, fino a che non si sarà formato un millimetro di braciere circolarmente uniforme.
Le operazioni sopra descritte hanno una maggiore efficacia, anche un maggior fascino, se per l'accensione del sigaro utilizzate una sottile striscia di cedro, alla quale potete dare fuoco con qualsiasi fonte. Il massimo sarebbe accedere il vostro sigaro con una brace di legno di cedro presa direttamente dal vostro camino...Come ogni rito, la fumata richiede anche la giusta atmosfera.

III -Se usate una fiamma doppia, potete avvolgere il piede del vostro sigaro nel fuoco, avendo l'accortezza di rotearlo per creare un braciere uniforme. Sia che usiate una fiamma singola, sia una doppia, non dimenticate di soffiare sul braciere del vostro sigaro in modo che tutte le aree della sezione del piede siamo accese. La zona su cui soffiate assumerà un colore rosso molto intenso. Da questo momento procedete pure con i vostri puffs, uno o al massimo due al minuto: ricordate che quella del sigaro è tutt'altro che una fumata nervosa.




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MessaggioTitolo: Re: Evoluzione del sigaro cubano...dal seme alla confezione finale   Evoluzione del sigaro cubano...dal seme alla confezione finale EmptyGio Mar 06, 2014 5:03 am



Documentario: Sigari: Il Cuore e l’anima di Cuba (sottotitoli in italiano)


James Suckling, acclamato critico di vino e sigari , insieme al pluripremiato regista James Orr hanno pubblicato “Sigari: Il cuore e l’anima di Cuba”, un film documentario unico sul sigari cubani e lo spirito del popolo cubano. Scritto e diretto da Orr, i 53 minuti di video attraversano l’intero processo produttivo del sigaro cubano, dalla semina al confezionamento, offrendo filmati delle strutture che producono questi sigari, e delle le persone che li fanno.
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MessaggioTitolo: Re: Evoluzione del sigaro cubano...dal seme alla confezione finale   Evoluzione del sigaro cubano...dal seme alla confezione finale EmptyGio Mag 14, 2015 7:07 pm


Glossario Sigari

Blend (miscela): Composizione del ripieno. Fino a 4 tabacchi diversi.

Bloom (fioritura): Alterazione innocua del sigaro. Polvere fine e bianca prodotta dal trasudamento di oli durante la stagionatura. Si elimina spazzolando. Da non confondere con la muffa che e’ azzurrognola e macchia la foglia esterna.

Bouquet (aroma): Caratteristica olfattiva dei migliori sigari. Si perde se mal conservati.

Box (scatola): Confezionamento commerciale originale. Vedi “cabinet selection” / “8-9-8″ / “flat top”.

Box 8-9-8 (confezione): Scatola in legno con lati tondeggianti contenente 3 file di sigari (8+9+8=25).

Box Cabinet Selection (confezione): Scatola in legno con coperchio scorrevole per 25 o 50 sigari.

Box Flat Top (confezione): Detta anche 13 topper. Scatola rettangolare piana contenente 2 file di sigari (13 sopra).
Bulk (ammasso): Catasta di foglie di tabacco disposta per la fermentazione.

Bunch (mazzetta): Insieme di foglie diverse (fino a 4 varietà) che formano l’interno del sigaro (= filler / ripieno). Avvolto dal binder costituisce il corpo del sigaro.

Bundle (pacco): Sistema economico per confezionare 25/50 sigari. Avvolgimento nel cellophan, senza nastro. Utilizzato anche per la seconda scelta dei premium.

Cap (cappello): Porzione circolare di foglia applicata alla testa del sigaro per fissare la fascia e chiudere l’imboccatura. Spuntando bene un sigaro si asporta una parte di cap integra.

Chaveta (lama): Lama ovale usata dai rollatori per sagomare le foglie della fascia.

Cigar band (fascetta): Detta anche vitola (erroneamente perché “vitola” significa “formato”) o bandella. Anellino di carta, variamente decorato, che avvolge il sigaro. Generalmente vicino alla testa, riporta marchi e origine. La vitolfilia (termine conseguentemente erroneo) ne e’ il collezionismo. Irrilevante lasciarla o toglierla perché non si usa fumare oltre ad essa.

Colore Candela (candela): Tonalità verde brillante della foglia esterna, ottenuta fissando la clorofilla nella concia a caldo prima della fermentazione. Detta anche “double claro” o “american market selection” (ams).

Colore Claro (chiaro): Tonalità della fascia, da verde pallido a marrone chiaro, caratteristica delle foglie cresciute all’ombra.

Colore Colorado (colorato): Tonalità della fascia, da marrone medio a rosso bruno.

Colore Double Claro (chiarissimo): Vedi candela.

Colore Maduro (scuro): Tonalità del wrapper da rosso bruno molto scuro a quasi nero. Il colore deriva dalla esposizione al sole, dalla cura a caldo o da lunga fermentazione.

Colore Oscuro (nero): Tonalità del wrapper ancora più scura del maduro. Tipicamente brasiliana e messicana.

Cutter (taglio): Apertura della testa. Può essere perpendicolare, a mezzo di ghigliottine o forbici; può essere assiale, praticando un foro con un bucasigari; si puo’ incidere a “V”, con uno spuntasigari.

Draw (aspirazione): Quantità d’aria aspirata fumando. Un sigaro ben costruito tira facilmente con fumo fresco. Tiraggio troppo libero da fumo caldo. Tiraggio troppo forzato da fumata faticosa.

Fermentation (fermentazione): Processo fisio-chimico di trasformazione degli zuccheri, ad opera di enzimi. La temperatura può raggiungere i 60 gradi. Il tabacco, ammassato e bagnato, viene fermentato in più fasi.

Figurado (sagomato): Termine spagnolo indicante i sigari di forma non cilindrica (pyramide, torpedo, culebras).

Flag (bandiera): Estensione della foglia esterna modellata per finire la testa del sigaro e usata al posto del cap, spesso ritorta a ricciolo. Un chiaro indicatore di esecuzione manuale.

Gum (collante): Adesivo vegetale insapore usato per sigillare la foglia esterna.

Habano (cubano): Anche havana. Denominazione ufficiale di origine dei sigari cubani. Non necessariamente presente sulle bandelle di tutti i cubani.

Hand (mazzo): Gruppo di foglie legate sul gambo. Accatastate in bulk per la fermentazione.

Hand-made (fatto a mano): Nel caso dei sigari si intende una produzione che preveda l’uso di ripieno costituito da foglie intere, rollate sia manualmente che meccanicamente, e l’applicazione manuale della foglia esterna.

Havana 1 (Avana): Capitale dello stato cubano. Centro di produzione dei sigari destinati all’estero.

Havana 2 (cubano): Denominazione corrente dei sigari cubani.

Havana 3 (cubani): Indicazione dell’origine cubana dei semi di tabacco coltivato fuori da Cuba.

Hot (caldo): Definizione di un sigaro povero di ripieno che brucia rapidamente.

Humidor (ambiente umidificato): Stanza o scatola destinate alla conservazione di sigari con umidità relativa intorno al 70% e temperatura tra 18 e 21 gradi Celsius.

Long filler (foglia intera): Tipo di ripieno di qualità, costituito da foglie intere ripiegate a fisarmonica.

Machine-made (fatto a macchina): Sigaro realizzato meccanicamente. Foglie spesse per wrapper e binder, generalmente filler di trinciato.

Mold 1 (tavoletta): Stampo usato per dare forma al ripieno.

Mold 2 (fungo): Formazione micotica che può svilupparsi durante la conservazione del tabacco per eccesso di temperatura. (tratto, e integrato, da: Pipe – Rolf J. Rutzen – Idea Libri)

Oil (olio): Trasudamento oleoso caratteristico del sigaro ben conservato al 70/72 % di u.r.

Parte Binder (sottofascia): Porzione di foglia che avvolge e dà forma al ripieno (filler).

Parte Capa (fascia): Vedi wrapper.

Parte Filler (ripieno): Parte interna del sigaro. Nei premium è costituita da foglie intere di 2, 3 o 4 tabacchi diversi.

Parte Foot (piede): Estremità di accessione del sigaro. Generalmente aperta ma a volte chiusa come la testa.

Parte Head (testa): Imboccatura del sigaro. Per fumarlo va aperta.

Parte Wrapper (rivestimento): Anche fascia o capa. Foglia esterna; elastica, setosa, priva di costole e di macchie.

Plugged (otturato): Sigaro con tiraggio insufficiente.

Puro 1 (origine unica): Il significato moderno indica una miscela di tabacchi provenienti da un’unica nazione.

Puro 2 (sigaro): In spagnolo distingue semplicemente i sigari dalle sigarette.
Ring gauge (diametro): Misura del diametro espressa in “calibri” (sessantaquattresimi di pollice – circa 0,4 mm).

Shade-grown (all’ombra): Foglie cresciute all’ombra di un telo (“topado”). Risultano più elastiche e sottili.

Smoking time (fumata): Un robusto dura 20/30 min. – un doppio corona più di un’ora.

Sun-grown (al sole): Foglie cresciute molto esposte al sole. Risultano spesse e costolute.

Tabacco Ligero (-): Tipo di tabacco usato per il ripieno. Fornisce aroma.

Tabacco Seco (-): Tipo di tabacco usato per il ripieno. Fornisce corpo.

Tabacco Volado (-): Tipo di tabacco usato per il ripieno. Fornisce buona combustione.

Totalmente a mano (totalmente a mano): Definizione che evita gli equivoci di “hand-made”, “hecho a mano”, “envuelto a mano”. Anche il corpo e’ stato realizzato manualmente.

Tubos (in tubo): Confezione singola in tubo (legno, metallo, vetro) particolarmente protettiva.

Tunneling (combustione irregolare): Brace non circolare. Si può ovviare ruotando il sigaro durante la fumata.

Vintage (annata): Anno di raccolta del tabacco (non l’anno di produzione del sigaro).

Vuelta abajo (Vuelta abajo): Valle di Cuba sede di produzione di tabacco per sigari.[/b]


(tratto, e integrato, da: Pipe – Rolf J. Rutzen – Idea Libri)


Fonte: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
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MessaggioTitolo: Documentario   Evoluzione del sigaro cubano...dal seme alla confezione finale EmptyVen Mag 15, 2015 12:19 am

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MessaggioTitolo: Umidificazione dei sigari   Evoluzione del sigaro cubano...dal seme alla confezione finale EmptyVen Mag 15, 2015 12:25 am


Umidificazione

CONSERVAZIONE UMIDIFICATA DEI SIGARI

I sigari di qualità, essendo privi di sostanze conservanti e umettanti, richiedono condizioni di conservazione particolari; e per la loro generalità valgono i seguenti valori:

CONDIZIONI STANDARD MIN. MAX.

TEMPERATURA (gradi Celsius) 18° 12° 25°

UMIDITA’ RELATIVA (U.R.%) 72% 60% 80%


Viene indicata una u.r. del 72% in quanto tale valore consente ai sigari di mantenere il loro grado di umidità naturale che è pari ad un contenuto di acqua del 13-14 % del peso.

UMIDITÀ RELATIVA

Per fare chiarezza sull’argomento, è opportuna la seguente spiegazione del concetto di umidità relativa.

L’umidità relativa (relativa ad una data temperatura) è il rapporto, espresso come percentuale, tra la quantità di vapore acqueo presente in un determinato volume d’aria e la quantità massima che può essere contenuta in sospensione in quello stesso volume d’aria a quella stessa temperatura.

In qualsiasi ambiente si può immettere vapore fino ad un certo limite di saturazione oltre il quale parte dell’umidità si condensa in gocce incominciando dalle zone più fredde. Tale limite dipende dalla pressione e, soprattutto, dalla temperatura in quanto l’aria calda può tenere in sospensione una maggior quantità d’acqua. La saturazione, detta anche punto di rugiada, corrisponde per definizione al 100% di u.r.

A 20 gradi centigradi, con una normale pressione atmosferica, un metro cubo di aria raggiunge la saturazione del 100% di u.r. con circa 15 grammi di vapore acqueo; se ne deduce che per ottenere una umidità del 72%, sempre a 20 gradi di temperatura, occorre una presenza di circa 10,8 grammi d’acqua per metro cubo.

Esemplificando. Nei paesi tropicali dove fa caldo, la saturazione (100%) si raggiunge quando nell’aria sono presenti 20-25 grammi d’acqua per metro cubo. Viceversa nelle zone artiche o comunque fredde, la saturazione viene raggiunta quando nell’aria sono presenti anche solo 5 o 10 grammi d’acqua per metro cubo e la quantità eccedente si trasforma in acqua o, sotto zero, in ghiaccio.

Si spiega così anche il banale fenomeno della condensa sui vetri esposti al freddo: su di essi la temperatura è minore che nella stanza, per cui la saturazione si raggiunge con quantità minori di vapore che quindi condensa in gocce.

Risulterà anche evidente che in un determinato ambiente, ferme restando la pressione e la quantità di vapore presente, qualsiasi variazione della temperatura determina una variazione della u.r. In particolare una diminuzione della temperatura provoca un aumento della u.r. (in quanto il punto di saturazione si abbassa). Viceversa un aumento della temperatura provoca una diminuzione della u.r. (in quanto il punto di saturazione si alza).

EFFETTI

Generalmente si tende a porre l’attenzione sui valori di umidità e temperatura, mentre in realtà assume importanza ancora maggiore un altro aspetto delle condizioni ambientali, correlato ad esse, che può compromettere gravemente la conservazione dei sigari. Ci riferiamo alle variazioni di umidità e temperatura.

Di fatto un sigaro può sopravvivere serenamente, ad esempio, alle condizioni improprie ma costanti di 16 gradi e 75% di umidità. Ma può danneggiarsi se nell’arco della giornata subisce ampi sbalzi di temperatura e/o di umidità.

La cosa risulta evidente quando si realizza che tali variazioni modificano il grado di elasticità e la dimensione delle foglie costituenti il sigaro. In particolare quando umidità e temperatura diminuissero repentinamente, le foglie esterne, che subiscono per prime la variazione, si restringerebbero comprimendo l’interno e si fessurerebbero per diminuita elasticità. Oppure, nel caso opposto, tenderebbero a dilatarsi distaccandosi dagli strati sottostanti. Tali sollecitazioni, se ripetute e incisive, possono nuocere all’estetica e al tiraggio dei sigari.

COSA SUCCEDE SE:

La temperatura è eccessiva:

Possibilità di sviluppo del temibile tarlo.
Secchezza e fragilità delle foglie.
Inconsistenza al tatto.
Tiraggio eccessivo.
Fumo caldo e acre.
La temperatura è insufficiente:

Fenomeni di sfoliazione quando tornano a temperatura normale.
Aumento artificioso della u.r.
L’umidità è eccessiva.

Formazione di muffe.
Consistenza sgradevole al tatto.
Corpo impastato con difficoltà di tiraggio.
Spegnimenti incongrui e fumata fastidiosa.
Fumo pesante e forte.
L’umidità è insufficiente.

Perdita di elasticità.
Combustione irregolare.


Fonte: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]


Ultima modifica di Leonardo il Mar Mag 19, 2015 9:58 pm - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Come Condizionare Un Humidor Nuovo   Evoluzione del sigaro cubano...dal seme alla confezione finale EmptyVen Mag 15, 2015 12:31 am




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MessaggioTitolo: Re: Evoluzione del sigaro cubano...dal seme alla confezione finale   Evoluzione del sigaro cubano...dal seme alla confezione finale EmptyVen Mag 15, 2015 12:42 am

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MessaggioTitolo: Re: Evoluzione del sigaro cubano...dal seme alla confezione finale   Evoluzione del sigaro cubano...dal seme alla confezione finale EmptyVen Mag 15, 2015 12:43 am



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